E’ un autunno strano, quest’anno, a Zurigo. Iniziato tardi, alla fine di un mese di settembre tipicamente estivo e arrivato all’improvviso con temperature schiettamente invernali. Lo shock termico è stato consistente e, di conseguenza, le esigenze di cambio di stagione sono diventate abbastanza urgenti.

In Svizzera la scuola è già cominciata e il calendario scolastico è molto diverso da quello italiano.

In Svizzera i costi elevati dei prodotti di prima necessità, inducono paradossalmente al risparmio evitando gli sprechi di cibo.

E' la festa della mamma, in Italia e anche in Svizzera. Come ho già avuto modo di dire tempo fa, da quando vivo a Zurigo ho avuto l’impressione che si tratti di una ricorrenza esclusivamente commerciale, una scusa in più per vendere cioccolatini o un pranzo al ristorante.

Dove metto la spazzatura? Può sembrare strano, ma è stato uno dei temi più “scottanti” quando mi sono trasferita in Svizzera. Esistono volumi esplicativi pieni di “dove va cosa”, ma per me la cosa più straniante era data dal fatto che non esistesse una raccolta istituzionalizzata della plastica.

Il rebus delle scarpe: il problema non è di tipo estetico, derivante dal fatto che il luogo comune pretenda che qualsiasi calzatura disponibile al di fuori dei confini italiani sia una schifezza neppure degna di essere presa in considerazione. Non solo almeno.

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