Donne: salute, lavoro e diritti

il blog di Simona Sforza

Ritratto di Simona Sforza

Blogger, femminista e attivista politica. Pugliese trapiantata al nord. Felicemente mamma e moglie. Laureata in scienze politiche, con tesi in filosofia politica. La scrittura e le parole sono sempre state la sua passione: si occupa principalmente di questioni di genere, con particolare attenzione alle tematiche del lavoro, della salute e dei diritti.

    

In questo blog affronterò principalmente tematiche di genere, partendo da spunti di attualità, cercando di fare approfondimento, proponendo la ricerca di soluzioni con uno sguardo differente sul mondo del lavoro, sulla salute e sui diritti declinati al femminile.

 

Il  2015 ha fatto registrare il record negativo di nati registrati all’anagrafe: 485.780 bambini. Oggi, 20 Novembre, è la giornata dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Ma come vivono i bambini italiani?

Quasi un minore sotto i 17 anni su tre (32,1%) è a rischio di povertà ed esclusione sociale in Italia, quattro punti e mezzo sopra la media europea (27,7%).

Lo so, dobbiamo partecipare la mercato del lavoro, fa bene al Pil, fa bene al Paese, ma a noi fa bene? Dopo tante analisi alla fine il consiglio è sempre quello di tenersi stretto il lavoro.

I diritti fondamentali di donne e bambine sono stati al centro di un impegno costante negli ultimi anni. È aumentato il numero di bambine che vanno a scuola, le donne sono più presenti nel mercato del lavoro e hanno maggiore accesso a metodi contraccettivi. Ma abbiamo ancora molte cose da aggiustare.

Oggi l’Onu celebra la Giornata mondiale delle bambine e delle ragazze.

L'Europa, lo abbiamo visto nella recente risoluzione del Parlamento, parla di conciliazione in termini di tempo sufficiente da dedicare allo sviluppo personale, quindi dei tempi di lavoro che lo consentano. L'Europa parla di conc

Italia 2016. Tra fertility day, prestigio della maternità, fertilità bene comune e altre ciliegine “risolte” tutte in “un semplice errore di comunicazione”, “correggeremo la campagna”, va in scena la solita rappresentazione.