Ci sono storie che si reggono da sole, come le fiabe classiche, e immagini che possono essere lette indipendentemente dalle parole, come nei silent book. Ci sono poi albi in cui l’illustrazione, come dice la parola stessa, dà lustro: metaforica ed evocativa, allena lo sguardo e suscita meraviglia, emozione e curiosità. Tradurre in immagini una storia, illustrare un pensiero o un’emozione, è arte.
Minimalista, essenziale nel segno e nel colore, legata quasi sempre a toni cupi, che si sono andati man mano stemperando nel tempo, questa volta Arianna Papini ci sorprende con un albo che è un’esplosione di colori.
Un classico di Hans Christian Andersen, I vestiti nuovi dell’imperatore, la cui reinterpretazione è iconica: eleganza e ricercatezza le parole che vengono in mente sfogliando questo albo.
Raccontare con e sulla carta: queste immagini ci fanno “entrare” nella fiaba, sono la fiaba. Qui i vestiti dell’imperatore diventano tridimensionali: sete, passamanerie, veli e damaschi raffinati vestono il giovane imperatore e a noi sembra di poterli quasi toccare.
Sono tutti bellissimi i tuoi lavori, ma questo ha dei colori speciali: è una mia impressione?
Arianna Papini:
I colori sono nati così, dalla storia meravigliosa di Andersen... Un onore illustrarla...
I vestiti... sembra di poter toccare la stoffa...
Arianna Papini:
Sì... mi sono immersa, identificata con questo imperatore, compulsivo nell'arte del vestire, nella scelta delle stoffe. L'ho immaginato molto giovane, così come erano i re e gli imperatori in antichità. E tutto è stato avvolto da questo senso di solitudine e bellezza, silenzio pregnante e presenza estetica...
Illustrazioni ricche e abiti eleganti ma, al tempo stesso essenziali, soprattutto negli sfondi, puliti e monocromatici.
Arianna Papini:
Devo sempre togliere... ho urgenza di comunicare il nocciolo delle questioni.. è anche faticoso se vuoi, spogliarsi di tutto, ma mi è necessario!
Immancabili gli animali che ritroviamo in quasi tutte le tavole di questo libro: uccelli, gatti, pesci, leoni, elefanti… io li vedrei come l’alter-ego degli uomini, la parte istintuale, nascosta e pur sempre presente in ognuno di noi, la voce dell’innocenza, quella che fa gridare il bambino, ma dovrebbe far urlare tutti: «Il re è nudo!».
Animale protagonista assoluto, un piccolo camaleonte, che si trasforma adattando la sua pelle agli abiti del suo padroncino: metafora del trasformismo di chi ti sta accanto per compiacerti?
Arianna Papini:
Gli animali non possono mai mancare nelle mie illustrazioni. Un impero o regno ha sempre un serraglio... gli animali osservano, non giudicano, accompagnano con discrezione le nostre storie. L'imperatore, il mio imperatore, è un ragazzo isolato che compulsivamente pensa solo all'estetica, a comprare stoffe, a provarsi vestiti. Vive in un mondo tutto suo, è stato investito di un ruolo più grande di lui, così vaga e quando crede di avere un vestito, mentre gli uomini decidono di tacere per motivi gretti, gli animali osservano la sua nudità con rispetto e dolcezza, in fondo anche loro sono nudi...
E, fedele alla lezione di Bruno Munari, chiude il libro un grande tappeto per giocare a Il gioco del camaleonte, che premia chi ha idee geniali, o il coraggio di cantare davanti a tutti… Finire o partire dal gioco per spiegare grandi temi?
Arianna Papini:
Il gioco alla fine è legato a un grande tappeto che produrranno alla Torre di Lumezzane per far giocare i bambini, una specie di gioco dell'oca. Io ne ho fatto un Gioco del camaleonte perché quello è l'animaletto adorato dall'Imperatore, adorato in quanto è l'unico essere che è sempre in tinta e coordinato con i suoi abiti. In realtà il gioco per me è stato uno spunto, una possibilità in più di condividere con i bambini questi temi così importanti e attuali quali l'apparire e l'essere, l'estetica come messaggio tutt'altro che superficiale e molto altro...
I vestiti nuovi dell’imperatore
Hans Christian Andersen
Traduzione Caterina Bianchi Clark
Età consigliata: per tutti, da regalare e regalarsi.
In collaborazione con:
Comune di Lumezzane
Angela Articoni