La stanza gialla

“Oggi la tua mamma e il tuo papà verranno a conoscerti, non sei contento?”
So che dovrei.
È quello che tutti si aspettano da me. Le mamy della casa famiglia, i miei amici e anche quelli che diventeranno i miei genitori.
Ma li ho sognati così tanto che sono diventati d’aria.

Abito qui da sempre, da quando mi hanno trovato sulla soglia, avvolto in un sacco per il riso, 9 anni fa.
Avevo poche ore.
E nessuno che mi volesse.
Incido piccoli segni sul muro scrostato, uno per ogni bambino che è uscito dalla mia vita per entrare in quella qualcuno che lo ha scelto. Anche Mike, che aveva una gamba storta.

Un giorno sono tornato da scuola fradicio di pioggia e frustrazione.
La direttrice mi ha chiamato nella stanza gialla e mi ha detto che sono fortunato, che avrò anch’io una famiglia.
Ho sbattuto gli occhi come un impala, e non mi sono usciti pensieri, figurarsi parole.
L’acqua sgocciolava sul pavimento e io guardavo la pozza allargarsi.

Forse quando aspetti troppo non sai più come smettere di farlo.

Non so se li voglio conoscere.
Qui sto bene, ho i miei amici e la mia vita.
Magari loro non mi piaceranno
oppure non piacerò io a loro.
E alla fine mi manderanno via.
Questo pensiero si allarga nella mia testa e mi spinge a scappare, sbattere la porta e correre finché il battito del mio cuore impazzito non lo zittisce.
Mi nasconderò e loro se ne andranno. È meglio così.

Nel pomeriggio sento il fruscio di passi sconosciuti che si avvicinano.
È una piccola donna straniera, poco più alta di me. Deve essere la nuova volontaria del
centro.
Si accuccia vicino a me e non mi invade di parole. Mi aspetta.
Il vento ci stropiccia e la terra brucia sotto i miei piedi nudi.
Dopo un tempo infinito prende una delle foglie con cui sto giocando, la più piccola. Prima di
toccarla mi chiede il permesso, con gli occhi un po’ lucidi. Acconsento con un battito di ciglia.
Sento che posso fidarmi.
Non abbandona il mio sguardo mentre si porta la foglia al cuore.

E io, improvvisamente, capisco.

Testo: Susanna Albertini (@lacompagniadelleparole)
Immagine: Envato Elements

Ritratto di Susanna Albertini

Posted by Susanna Albertini

Il mio nome, Susanna, è pieno di energia, come me.
Ho un’agenzia di comunicazione e mi occupo di tematiche legate alla sostenibilità. Le ore libere sono piene di bellezza: scrivo, fotografo, dipingo, coltivo piante, costruisco mobili, faccio trekking, viaggio. Adoro la storia, la lettura e l’arte. Ho scritto una collana di libri di attività creative con mio figlio e un libro illustrato per insegnare la bioeconomia ai più piccoli. La prossima avventura sarà un libro sul mare e tanti nuovi racconti. Per farvi sorridere. Per farvi provare i panni difficili di uno sconosciuto. Per farvi compagnia con le parole.
Susanna Albertini @lacompagniadelleparole