Gli insegnanti hanno il compito di attuare ciò che serve ad ogni studente per favorire il profitto in base alle sue caratteristiche. Nel caso dell'alunno con DSA, i docenti devono programmare e mettere in atto un percorso educativo-didattico personalizzato comprensivo degli strumenti compensativi, delle misure dispensative e delle modalità di valutazione personalizzate.
È necessaria una stretta collaborazione tra i docenti ed il Dirigente scolastico e a seconda dei casi può esser utile contattare il referente per la dislessia della scuola.
Nei casi di mancata risposta da parte dei docenti è possibile far presente la situazione all'ufficio sostegno alla persona/integrazione dell'ufficio scolastico provinciale e all'ufficio scolastico regionale.
Le linee guida allegate al Decreto attuativo della legge 170, emanato il 12.07.2011, invitano chi si relaziona con questi disturbi per motivi professionali a comprendere come il bambino con DSA abbia stili cognitivi che seguono modalità di apprendimento comuni.
Significativo è l'esempio citato nelle Linee guida: un turista si trova in un paese straniero e non conosce la lingua pertanto si trova a disagio perchè manca una comunicazone completa.
Ma una volta tornato a casa risolve questo problema poichè potrà di nuovo tornare ad esprimersi.
Pensiamo invece al disagio dei bambini con DSA che rimangono stranieri in un mondo dove devono rincorrere punti di riferimento!
Secondo quanto indicato dalle linee guida gli insegnanti possono "riappropriarsi" di competenze educativo-didattiche anche nell'ambito dei DSA, senza piu' delegare a specialisti funzioni proprie della professione docente,ferma restando la consapevolezza della complessità del disturbo.
Risulta fondamentale che gli interventi diagnostici attuati da psicologi, logopedisti, medici, siano realizzati in collaborazione con i docenti.
I bambini affetti da Disturbi specifici di apprendimento sono soggetti normodotati con un disturbo di origine neurobiologica che si presenta come un'atipia dello sviluppo.
Si tratta di un disturbo che è modificabile attraverso interventi mirati.
In tal contesto alla scuola viene affidato il compito di effettuare, attraverso un'osservazione attenta, l'identificazione dei casi sospetti e la messa in atto di strategie di recupero didattico mirato.
La capacità di osservazione degli insegnanti svolge un ruolo fondamentale pr il riconoscimento dei disturbi di apprendimento già a partire dala scuola dell'infanzia e primaria ma anche lungo tutto il percorso scolastico per individuare sia le difficoltà sia le caratteristiche su cui puntare per raggiungere il successo formativo.
Le competenze che i docenti devono possedere per relazionarsi con i genitori dell'alunno con DSA sono di tipo comunicativo; se la scuola si trova a dover inviare un alunno a fare una valutazione da specialisti non può dimenticare che dietro all'alunno ci sono i familiari per cui si devono usare tatto e garbo e facilitare il rapporto scuola-famiglia.
Le famiglie vanno informate riguardo al problema e alle strategie didattiche che la scuola adotta, alle verifiche ed ai risultati ottenuti, alle possibili modifiche dei percorsi e degli interventi programmati.
In particolare, per un alunno con diagnosi di DSA la scuola dovrà predisporre un piano educativo personalizzato che dovrà indicare gli interventi didattici individualizzati, gli strumenti compensativi e dispensativi da mettere in atto, le forme di verifica adeguate.
Risulta necessario che il personale della scuola sia formato in tempi brevi sui vari contenuti della legge 170, in particolare sulle diverse tipologie di DSA sulle strategie educativo-didattiche e strumenti compensativi, sulla gestione della classe con alunni DSA.