Nel corso della mia vita professionale ho assistito tantissime micie mentre allattavano i loro piccoli; ogni volta è sempre emozionante e penso non esista persona al mondo che, di fronte a tanta dolcezza, non si intenerisca.
Durante la prima settimana di vita dei micini, mamma gatta trascorre più del 70% del suo tempo ad allattarli; quando lascia il giaciglio lo fa per poco tempo, giusto per alimentarsi e sgranchirsi un po’. Poi ritorna al suo posto e sdraiandosi sul fianco incurva il corpo intorno ai piccoli rendendo accessibili le mammelle aiutandoli a raggiungere i capezzoli poiché i neonati hanno ancora gli occhi chiusi.
Con il tempo i cuccioli riescono ad orientarsi da soli ed alcuni, fin dal secondo-terzo giorno, assumono la posizione corretta per arrivare al capezzolo. Nei primi giorni di vita i gattini bevono, prima del latte vero e proprio, il colostro, un liquido molto denso e ricco di proteine, di grassi, minerali e anticorpi, indispensabile non solo a garantire il loro sviluppo, ma anche per proteggerli dalle malattie per un periodo che va da pochi giorni a qualche settimana di vita, perché i neonati non hanno ancora un sistema immunitario sviluppato in modo completo. Solo dopo quattro o cinque giorni il colostro diventerà latte vero e proprio.
I micini succhiano all'incirca ogni 20 minuti e ingeriscono dai 2 ai 3 ml di latte alla volta. La produzione di latte varia in funzione del numero di gattini, ma rimarrà costante fino alla quinta settimana di allattamento, dopo la quale comincerà a diminuire fino ad esaurirsi del tutto. Il peso dei piccoli felini aumenta molto rapidamente tanto da raddoppiare nella prima settimana di vita.
Dopo ogni poppata la micia lecca i gattini soprattutto nella loro regione ano-genitale per stimolare l’espletamento dei loro bisognini.
Un’alimentazione appropriata è la condizione indispensabile per consentire alla gatta la produzione fisiologica di latte per poter allattare i suoi cuccioli: mamma micia dovrà mangiare più volte al giorno (4 - 5 volte e più) cibi ricchi di proteine (gli alimenti industriali sono i più completi e utilizzando questo tipo di alimentazione non sarà necessaria nessuna integrazione).
Dopo tre settimane dalla nascita i gattini saranno in grado di vedere e sentire e usciranno dalla cuccia ad esplorare i dintorni; saranno inoltre in grado di espletare i bisognini fuori dal giaciglio. Con l'andare del tempo la neo mamma inizierà ad evitare di allattare i suoi piccini: si sdraierà in modo da nascondere i capezzoli o cercherà luoghi dove non potrà essere raggiunta dai gattini. Intorno al mese di vita i micini, se avvicinati a cibi solidi, proveranno ad ingerirli. Gradualmente il consumo di cibi solidi prolungherà il tempo intercorso fra le fasi di allattamento.
Lo svezzamento è in genere completo a 2 mesi, due mesi e mezzo dalla nascita. I gattini, comunque, tenderanno a cercare di succhiare ancora il latte per mesi dopo lo svezzamento, più per emotività e passatempo che per scopi alimentari, finché la micia ad un certo punto li respingerà ed i gattini acquisiranno sempre maggiore autonomia nella ricerca del cibo. Verso la fine di questo periodo, la femmina porterà con frequenza dei piccoli roditori nella cuccia, stimolando alla caccia i piccoli.
Molto importante è fare attenzione se nei paraggi sono presenti dei gatti maschi interi (non castrati); durante il periodo di allattamento/svezzamento il maschio può arrivare ad uccidere i gattini per anticipare il ritorno in calore della gatta in quanto l’estro ricompare generalmente 4 settimane dopo il parto, proprio quando la micia sta ancora allattando.
Diego Manca, Medico veterinario.
Già autore dei libri: "Le fiabe per...giocare con il corpo imitando gli animali" edito da Franco Angeli nel 2008 di cui è coautore, "Benedetti animali!" edito da Armenia editore nel 2010 e "Il camaleonte Argonte" edito da Armando editore sempre nel 2010.
Ora in libreria il nuovo libro "Favolario: le favole del veterinario" Ed. Buk