Chiunque abbia da poco adottato un cucciolo di cane, si sarà accorto che è molto difficile fargli smettere il vizio di mettere tutto in bocca. Sono dei veri e propri bidoni aspiratutto e bisogna avere 10 occhi per controllarli affinché non ingeriscano oggetti pericolosi o tossici.
Per un giovane cane le prime scoperte, oltre che con l’olfatto, avvengono con la bocca e una delle visioni che danno più ribrezzo al proprietario è osservare il proprio cucciolo che mangia i suoi escrementi.
Il problema viene definito coprofagia; consiste, appunto, nell’ingestione delle proprie feci o di quelle di altri animali, anche di specie diversa. Le cause che scatenano questo atteggiamento di solito sono comportamentali; spesso come reazione ad una punizione per aver sporcato in posti vietati, nel tentativo di nascondere le prove, oppure durante condizioni di stress.
L’unica situazione nella quale questo disturbo viene considerato normale è dopo il parto, quando le cagne ingeriscono gli escrementi dei loro cuccioli durante le prime settimane di vita. Alcuni autori consigliano di non sottovalutare potenziali malattie che potrebbero palesare la coprofagia come: insufficienza pancreatica, malassorbimento intestinale, parassiti intestinali, iperadrenocorticismo, diabete. La terapia è ovviamente differente se la causa è clinica o comportamentale.
Se fosse clinica, curando la patologia scatenante scomparirà anche la coprofagia; la causa comportamentale merita invece un ulteriore approfondimento. Qualsiasi proprietario che vede il proprio cane mangiare le sue feci ne rimane disgustato; la classica reazione è il rimprovero seguito subito dopo dall’appropriazione fulminea delle deiezioni (se il cane non le ha già ingerite tutte) per farle sparire. Il cucciolo, osservando il suo padrone mentre gli “ruba” gli escrementi, intuisce paradossalmente che essi rappresentano qualcosa di importante; anzi da ingerire più in fretta per vincere la competizione. Il giovane animale per evitare una punizione cercherà di “nascondere” le tracce nel modo che già conosciamo.
In questi casi è fondamentale non dare importanza al problema, distraendo il cagnolino quando ha sporcato e, senza farsi vedere, pulire. Evitare in ogni caso la “rivalità”, gratificandolo ogni volta che si comporterà bene. Se tutto ciò non dovesse funzionare, in commercio esistono dei prodotti studiati per prevenire o eliminare questo fastidioso problema.
Essi vengono miscelati con l’alimento e contengono delle sostanze che rendono gli escrementi sgradevoli all’assunzione disabituando il soggetto alla loro ingestione.
Diego Manca, Medico veterinario.
Già autore dei libri: "Le fiabe per...giocare con il corpo imitando gli animali" edito da Franco Angeli nel 2008 di cui è coautore, "Benedetti animali!" edito da Armenia editore nel 2010 e "Il camaleonte Argonte" edito da Armando editore sempre nel 2010.
Ora in libreria il nuovo libro "Favolario: le favole del veterinario" Ed. Buk