In ogni cosa nuova che facciamo c’è sempre il momento del “primo passo”. Per fare il mio “primo passo” in questa nuova esperienza web insieme a voi, vorrei parlarvi dei veri primi passi dei bambini
e di come possiamo aiutarli nel cammino scegliendo le scarpine più adatte durante questa fase di scoperta del mondo in piedi.
Prima solo alcune considerazioni sull’aspetto percettivo-sensoriale del piede che spesso, come parte del corpo “lontana” dal resto, viene poco considerato sotto questo aspetto.
In particolare, le zona plantare e quella del tallone sono molto ricche di recettori sensoriali (per la sensibilità termica, dolorifica e tattile) e propriocettivi, cioè quei recettori che ci danno informazioni sul senso di posizione che il piede ha nello spazio.
Potremmo considerare i piedi un po’ come le nostre “orecchie sul terreno” che “ascoltano” e raccolgono informazioni che verranno elaborate dal cervello. Questa elaborazione centrale delle informazioni periferiche è tanto più ricca quante più esperienze percettive-tattili-sensoriali diversificate avranno fatto i nostri piedi fin dalla loro esperienza di “piedini”.
Già nei primi mesi di vita del bambino, offrire occasioni durante la quotidianità come ad esempio il massaggio dopo il bagnetto, il gioco con i piedini da solo o insieme all’adulto, il solletico con la spazzolina di seta o con un asciugamano di spugna, può essere utile ad abituare e a preparare i piedini ad “ascoltare” bene le informazioni che ricevono e riceveranno.
Così anche per il bambino che inizia a giocare seduto su una seggiolina con i piedini appoggiati a terra, a tirarsi su in piedi da solo e a fare i primi passetti appoggiato al divano, stare scalzo offre ai suoi piedini un’esperienza più ricca sia dal punto di vista percettivo (per i primi esperimenti di carico e di equilibrio in piedi) che sensoriale (troverà un pavimento liscio e freddo, un tappeto più morbido e peloso, una coperta di lana che pizzica per terra…).
In questa fase di prime esperienze “su e giù” da terra e di primi passetti laterali in autonomia è consigliabile quindi lasciare ai piedi il loro naturale “lavoro di piedini”, senza indossare scarpine né ciabattine. Ovviamente nei periodi freddi si può ovviare con i calzini antiscivolo… vogliamo piedini “esperti” non ghiacciolini!
L’introduzione delle scarpine risulta utile invece quando il bambino avrà imparato a staccarsi e a fare i primi passi da solo (non con le mani dell’adulto!… ma di questo parleremo un’altra volta).
In questa fase le scarpine possono assolvere il loro vero uso funzionale per sostenere il piede durante il passo e il carico monopodalico (cioè su un solo piede), dare maggior stabilità e proteggere il piede su terreni disconnessi.
Quando il bambino inizia a camminare infatti, i piedini sono ancora costituiti in larga parte da “ciccia” e c’è una maggior area di contatto del piede col suolo (si parla di appoggio fisiologicamente piatto fino circa i 3 anni di età).
La muscolatura e la volta plantare si sviluppano nel corso dei primi 6-7 anni di vita sia grazie alla riduzione del tessuto adiposo della zona plantare e della lassità legamentosa (cioè la flessibilità dei tessuti connettivi periarticolari) sia all’aumento dell’attività motoria che si ha con la crescita (cammino, scale, corse, salti, attività sportiva).
Ma come devono essere le prime scarpine?! Le calzature più adatte quando il bambino inizia a camminare autonomamente dovrebbero avere le seguenti caratteristiche:
• Leggere, morbide e a pianta larga - per consentire al piede la posizione naturale e lasciare libertà di movimento alle dita;
• Con suola flessibile, meglio se di gomma antisdrucciolo (non liscia);
• Alte (ai malleoli) e sostenute alla caviglia con i forti posteriori al tallone semirigidi - per la stabilità del retropiede ;
• Allacciate con i lacci... gli strap col tempo si allentano e sono più facili da togliere per il bambino;
• “Personali” e non prestate… l’appoggio del piede e il modo di camminare variano da persona a persona quindi una scarpa già “sagomata” dall’uso di un altro bambino potrebbe non essere adatta ai piedi del vostro.
Il piede in questa fase cresce di qualche millimetro al mese quindi la misura della scarpa andrebbe scelta circa 1 cm più lunga della lunghezza del piede e verificata periodicamente (ogni 2-3 mesi) per evitare eventuali fastidi provocati da misure troppo precise (per es. arrossamenti delle dita).
Non vi lasciate spaventare da questo elenco!
Al giorno d’oggi scarpine di questo genere potete trovarle in qualsiasi negozio specializzato in calzature per bambini.
Se in casa volete dare un po’ di libertà ai piedi ma non volete lasciare il vostro bambino scalzo, meglio utilizzare calzini antiscivolo piuttosto che ciabattine morbide di cencio o scarpine di tela.
Quelle non fanno la differenza con lo stare scalzo dal punto di vista di stabilità del piede e spesso scivolano via!
In questa fase ricordiamoci comunque di trovare occasioni, magari nei momenti di gioco all’aria aperta, per sperimentare a piedi nudi terreni diversi come un prato d’erba con qualche sassolino o la sabbia al mare, bagnata e asciutta.
Questa attività naturale aiuterà a sviluppare la muscolatura di tutto il piede e ad allenare l’equilibrio oltre che a godere di bei momenti a contatto con la natura.
Cristina Taddei
dr.ssa in Fisioterapia – Specialista in Area Pediatrica