Ancora oggi, nonostante la tanto auspicata parità dei sessi nelle famiglie italiane, è soprattutto la mamma a gestire i figli e ad occuparsi delle incombenze familiari; basta guardare le statistiche per averne la prova.

Infatti soltanto il 7% dei padri italiani utilizza pienamente i congedi parentali, contro i papà svedesi che invece con il 69% detengono il record europeo di sfruttamento dei permessi sul lavoro a vantaggio della famiglia.

Nel nostro paese, tra il 2015 e il 2019, l’80% dei dipendenti privati e pubblici che hanno beneficiato dei permessi retribuiti parentali erano donne e madri, questo prova che la cura dei minori grava sulle loro spalle.

Certo qualcosa sta cambiando rispetto al passato: infatti i papà di oggi sono sempre più informati e coinvolti nella cura dei bambini rispetto alle generazioni precedenti, ma ancora a torto è opinione comune in Italia che spetti soprattutto alla donna fare più sacrifici personali in ambito familiare; è lei infatti che deve conciliare al meglio famiglia e lavoro e occuparsi della crescita dei bambini. E’ una mentalità, questa, dura a morire!.

Diciamolo, i padri di oggi, rispetto alle mamme sono ancora molto confusi sul loro ruolo: sono in cerca di una identità ben definita, non sanno se essere amici o autoritari, permissivi o autorevoli con i loro figli, se e quando intervenire nella loro crescita.

Sono del tutto frastornati; hanno paura di non essere all’altezza del loro compito e non sanno proprio che pesci prendere!

Moltissimi papà desiderano davvero trascorrere del tempo di qualità con i propri ragazzi, essere migliori dei loro severi genitori; quindi hanno tutta la buona volontà di esserci per i figli, ma nei fatti sono troppo presi da mille preoccupazioni e ansiosi per il futuro economico, tutti concentrati su se stessi per capire dove andare e si occupano solo materialmente della prole.

Purtroppo interagiscono ben poco con i ragazzi, parlano raramente con loro di sentimenti, amicizia, argomenti inerenti la loro crescita, delegano alla madre tutti questi aspetti salienti del vivere quotidiano.

Questo comportamento è molto diffuso, come emerge da una recente indagine Eurispes del 2022, che evidenzia che il 78% dei padri italiani, su un campione di più di 2000, non ha alcuna idea di quale sia il comportamento migliore da tenere con i propri ragazzi .

Ciò è dovuto anche al fatto che i papà ritengono, sbagliando, che la madre sia la figura centrale, la sola davvero irrinunciabile per i loro figli.

Purtroppo le statistiche dimostrano che i papà moderni non sanno affatto quanto il loro contributo sia unico, irripetibile e fondamentale per la crescita sana ed equilibrata dei bambini ..

Se infatti la mamma rappresenta il porto sicuro in cui rifugiarsi e costituisce l’amore incondizionato, il papà è il modello decisivo di forza e autorità egli ha il compito importantissimo di distaccare dolcemente i figli dalla madre e dal focolare domestico rafforzare la loro autostima per poterli traghettare nel mondo esterno e aiutarli a relazionarsi con la società in modo autonomo .

Ecco perché un padre presente nella vita del figlio, fa davvero la differenza, infatti garantisce una vita adulta vissuta a pieno ed armoniosa. Quindi, cari papà, vale la pena impegnarsi ad ascoltare, donare attenzioni e parlare ai propri figli per farne i grandi del domani.!

Vediamo ora nel dettaglio come essere un buon papà sin da subito; perché non è poi così difficile.

NEONATI E BAMBINI FINO AI 3 ANNI: in questa età i figli trascorrono la maggior parte del tempo con la mamma per ovvi motivi pratici allattamento cura e accudimento; ma i papà possono essere molto presenti portando il loro contributo, devono farsi vedere, far ascoltare al bambino la loro voce in modo che i piccoli possano inserirli da subito nel loro immaginario, e nel contesto familiare e stabilire con loro un solido legame di appartenenza.

Importante in questa fase che i papà, se necessario, aiutino praticamente la mamma nelle cure quotidiane dei neonati cambio pannolino ,bagnetto, pappa gioco ecc per non rimanere del tutto estranei e distanti dagli ambiti di vita dei piccoli.

Fondamentale in questi anni sarà soprattutto l’appoggio dato alla compagna completamente assorbita dai nuovi nati ed esausta il più delle volte .Il ruolo del papà nell’accudire la mamma e aiutarla nelle faccende domestiche porterà benessere e sollievo all’intera famigli, perché se la mamma si sentirà accudita anche i piccoli saranno sereni.

BAMBINO DAI 3 AI 6 ANNI: inizia in questa fase lo sviluppo psicomotorio dei bambini. Ecco che la presenza dei papà sarà determinante.

I padri dovrebbero diventare compagni di gioco dei loro figli, stimolando la loro curiosità , la loro fantasia e insegnando loro a rispettare le regole e le persone anche durante il gioco.

Questo scopo può essere raggiunto attraverso attività educative e l’interpretazione di personaggi (il re, il drago, il pompiere, il soldato ecc.).

Se i papà nella fase prescolastica avranno posto delle buone basi educative, i loro figli all’ingresso nella vita scolastica, saranno in grado di rispettare gli altri e l’ambiente che li circonda, inserendosi in modo equilibrato all’interno di questa microsocietà.

ADOLESCENZA: Questa è l’età delle regole messe in discussione, delle prime ribellioni ai genitori; ecco perché è fondamentale che la mamma e il papà si mostrino uniti decidendo sempre insieme premi e punizioni da assegnare.

In questa fase è fondamentale che il padre si mostri autorevole con i figli ma non autoritario, quindi si essere fermi e puntualmente punirli quando necessario, ma non eccedere nell’autorità, nella rigidità e spiegare sempre loro il perché dei limiti che gli vengono dati.

La cosa più importante e che ha sempre la priorità è il dialogo tra padri e figli anche e soprattutto quando sbagliano.

ETA’ ADULTA: quando i nostri ragazzi si avvicinano alla maturità i papà raccolgono i frutti del loro lavoro.

In questa fase si assisterà al progressivo confronto e allontanamento dal padre per poter costruire la propria identità e ciò porterà specialmente da parte dei figli maschi ad una conseguente rivalità.

E’ questa una fase difficile da accettare per i papà, ma è del tutto fisiologica e si potrà superare con il dialogo e l’ascolto delle necessità dei propri figli e anche attraverso saggi consigli in merito alle loro scelte scolastiche e di vita.

Se il padre non riesce a seguire questi buoni consigli sopra elencati e resta estraneo ai suoi figli, ci saranno delle conseguenze?

Purtroppo molte volte si genereranno profonde ferite nei ragazzi e incomprensioni tra padri e figli, conflitti anche insanabili che si protrarranno nel tempo fino a portare gravi ripercussioni nella vita adulta di quelli che oggi sono solo dei ragazzi, ma che un domani saranno genitori a loro volta e verranno influenzati negativamente dal loro vissuto.

E’ possibile recuperare un rapporto con i propri figli ormai compromesso?

Nella vita niente è perduto, ecco alcuni semplici consigli per un nuovo inizio nel rapporto tra padre e figli:

1 ESAME DI COSCIENZA: questo è il primo passo per stabilire una relazione diversa con i propri figli, più equilibrata e meno disfunzionale.

I papà devono porsi delle domande: dove ho sbagliato? Cosa ho fatto mancare a mio figlio/a in questi anni?

In questa riflessione sarà utile farsi aiutare dalla compagna o dai familiari più vicini, per trovare ciò che non ha funzionato nel rapporto con i figli, e poter correggere attivamente gli errori.

2 DIALOGO: il secondo passo dopo aver preso consapevolezza dei propri errori sarà cercare i propri figli per dialogare con loro apertamente.

Se si ha difficoltà ad avvicinare un figlio/a ormai lontano emotivamente, si può ricorrere ad una telefonata, una lettera, un messaggio per rompere il ghiaccio dell’incomprensione, sedimentato negli anni.

E’ importante instaurare un dialogo franco e sincero chiedendo scusa per i propri sbagli e ascoltando le ragioni del figlio, che potrà essere anche molto arrabbiato e offeso, ferito e sentirsi abbandonato.

3 TSUNAMI: il terzo passo è prepararsi ad uno tsunami emotivo. Vostro figlio potrà avere reazioni molto forti di fronte ad un vostro riavvicinamento, che vanno dall’indifferenza alla rabbia, al silenzio ecc.

I papà non dovranno spaventarsi di fronte a ciò e non stupirsi neanche delle proprie emozioni, magari molto forti.

La chiave è armarsi di molta pazienza perché con il tempo la relazione ,anche quella che sembra più compromessa, troverà un nuovo equilibrio.

4 UN’ALTRA POSSIBILITA’: Sarà fondamentale dopo il confronto aperto con i propri figli chiedere loro una nuova opportunità per rimediare ai propri errori e stringere un nuovo patto di collaborazione per far funzionare al meglio il rapporto, impegnandosi a cambiare gli aspetti di noi che hanno fatto soffrire i nostri figli.

5 TEMPO INSIEME DA REINVENTARE: Una volta conquistata l’attenzione dei ragazzi, i papà dovranno investire tutte le loro energie per ricostruire ex novo la relazione con loro.

E in questa fase sarà importantissimo dedicare loro del tempo esclusivo e di qualità da reinventare insieme, andando a cambiare quelli che erano i vecchi equilibri disfunzionali.

Es: se prima il papà tornava dal lavoro e si attaccava al cellulare e al computer non curandosi di suo figlio, ora si potrà organizzare il tempo insieme lasciando il cellulare nel cassetto!

6 CONOSCERE I PROPRI FIGLI: Quanti papà possono dire di conoscere davvero i propri figli i loro pensieri, gusti ed hobbies ecc?.

Per ricostruire un sano rapporto con i propri ragazzi bisogna prima di tutto conoscerli, e allora è arrivato per i papà il momento di interessarsi a loro, cercando di entrare a far parte della loro vita quotidiana, provando a condividere con loro sport e passatempi. Sarà questo un ottimo inizio per farsi apprezzare e per dare modo anche ai figli di conoscere i loro papà, prima così distanti.

7 NON PRETENDERE TUTTO E SUBITO: Non si ricostruiscono i rapporti compromessi dall’oggi al domani!

Ci vorrà molta pazienza da parte dei papà, bisognerà prepararsi a tanti no e a molte porte chiuse, perché non va dimenticato che i nostri figli sono feriti e arrabbiati. Non si può esigere da loro accoglienza.

L’arma segreta dei padri dovrà essere la perseveranza e la tolleranza mettendo da parte l’autorità, perché al cuore non si comanda, l’affetto dei ragazzi non si può ottenere con gli ordini, non sono soldati!

8 SE SONO ROSE FIORIRANNO ALTRIMENTI: I papà devono sapere che al di là dei loro sforzi potrebbe anche non riscostruirsi il rapporto con i loro figli, però tentare e mostrare loro il proprio amore sarà sempre utile e soprattutto doveroso.

Perché è giusto che un papà faccia il padre e lo faccia al meglio delle sue capacità, ecco perché non sono importanti i risultati ma che egli manifesti il suo amore e ricopra il ruolo che ha scelto di ricoprire nel momento in cui suo figlio è nato.

Ricordatevi, papà, che non è mai troppo tardi per poter essere il padre che avreste sempre voluto, vale la pena provare; fatelo per i vostri figli!

Ilaria Sacchetti

 

 

Ritratto di Ilaria Sacchetti

Posted by Ilaria Sacchetti

Sono Ilaria, una mamma come tante; credo molto in quello, che possono fare i genitori per i propri figli e in generale in chi accudisce tutti i giorni i bimbi con amore e dedizione.
Nel mio piccolo, come mamma alle prime armi, cerco, tra esperimenti  a volte riusciti, letture di psicologia infantile e consigli chiesti ad esperti, di risolvere i piccoli e grandi problemi giornalieri. 
Tra le fasi più dure per me, come madre, c’è stata quella del famigerato “spannolinamento”; quando sono uscita dal tunnel, mi sono ritrovata  piena di appunti, presi dai libri e consigli utili, ricevuti dagli esperti nei momenti di panico e allora ho pensato:  “Perché non aiutare anche altre mamme o papà che non sanno che pesci prendere?”