Il sangue mestruale è linfa preziosa: ci ricorda ogni mese che siamo donne, che siamo fertili e sane... è l’espressione del grembo della vita. Perché mai un simile evento dovrebbe destare i sentimenti più negativi?
Eppure la maggioranza delle donne non tollera i giorni del ciclo mestruale, detesta questa condizione, rifugge dalle normali attività quotidiane in preda a sbalzi d’umore e tensione generale.
Le origini della “maledizione” del sangue mestruale, che si manifesta con l’insito rifiuto della condizione di mestruate e l’atteggiamento mentale negativo nei confronti dell’evento, molto probabilmente risiedono nel nostro DNA ancestrale, eredità dei tempi lontani in cui si pensava che il sangue mestruale fosse qualcosa di sporco, di impuro, qualcosa di cui vergognarsi. E così, di nonna in madre e di madre in figlia, le donne hanno sempre tramandato un’idea sgradevole della mestruazione, enfatizzata da disagi effettivamente presenti quali il dolore, gli sbalzi di umore, il fastidio. Siamo ben lontani dalle epoche buie in cui l'essere mestruate impediva di uscire, di farsi vedere, addirittura di lavarsi, e oggi è possibile vivere diversamente l’esperienza mensile della mestruazione.
Che significato può avere la mestruazione, oltre ad essere la piena e visibile espressione della fertilità?
Rappresenta l’inizio e la chiusura di un ciclo che scandisce il nostro essere donne, ci connette intimamente con la natura e con i suoi cicli, permette di rinnovarsi di mese in mese, di concludere per ricominciare, di distruggere per ricreare. L’atteggiamento nei confronti di ogni cosa è frutto di una variegata esperienza che miscela l’idea tramandata ancor prima che l’evento si verificasse e i sentimenti scaturiti dal suo primo manifestarsi, legati quindi alle aspettative nutrite verso quell’evento.
Se parlassimo quindi alle nostre figlie ancora bambine e spiegassimo loro quanto è preziosa questa perdita mensile, frutto di una ricchezza da custodire e perseverare, e non da disdegnare o volontariamente ignorare, probabilmente il loro primo interfacciarsi con l’esperienza mestruale non sarà poi così negativo, ma sarà il primo speciale incontro con la loro trasformazione in donne. E a lungo andare la mestruazione diventa un appuntamento speciale, si impara ad accettare il dolore, che è l’energia femminile che vibra, si sprigiona e si manifesta.
Purtroppo sono ancora molti i tabù legati alla mestruazione, tant’è che ancor’oggi si ricade nei luoghi comuni e nelle ataviche superstizioni. Le sensazioni negative prevalgono su quelle positive legate alla riconoscenza verso il dono mestruale.
Come fare quindi ad onorare la mestruazione anziché rinnegarla?
Se il fattore culturale e ambientale hanno già plasmato il nostro atteggiamento nei confronti dell’ esperienza mestruale non sarà semplice modificare il modo di percepirla e viverla, ma è possibile vivere diversamente quei giorni percepiti come difficili, perlomeno da un punto di vista pratico: cominciando le giornate “rosse” con un bel respiro e dedicandosi alla cura di sé, riservandosi coccole speciali quali il cibo preferito, una maschera di bellezza, una passeggiata in bici; indossando abiti comodi e pensando seriamente alla protezione ecologica e comoda, come assorbenti lavabili in cotone e la coppetta mestruale; alleviando il dolore con dell’attività fisica dolce e rimedi naturali (qui i consigli per vivere la mestruazione in maniera attiva); imparando a percepire e ad accogliere l’energia mestruale, così da poterla gestire senza voler a tutti i costi sconfiggerla e zittirla con i farmaci.
Che significato ha quindi accettare e accogliere l’esperienza mestruale? Onorare la fertilità e la femminilità, per apprezzare il nostro posto nel mondo quali genitrici di vita.
Daniela Santoro
immagine tratta dal sito: www.pinterest.com/Bloodheart/menstruation-menarche/