Noi genitori siamo troppo distratti dai cellulari, per occuparci dei figli? Ecco come rimediare in poche mosse!

Da  un recente studio degli scienziati del Boston Medical Center è emerso un dato importante, ovvero quanto sia dannoso per i nostri bambini avere dei genitori distratti dal mondo digitale.

Infatti è stato evidenziato come molto spesso mamma e papà, invece di condividere dei momenti di gioco o anche semplicemente di unione familiare  con i loro piccoli, siano frequentemente presi dalla lettura dei social o dal rispondere al telefonino, generando reazioni avverse nei figli.

Questi ultimi infatti reagiscono alla distrazione degli adulti durante i pasti o il gioco, tentando di richiamare l'attenzione con atteggiamenti irritanti: capricci, mancanza di disciplina e disobbedienza.

Ma la disattenzione dei genitori "digitalizzati" non comporta solo una mancata interazione con i propri bambini e di conseguenza la perdita di preziose  occasioni di dialogo, scambio affettivo e gioco.

Nasconde un pericolo molto più grande: quello di far perdere agli adulti l'attenzione in situazioni potenzialmente a rischio sia dentro, che fuori casa.

E' stato infatti evidenziato, da un recente studio britannico condotto dal Child Accident Prevention Trust sulla dipendenza dallo smartphone che, uno su quattro dei circa 2000 genitori intervistati dagli studiosi,  non si è neppure accorto del pericolo corso da suo figlio mentre consultava il cellulare.

Basta un attimo, sia in casa che per strada o al parco, per perdere di vista i nostri bambini, proprio in quei momenti in cui la nostra attenzione dovrebbe essere massima.

 

Donne al parco intente a scrutare il cellulare

 

Come rimediare ai danni che potremmo causare ai nostri figli da un uso incontrollato del cellulare?

Ecco dei semplici consigli:

  • Spegnere il telefono o metterlo in modalità vibrazione o silenziosa mentre viviamo dei momenti significativi della nostra vita familiare; ad esempio i pasti o il rito della buona notte o il gioco insieme.
  • Lasciare il cellulare in  un'altra stanza quando accudiamo i nostri bambini specialmente se neonati, per evitare pericolosi incidenti.
  • Lasciare in tasca o in borsa il cellulare quando siamo al parco con i nostri figli e godersi una bella partita di pallone o una semplice passeggiata in bicicletta con loro.
  • Guardare i nostri figli: sono molto più interessanti del cellulare. Magari chiediamo loro: che cosa ti va di fare insieme oggi?
  • Non dare ai bambini il cellulare per tenerli buoni, piuttosto parlarci e ascoltare le loro esigenze. Ricordatevi che giocare con il telefonino non è bello come giocare a nascondino, a guardia e ladri o a ruba bandiera: il cellulare resta sempre uno strumento di intrattenimento del tutto passivo che genera dipendenza.
  • E se proprio vogliamo osare: chiudiamo in un cassetto il cellulare per un giorno (magari almeno uno dei nostri cellulari) e usciamo con la nostra famiglia per ridere, parlare, giocare davvero con i nostri figli. 

 

Allora da oggi non perdiamoci nel cellulare; godiamoci il tempo con i nostri bambini che si sentiranno finalmente importanti e considerati come è giusto che sia.

Per rispondere al telefonino si può trovare un qualsiasi momento, come per leggere quell'articolo sul web che ci interessa tanto; invece per i nostri figli non ci sarà un altro momento perchè è ora che sono bambini.

E' adesso che ci cercano e aspettano con trepidazione di trascorrere del tempo con noi e se noi adulti abbiamo sempre qualcosa da fare di più importante; li faremo sentire poco interessanti  ai nostri occhi e si allontaneranno e con il tempo le distanze diventeranno incolmabili. 

 

Ilaria Sacchetti

Ritratto di Ilaria Sacchetti

Posted by Ilaria Sacchetti

Sono Ilaria, una mamma come tante; credo molto in quello, che possono fare i genitori per i propri figli e in generale in chi accudisce tutti i giorni i bimbi con amore e dedizione.
Nel mio piccolo, come mamma alle prime armi, cerco, tra esperimenti  a volte riusciti, letture di psicologia infantile e consigli chiesti ad esperti, di risolvere i piccoli e grandi problemi giornalieri. 
Tra le fasi più dure per me, come madre, c’è stata quella del famigerato “spannolinamento”; quando sono uscita dal tunnel, mi sono ritrovata  piena di appunti, presi dai libri e consigli utili, ricevuti dagli esperti nei momenti di panico e allora ho pensato:  “Perché non aiutare anche altre mamme o papà che non sanno che pesci prendere?”