Il web è una straordinaria occasione di incontri con donne che, coraggiosamente e caparbiamente, prendono sulle loro spalle i problemi che coinvolgono tutte le donne e in particolare le mamme e ancora più specificamente, le mamme lavoratrici.Una di queste donne è Laura Branca che è diventata un'esperta in materia di nidi quando ha scoperto che, nella sua città, rischiavano la chiusura. La intervistiamo per sapere qualcosa di più di lei e della situazione dei nidi in Italia.
Chi è Laura Branca?
Mi piace presentarmi come una mamma e una giornalista. Un doppio ruolo che porto avanti in sinergia. Da circa due anni mi sto occupando di servizi educativi alla prima infanzia. Per formazione e mestiere mi sono sempre occupata di arte, poi il mio interesse è mutato, mi sono trovata coinvolta come genitore in una notizia. Sotto i miei occhi a Bologna, città dove vivo, stava accadendo qualcosa di grosso. Si parlava di chiudere alcuni nidi d'infanzia, di aumentare le rette mensili e di aumentare il rapporto numerico tra educatore e bambino. Il tutto senza una discussione. A quel tempo Bologna era commissariata e senza un consiglio e una giunta è difficile discutere.
Poi cosa è successo?
E' successo che con alcuni genitori ci siamo raccolti in un comitato, abbiamo chiesto a più riprese e con vari eventi, di non chiudere i nidi e di poter partecipare alla discussione dei cambiamenti in atto. Le rette sono comunque aumentare di oltre il 30%, il rapporto è aumentato ma i nidi non sono stati chiusi. Con l'attuale la giunta si sono chiuse solo le sezioni lattanti, per capire come trovare i soldi per ristrutturare gli edifici, perché era questo il problema, un problema rimandato e del tutto aperto.
Ci parli del blog che porti avanti bolognanidi?
Sto lavorando su molti fronti sulla questione. Ho usato la mia professionalità per raccontare smarcata da logiche di vendita e di interessi politici e ho quindi aperto un blog, bolognanidi appunto. Ci tengo a sottolineare che l'ho pensato condiviso, condiviso con genitori, esperti del settore, pedagogisti, economisti, sociologi, politici, sindacalisti... tutti per raccontare il loro punto di vista rispetto al tema. Bolognanidi è nato da un'esigenza precisa: mi sono trovata coinvolta nella notizia e quando andavo a leggere i giornali non leggevo quello che stava accadendo, trovavo altre notizie, ma non quello che stavo vivendo io e tanti altri genitori. E' un fatto gravissimo. Ho ovviato con la libertà della rete!
Altre attività che porti avanti?
Il blog mi impegna moltissimo. Ho però organizzato con molti genitori due eventi: uno ad ottobre, un convegno sui nidi, e uno a dicembre in appoggio alla celebrazione dei 40 anni della legge 1044 che tutela i nidi. Quello che si sta verificando a Bologna è lo specchio di quello che sta succedendo in tutto il paese. Lo Stato ha investito molto poco e in 40 anni di attività si è arrivati a coprire una domanda di richiesta di frequenza al 27%. I rischi oggi e nel futuro a cui il servizio sta andando incontro sono principalmente due: la chiusura o l'abbassamento della qualità. Sentiremo parlare molto di nidi e nell'agenda politica sarà un tema caldo. Credo che l'informazione da una parte e l'unione dall'altra, possano fare differenza. Sto e stiamo lavorando con genitori per costruire una rete nazionale di comitati, associazioni e altri gruppi di genitori che possano darsi la mano e partecipare a questo difficile situazione.
Per saperne di più: Legge 1044/71: l'istituzione degli asili nido d'infanzia
(Immagine tratta dal sito del Comune di Livorno)