La menopausa rappresenta un evento cruciale nella vita di una donna, il raggiungimento della sua piena maturità.

Ma sebbene essa sia una fase fisiologica, spesso viene vissuta in maniera conflittuale e con gravi disagi sia sul piano fisico che su quello psicologico e relazionale. Nella nostra cultura occidentale, similarmente alle altre fasi che scandiscono l’essere donna (come il menarca o la gravidanza), anche la menopausa è costellata da luoghi comuni e tabù socialmente accettati, che nel corso degli anni hanno “mitizzato” un evento tanto naturale rendendolo temibile e insitando in ogni donna l’inconscio rifiuto della nuova condizione.
La menopausa, in effetti, rappresenta l’effettiva fine della vita fertile femminile e ciò può incutere timore, gettare ombre e portare a sentirsi inutili e svuotate, soprattutto se ci si riconosce fortemente nel ruolo sociale di madri e quindi si soffre della cessazione della capacità riproduttiva.

In alcune culture la donna che raggiunge questa tappa di maturità è ammirata e venerata come “saggia”; presso questi popoli la menopausa viene vissuta come una tappa ambita, perché segna l’inizio della considerazione sociale delle donne, negata durante la vita fertile.
Ma nella nostra cultura moderna e industrializzata, che ci vuole sempre belle, pronte e scattanti come donne, madri e mogli, qualcuna può risentire negativamente del cambiamento indotto dalla menopausa: alcune donne, infatti, possono soffrire enormemente dei disturbi tipici dovuti all’instabilità ormonale, altre possono vivere l’assenza della ciclicità femminile come una perdita, un vuoto, altre ancora come un inesorabile avvicinarsi alla vecchiaia e l' incombere di varie problematiche.

E’ la società stessa che, in effetti, tratteggia e trasmette un’immagine negativa della donna in menopausa, spesso associata alla vecchiaia e non mancano commenti ironici e poco carini, ad esempio, dinnanzi ad una donna in preda alle vampate o agli sbalzi d’umore!
Invece la menopausa dovrebbe essere vissuta con naturalezza e tranquillità, sopraggiungendo in una fase della vita in cui ogni donna, in un modo o nell’altro, ha raggiunto importanti tappe: la realizzazione professionale, familiare e personale o, comunque una maturità tale da accogliere ed accettare i cambiamenti fisiologici con serenità.
Alcune donne, poi, possono vivere la menopausa all’opposto, godendo finalmente dell’assenza mensile delle odiate mestruazioni!

La menopausa è un momento di riordino, il corpo si predispone a creare un nuovo equilibrio: la carica ormonale è ridotta, le fluttuazioni legate alla natura ciclica femminile si acquietano determinando, una volta superati i disturbi iniziali legati al mutamento, uno stato di benessere. Spesso la menopausa viene considerata “l’autunno della femminilità”, associata quindi a un’immagine di decadenza, rinsecchimento, e penombra.

Perciò l’idea diffusa e oramai socialmente accettata è quella di una fase con un impatto profondamente negativo e ciò condiziona certamente le aspettative e lo stato d’animo della donna che vi si avvicina. Ma ogni esperienza può essere vissuta positivamente o negativamente in base all’atteggiamento che nutriamo nei confronti di essa e dalla nostra predisposizione verso quel particolare evento. Perciò è importante nutrire sentimenti positivi anche nei confronti di questo cambiamento, evitando di mitizzarlo e accettandolo con serenità.

Anche i sintomi possono essere valutati in maniera diversa: essi ci mandano un segnale, suggerendo di fermarci e prendere del tempo per noi, senza affaticarci, per riflettere e meditare, per riorganizzare la nostra vita nel vortice della trasformazione che ci rende Donne ormai sagge e potenti, mature ma ancora splendenti perché ancora una volta l’energia femminile si manifesta attraverso i suoi cicli.

E così la menopausa non sarà più considerata né vissuta come l’autunno della donna, ma come una trasformazione, una rinascita, uno sbocciare rigoglioso in una nuova primavera della femminilità!

Daniela Santoro

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Immagine dal sito beauty.pianetadonna.it