Leggere una fiaba prima di addormentarsi è una prassi ormai comune.
Ma leggere una storia non deve servire solo per dare la buonanotte e creare l’atmosfera adatta a conciliare il sonno del bambino: la lettura in condivisione può avere, infatti, tanti benefici che riguardano più livelli.
Primo fra tutti, la relazione genitore-bambino. Il momento della lettura può rappresentare, infatti, uno spazio di incontro in cui il genitore e il bambino s’avventurano in storie fantastiche e in questo si scambiano emozioni, sensazioni, scoprendosi e sviluppando positivamente la loro relazione.
Può, inoltre, aiutare il bambino ad elaborare emozioni o vissuti negativi che non vengono facilmente compresi e che, invece, con l’aiuto del genitore, possono essere spiegati, semplificati e restituiti di significato.
La lettura condivisa sviluppa anche la crescita cognitiva ed emotiva del bambino, sviluppando la sua curiosità, la sua fantasia, la sua immaginazione, la creazione di altri mondi e anche il piacere che si può trarre.
Leggere insieme può essere d’aiuto anche nelle primissime fasi di apprendimento della lettura in quanto aiuta a distinguere i fonemi, ossia i suoni delle singole lettere, imparare l’associazione grafema-fonema, ossia ad associare il suono alla giusta lettera, e ad apprendere, in questo modo, le lettere dell’alfabeto.
Leggere insieme ai nostri figli ci riserva, dunque, non pochi benefici; perciò, ricerchiamo storie sempre più stimolanti, spegniamo la televisione, abbassiamo la luce e avventuriamoci con il nostro bambino in questa avventura magica.
Maria Grazia Della Salandra
psicologa