Non sono una mamma "on the road". Non ero un'avventuriera neanche prima della gravidanza: non ho mai fatto l'Interrail, odio portare zaini sulle spalle e appena guadagnato il primo stipendio ho chiuso con il campeggio.
Forse è anche per queste ragioni che faccio un po' fatica a viaggiare con i twins e, per ora, non mi sono lanciata in nessun viaggio/vacanza diverso dal raggiungere la casa di famiglia al mare. E pure così, ogni volta, mi sembra un'impresa.
I bagagli e l'auto. Due lettini, due seggiolini da tavolo, il passeggino gemellare: ci vuole una station wagon o un Suv, per forza. E bisogna pure farci stare la nonna perché, senza di lei, io in "vacanza" non ci vado più. (Ci ho provato, ma ho dovuto trovare una baby sitter sul posto!). A preparare la montagna di body e vestitini ci metto più di mezza giornata, coordinando lavatrici e asciugatrici perché, in buona sostanza, finisce che mi porto dietro tutto il loro guardaroba. E per fortuna che la casa al mare è dotata di lavatrice e il vento asciuga in fretta i vestiti anche nelle vacanze di Pasqua. Anche i pannolini, che portiamo da casa per risparmiare, occupano parecchio spazio e bisogna fare il conto giusto per averne abbastanza.
Il cibo e la farmacia. Per fortuna, vicino alla casa del mare, c'è una farmacia. Dovessi affittare un appartamento, la metterei tra i requisiti essenziali. Il mio beauty case è diventato la dispensa dei farmaci, ma c'è sempre qualcosa che manca. Anche il latte artificiale l'ho sempre portato da casa (acquistato al supermercato), ma è comodo sapere di poterlo trovare in loco. Porto sempre anche un po' di viveri: durante il viaggio è importante collocarli in una posizione facilmente raggiunigibile per le emergenze mangerecce.
Il viaggio. Fin'ora le "partenze intelligenti", di sera o all'ora del pisolino, non sono state sufficienti a garantire un viaggio (di poco più di due ore), privo di urla. Abbiamo giocato con l'Ipad (io incastrata tra i seggiolini dietro), cantato, mangiato biscotti, fatto pausa in un negozio e in un bar per la merenda. E alla fine siamo arrivati a destinazione.
La spiaggia. Quando avevano 6 mesi hanno assaggiato la sabbia, a 15 hanno manifestato una netta predilezione per le pietre. L'acqua, fin'ora, è paciuta, nel salvagente d'estate, sotto i piedini in primavera. Su quel bagnasciuga adorato, però, dove ho letto decine di libri, ora non posso più staccare gli occhi dai twins ed è impensabile andare in spiaggia da sola con loro.
Insomma, per un po' non parlatemi di vacanze!