Piove piove piove... quest'anno la primavera proprio non vuole arrivare così la biblioteca è diventata il nostro rifugio preferito; per perdere un po' di tempo ci aggiriamo  in silenzio tra libri sulla geografia, sulla storia, libri per i piccoli solo con le figure, favole italiane e racconti stranieri...

Ogni volta portiamo a casa tra tutti e due almeno una decina di libri: lo ammetto io e Jesse siamo due topi di biblioteca... 
L'ultimo libro che abbiamo scoperto si intitola "Le avventure di Pokonaso" di Jhon Grant

Il libro parla di un piccolo bambino nato nell'era della preistoria abita in una caverna, con la sua mamma e il suo babbo, non ha i vestiti ma è coperto con pellicce di animali e il suo fedele amico non è un cane ma un buffo mammuth gran compagno di mille avventure...
Il libro è molto divertente e in men che non si dica è stato promosso "nuovo libro della Buonanotte" ma la cosa incredibile è che sono riuscita a leggerglielo fino alla fine (di solito si annoia prima della metà).

Come immaginavo la sua curiosità non si è fermata al libro anzi l'idea della caverna è piaciuta molto al mio piccolo esploratore e i cuscini del divano con la coperta sono diventati un ottimo rifugio per ripararsi dalle intemperie e dalle bestie feroci, ma per rendere più confortevole e colorata la "morbida caverna" ci siamo dilettati con le pitture rupestri... con pittura per mani rossa e fogli bianchi.
 
Ma io e il papy una caverna vera a Jesse gliela volevamo proprio far vedere, così il sabato stesso si parte con il camper destinazione Darfo Boario e Archeopark
A Boario arriviamo la sera, una cenetta veloce e mentre facciamo progetti per il giorno dopo e speriamo almeno che smetta di piovere ci addormentiamo.
La mattina seguente veniamo svegliati dal cinguettio degli uccellini e da un timido sole che ci illumina i visi; una colazione veloce e alle 9.00 entriamo nell'archeopark, in biglietteria sfodero la mitica Ikea card e il comodissimo coupon della kelloggs che fa entrare Jesse senza pagare.
 
Chiediamo informazioni sulla visita guidata e sui laboratori che iniziano nel primo pomeriggio, tutto compreso nel prezzo del biglietto.
La visita guidata è interessantissima, con le minuziose spiegazioni di Giacomo facciamo un salto indietro nel tempo iniziando dal Villaggio delle palafitte.
Il villaggio si trova su un lago e lo si può attraversare con le piroghe in legno tra starnazzanti papere e buffi anatroccoli, eleganti cigni e sonnecchianti tartarughe in una cornice di verdi colline e monti innevati (la pace dei sensi).
 
La Fattoria neolitica circondata dai campi seminati e piena di antichi attrezzi agricoli. Salendo la collina si arriva al castelliere, riproduzione di un villaggio fortificato, poi si entra nelle case di tronchi dove lavorano alcuni artigiani.
 
"S'incamminarono per un sentiero nella foresta. Babbo andava avanti con la sua clava in mano e Polonaso saltellava allegro dietro di lui"  (Jhon Grant)
ed è proprio così che prosegue la nostra avventura in solitaria nella grotta santuario, (Jesse è convinto siamo nella caverna di Pokonaso e entra chiamandolo... mmm me lo mangerei!!!)  la grotta è fredda e umida e poco illuminata.
A metà troviamo le pitture che rappresentano scene di caccia.
Non ancora stanchi facciamo il laboratorio di Fusione dei metalli e il laboratorio del rame e portiamo a casa due sudati souvenir un ciondolo e una ciotola ottenuta da un disco di rame. 
L'Archeopark non è un parco solo per bambini ma anche per noi "adulti" visto che è un parco didattico e gli animatori, persone veramene qualificate guidano i visitatori in una serie di attività di esplorazione, manipolazione e tecniche di lavorazione materiali.
Nel tardo pomeriggio ci avviamo verso casa stanchi ma più consapevoli della nostra storia lombarda!!!
 
Cretività: Vi lascio con il lavoretto che ha divertito molto Jesse: l'abbiamo chiamato la collana di Pokonaso.
Servono una decina di maccheroni che facciamo rosolare in una padella antiaderente fin che diventano marroni appena si raffreddano li lasciamo infilare ai nostri piccolo a mò di perline in un filo! 
 
ciao da Silvia!

 

Ritratto di Silvia Vergani

Posted by Silvia Vergani