Quando una mamma allatta, chiaramente è necessaria la sua presenza fisica. Una mamma che fa allattamento esclusivo a richiesta, probabilmente non si è mai separata dal suo bambino o lo ha fatto per brevi periodi.
Ci sono anche mamme che gestiscono la separazione dal bambino cercando di renderla il più breve possibile, e tirando il latte in modo da avere il buon lattuccio pronto se il pupo avesse fame in loro assenza.
Arriva settembre, molte mamme, forse anche tu, sono alle prese con l’inserimento al nido o alla materna. Cosa succede se si sta allattando?
Molte mamme pensano che si debba anticipare l’introduzione dei cibi solidi, o diradare le poppate, o addirittura smettere di allattare, altrimenti l’inserimento sarà complicato, o che comunque l’allattamento non sia compatibile con la separazione dal bambino.
Diverse mamme mi contattano per sapere come staccare il bambino o diminuire la produzione perché hanno detto loro che mandare un bambino ancora allattato sarà ingestibile.
Naturalmente niente di questo è vero.
Dopo mesi di allattamento, ogni mamma sa che dare il seno è una cosa molto più completa e complessa che “alimentare” un figlio. Allattare è una cosa a 360°. Attraverso il seno i bambini ricevono certo cibo ma anche protezione, conforto e presenza attiva della mamma. Il mondo si conosce sbirciando da una tetta, nei primi mesi! Un bimbo piccolo è tutt’altro che indipendente. Anche se ha 3 anni o più, e ha sicuramente molte più competenze e capacità di risolvere da solo alcune piccole “sfide” quotidiane rispetto a un neonato, certo non è un uomo o una donna bell’e fatto che esce da solo con gli amici! Ancora vive in una fase della vita in cui la madre è una figura di riferimento sostanziale e insostituibile. Stare un certo numero di ore lontano da lei non è quindi solo un “problema di allattamento”.
Semmai, per me l’allattamento è una “soluzione”, nel senso che se il bambino ancora poppa, è un modo per darsi il bentornato molto facilmente, per dare tempo e attenzioni e coccole senza troppa fatica, e un po’ per tutti i motivi validi anche per una madre che lavora e che vi ho già spiegato in uno dei miei video.
Alcune persone potrebbero dire che è meglio iniziare a staccare il bambino prima dell’inserimento al nido, per iniziare ad “abituarlo”. Quanto più piccolo è il bambino, tanto più questo consiglio è insensato.
Un bambino piccolo intanto non ha delle necessità biologiche e una percezione del tempo uguali a quelle di un adulto, e non è in grado di “anticipare” ed “abituarsi” così facilmente a degli avvenimenti semplicemente perché già glieli abbiamo fatti vivere prima.
Un bimbo piccolo è tutto nel “qui e ora”.
Inoltre, e in particolare se è nei primi 6 mesi, dovrebbe prendere solo latte materno, e quindi sostituire delle poppate diventa un problema:
L’inserimento all’asilo non sarà più semplice se il bimbo non è allattato, ma solo se verrà gestito in modo graduale e rispettoso dell’età, necessità e tempi di ogni singolo bambino. E poi dipende anche dal carattere di ogni singolo bambino.
Per fare questo ci vuole tempo e pazienza, e pure comprensione, empatia ed accoglimento anche verso i momenti di disagio, rabbia o disorientamento che molti bambini mostrano quando avviene questo grande cambiamento nella loro vita.
Un bambino che piange quando la mamma va via, non è “troppo appiccicato” perché allattato, ma è un bambino che dimostra una sana relazione di attaccamento verso la sua figura genitoriale primaria! Indipendentemente dal fatto che prenda il seno o meno...
Allattare ci permette di dimostrargli il nostro amore, ancora, anche quando inizia una nuova fase della sua crescita.
Martina Carabetta, IBCLC
Latte & Coccole - Ambulatorio per l'allattamento e il sostegno alla genitorialità - Roma
www.latteecoccole.it
*vignetta tratta da: facebook