Siamo davvero pronti per l'ingresso all'asilo nido? Ecco a voi trucchi e strategie anti-stress, per affrontare al meglio questa importante tappa di crescita.

Per ogni bambino l’ingresso all’asilo nido e, dopo qualche anno, alla scuola materna, è un momento cruciale del percorso di sviluppo.

All’asilo, infatti, i nostri figli faranno la loro prima esperienza a contatto con una micro società, che imporrà loro  determinati doveri  e regole, a cui adempiere; sarà una vera e propria palestra per la vita adulta.

Noi genitori possiamo fare molto per i nostri piccoli; prima di tutto scegliendo la struttura adeguata alle loro e alle nostre esigenze. Per valutare le diverse opzioni, non bisogna fidarsi solamente del passaparola, ma andare sul campo, testare di persona  la scuola, o le scuole prescelte, osservare attentamente l’ambiente, il corpo insegnanti e quello ausiliario; assicurarsi che vi sia un buon rapporto tra maestre e bambini e accertarsi, che vi sia la presenza di spazi aperti di gioco, attrezzati e sicuri.

Per il resto, fidatevi del vostro istinto, per iscrivere i vostri figli; la scuola deve piacervi davvero e darvi un senso di sicurezza; dovete poter essere assolutamente sereni nel momento, in cui affidate i vostri piccoli.

Una volta scelta la struttura, arriva il passo successivo; trovare il modo migliore per far accettare al vostro bimbo la novità.

Per evitare mesi di capricci e resistenze, il segreto è preparare gradualmente  il piccolo a ciò che  sta per cambiare nella sua quotidianità. Uno stravolgimento drastico sarebbe controproducente; piuttosto giocate d’anticipo.

Il modo migliore è servirsi della fantasia, il regno di tutti i bambini; infatti essi, attraverso l’immaginazione, esorcizzano le loro paure e metabolizzano le novità, che gli si presentano.

 Allora servitevi di racconti, favole e persino dei vostri ricordi d’infanzia, per rendere magico il mondo dell’asilo, che stanno per conoscere.

Quando poi affronterete l’inserimento vero e proprio,  ricordatevi che non esiste uno schema fisso, valido per tutti; ogni bimbo è un mondo a sé e non c’è una formula magica, per risolvere i problemi; questo perché l’inserimento è, prima di tutto, un incontro tra maestra e bambino, tra caratteri ed individualità, che comporta mille variabili; i ritmi e le risposte individuali del bambino  non vanno mai forzati, ma rispettati.

Voi genitori, però, potete svolgere un ruolo fondamentale: quello degli intermediari
Se vorrete, diventerete  figure molto preziose, mediando, con pazienza e atteggiamento costruttivo, tra le esigenze di vostro figlio e le richieste delle maestre. La collaborazione tra voi, le insegnanti e il bambino, sarà la chiave di volta per un inserimento di successo e il segreto, sarà quello di non chiudere mai le porte del dialogo, prima di  tutto con vostro figlio.

Altro elemento importante, che concorrerà ad un buona  integrazione nel mondo scolastico, sarà quello di far seguire l’inserimento del piccolo, solo da una figura adulta, possibilmente uno dei due genitori. Questo perché avere sempre lo stesso punto di riferimento è fonte di grande serenità per il bambino in un momento, in cui la sua intera giornata cambia radicalmente aspetto.

Una volta deciso chi si occuperà dell’inserimento  del piccino, se potete, una settimana  prima dell’inizio dell’asilo fatelo  familiarizzare con la struttura e con le maestre; poi, il giorno prima del grande evento, preparate insieme a vostro figlio lo zainetto o solo l’occorrente per la merenda; trasmettetegli, insieme al vostro affetto, la vostra trepidazione per questo grande momento, che si avvicina.

Di grande importanza, durante le prime settimane di inserimento, sarebbe  stabilire una ritualità, che sia sempre la stessa,  per quel che riguarda  l’entrata a scuola e la ripresa del bambino; i gesti, che si ripetono sempre uguali, sono fonte di grande stabilità per vostro figlio; non dimenticate di mostrarvi sempre sereni e distesi in questi momenti cruciali, per far vedere al bambino che l’ambiente in cui si trova è per voi il più sicuro e confortevole, che si possa immaginare.

Ricordatevi che i piccoli, a questa età, vedono ancora il mondo con i nostri occhi e lo giudicano attraverso le nostre emozioni.

Non scordate mai, in questi primi tempi di frequentazione dell’asilo, di dedicare più tempo a vostro figlio, di dimostrargli, anche a parole, il vostro affetto; ritagliatevi dei momenti di gioco, in cui svolgere le attività preferite dei piccolo; cucinate i suoi cibi prediletti; insomma non abbiate paura di viziarlo; tutte queste attenzioni extra serviranno a rafforzare il vostro legame e  a far sentire a vostro figlio, che, nonostante le sue giornate siano molto diverse da prima, niente potrà modificare l’affetto, che vi unisce.

Vedrete che, con il tempo, il piccino si adatterà alla sua nuova vita; ci saranno certo battute d’arresto, potranno verificarsi crisi di rifiuto e capricci, ma, se avrete pazienza e fiducia  nelle risorse di vostro figlio e collaborerete con le maestre, presto tutte queste difficoltà saranno un ricordo lontano.

Per approfondire questi temi, vi rimando al mio libro: “E ora andiamo felici all’asilo?”, dove ho raccolto, strategie e trucchi sperimentati sul campo, per ottenere  un inserimento di successo.

Buon Asilo nido a tutti e in bocca al lupo!

 

Ilaria Sacchetti

 

http://ilariasacchetti.jimdo.com

Ritratto di Ilaria Sacchetti

Posted by Ilaria Sacchetti

Sono Ilaria, una mamma come tante; credo molto in quello, che possono fare i genitori per i propri figli e in generale in chi accudisce tutti i giorni i bimbi con amore e dedizione.
Nel mio piccolo, come mamma alle prime armi, cerco, tra esperimenti  a volte riusciti, letture di psicologia infantile e consigli chiesti ad esperti, di risolvere i piccoli e grandi problemi giornalieri. 
Tra le fasi più dure per me, come madre, c’è stata quella del famigerato “spannolinamento”; quando sono uscita dal tunnel, mi sono ritrovata  piena di appunti, presi dai libri e consigli utili, ricevuti dagli esperti nei momenti di panico e allora ho pensato:  “Perché non aiutare anche altre mamme o papà che non sanno che pesci prendere?”