La racconto così, com’è andata, tra le cose che, quando guardavi gli altri genitori dicevi: “Io quando avrò dei figli non lo farò mai!”.
Ieri siamo andati all’Ikea a comprare cinque gufi di peluches dopo che abbiamo rischiato di dimenticarne uno (di due) al mare. Il gufo è l’oggetto di transizione di bimba. Quello di cui ha bisogno per addormentarsi, quello che le strappa sempre un sorriso e un abbraccio. Era nel lettino con altri pupazzi e pupazzetti ed è stato l’eletto fin dai primissimi mesi.
A bimbo, invece, del topo che gli è stato sottoposto, non frega un gran che. Cmq, una volta che gufo è diventato l’oggetto di transizione, ne abbiamo comprati altri due, nel terrore di perderlo. Li abbiamo buttati tutti e tre nel lettino che si impuzzassero e infeltrissero in egual misura. Così è possibile comunque lavarli in lavatrice, a turno. Poi un gufo si è perso, qualche mese fa, in circostanze ancora da chiarire.
E ieri, quando siamo tornati dal mare, il secondo gufo mancava all’appello. Dopo numerose ricerche è stato rinvenuto in fondo alla sacca dei giochi. Ma la paura è stata grande e allora siamo partiti per andare all’Ikea a comprare un altro gufo. Anzi cinque.
E questa è la prima cosa che, mai, pensavo avrei fatto. Bimba, poi, di fronte al cesto dei gufi, è rimasta estasiata. E così si è portata via anche un panda e un orso. E poi una serie di macchinine, libri, marionette da dita, timbri e colori su cui ne lei ne il fratello hanno ancora avuto modo di mettere le mani. Perché saranno centellinati nei prossimi mesi. Il potere delle novità.
Intanto l’Ikea è diventata per un giorno il nostro parco giochi. E passi il reparto bimbi con tutti quegli allestimenti di cameretta disposizione da pacioccare e le piccole aperture per passare da un ambiente all’altro. Ma soprattutto, è nel reparto lampade in quello delle cornici che ci siamo sbizzarriti a scorrazzare di qua e di là intorno alle isole con i prodotti. Con due genitori disperati all’inseguimento. Ma soprattutto, per la prima volta, bimbo e bimba hanno giocato a prendersi per mano. E io mi sono emozionata. E questa è la seconda cosa che non pensavo mi sarebbe capitata.
Erano belli, complici e letali nel tagliare la strada ad ignari clienti del colosso svedese. Rapidissimi ad agguantare l’unica tazza di ceramica in tutto il reparto tessuti, ad infilarsi tra le piante della serra in luoghi inaccessibili agli adulti. E noi, adulti, ad osservarli, a ridere con loro, ad inseguirli cercando di evitare danni. E questa è la terza cosa che, da non genitore, non avevo considerato.
Per placarli abbiamo cenato con menù bimbi bio e poplette svedesi. E sono stati bravi. Lo ha notato anche una commessa del negozio, che m’ha raccontato di avere due gemelli anche lei. Che si svegliano alle 6 di mattina anche loro. Mal comune, mezzo gaudio.
Morale della giornata:
- quando guardi i genitori alle prese con i loro figli, non dire e non pensare "Io non lo farò mai!"
- bando al consumismo, l'Ikea è un posto super per i bambini.
Però bisogna che gli addetti svuotino il mangiapannolini nella nursery quando è pieno!