Ci ho pensato tanto, ho deciso, ho rinviato. Ho deciso e quando è stata ora di cominciare, loro si sono ammalati... così siamo arrivati a fare l'inserimento al baby parking all'inizio del mese di giugno. Il progetto prevede(va) di portarli qualche mattina a settimana, per un paio d'ore, in modo da avere un po' più di tempo libero per il lavoro, la casa, me stessa.

Innanzitutto ci ho riflettuto a lungo: perché io lavoro "freelance" e quindi non devo andare in ufficio ogni giorno o bollare la cartolina, perché, comunque, le nonne mi danno una mano, perché sono piccoli (16 mesi), perché si ammaleranno, perché è costoso (non il doppio, per fortuna, visto che la struttura che ho scelto prevede uno sconto del 50% per il secondo bambino iscritto).

Adesso che siamo partiti, però, sono davvero contenta. E' chiaro che l'inserimento è un periodo di transizione, che la novità non è stata ancora digerita del tutto e che i guai (e soprattutto i malanni) devono ancora arrivare, ma il sollievo di lasciarli per qualche ora alle cure di persone competenti, a divertirsi (e imparare cose nuove) insieme ad altri bambini, è davvero rassicurante.

D'altro canto, credo, che l'ingresso nel nuovo ambiente, sia pur per poche ore al giorno, per i due sia facilitato dal fatto che, lì, sono insieme. Me lo ha confermato il fatto che, un giorno, ho lasciato solo bimbo perché bimba aveva un po' di mal di gola e le maestre mi hanno confermato che lo vedevano un po' spaesato. Ad ulteriore agevolazione, noi andiamo in un baby parking dove lavora una persona di famiglia che i bambini conoscono fin da quando sono nati e frequentano anche al di fuori di quell'ambiente. 

Presumo, sarà il tempo a dirmi se sbaglio, che per loro sia una buona esperienza. Per me, invece, è ottima! Quando chiudo la porta alle spalle, confesso, mi sale un po' di nostalgia: abituata a stare con loro per quasi 24 ore su 24, a tenerli d'occhio costantemente, è un po' come doversi disintossicare.
Però quante cose riesco a fare!
 quante cose mi accorgo di aver lasciato indietro! L'obiettivo è riuscire a concentrare le telefonate di lavoro, le commissioni che non potrei fare con loro al seguito, la scrittura "professionale" in quelle ore libere che, finalmente, mi ritrovo.

Così, nel resto della giornata, compatibilmente con tutti gli altri impegni, mi riesco a dedicare completamente a loro, senza pensieri, senza fare i salti mortali per strappargli qualche minuto da dedicare ad altro. E soprattutto, almeno per alcune ore al giorno, la nostra casa resta (un po') in ordine!

Ritratto di Erica Asselle

Posted by Erica Asselle

Giornalista e mamma di due gemelli, maschio e femmina, nati a febbraio del 2013. Vivo e racconto gioie e dolori di essere diventata all'improvviso una supermamma, senza superpoteri