Questo è il secondo post su viaggi e vacanze con gemelli al seguito. Ed è la conferma di quanto sia indispensabile almeno una nonna. Abbiamo deciso di ritagliarci una settimana di vacanza al caldo, rigorosamente all inclusive prima dell'inverno. Destinazione Egitto. 

A dimostrare l'indispensabilità della nonna è bastata la partenza: con 5 valigie, due passeggini, 3 bagagli a mano e due bambini mezzi addormentati, sarebbe stato impossibile anche solo raggiungere il banco dei check-in. Ma con la nonna (e un carrello recuperato dietro una porta rotta nella sala partenze di Malpensa) ce l'abbiamo fatta. Raggiungere l'aereo poi, non è cosa facile: chiudi e apri i passeggini, trascina gemelli recalcitranti che non ci vogliono più salire: insomma 6 braccia adulte sono il minimo indispensabile. 

Per non parlare della sistemazione a bordo: con il bambino incazzatissimo legato alla tua pancia. Due "infant" per motivi di sicurezza non possono viaggiare nella stessa fila: quindi non immaginate posti vicini ma uno avanti e uno dietro o nelle file appaiate. In ogni caso pregate che l'operatore abbia avuto, se possibile, l'accortezza di lasciarvi un posto vuoto a fianco. Capita di rado. A noi per fortuna è successo all'andata e così bimbo ha potuto dormicchiare per più di due ore sdraiato tra la mamma e la nonna. 

Quattro ore di volo, comunque, possono sembrare interminabili se bimba urla come una pazza e continua a dire "Caia" e mi fa andare su e giù per tutto l'aeromobile tra passeggeri dormienti con braccia e gambe che tendono trabocchetti lungo tutto il corridoio. E solo tre giorni dopo essere rientrati ho capito che lei voleva dire "Casa" e voleva scendere. Chissà se l'avessi intuito allora, forse avrei potuto spiegarle qualcosa dei 10 mila metri che ci separavano da terra.

Dopo un'interminabile trafila burocratica e la compilazione di cinque moduli per il visto, una lunga coda etc. etc... la formula all inclusive offre un po' di relax. Se la struttura è valida, sono attenti alle esigenze dei piccolini. Poi appena arrivata in camera ho trovato un'inattesa (e inimmaginata) risposta alla mia super paranoia: come gli preparo il latte di notte. Ero partita armata di latte liquido (anche nel bagaglio a mano, sottoposto a controlli  anti-esplosione, me lo hanno lasciato trasportare) e di latte in polvere. Una buona idea perché grazie al bollitore disponibile in camera ho potuto preparare, rigorosamente in acqua minerale, bibe a tutte le ore del giorno e della notte. 

Per il resto, sole, mare, tuffi in piscina, lunghe nanne (di giorno) e la nonna a cui mollarli per concedersi un po' di svago. E tanta baby dance. Ho imparato canzoni e balletti carinissimi. E poi le cose che non ti aspetti: bimbo si è "innamorato" di una bambina russa di 10 anni più grande, bimba ha smesso improvvisamente di piangere per fare la doccia. Abbiamo anche fatto amicizia con "Mello" che in realtà è un dromedario. 

Ritratto di Erica Asselle

Posted by Erica Asselle

Giornalista e mamma di due gemelli, maschio e femmina, nati a febbraio del 2013. Vivo e racconto gioie e dolori di essere diventata all'improvviso una supermamma, senza superpoteri