Ricomincia la scuola. A breve. Mio figlio (terza liceo) per compito aveva tre libri da leggere, ne ha letto uno e ora dovrò decidere se fargli ingoiare almeno il secondo.

Non è facile, so che lo sapete.
A dispetto di tutti gli ausili disponibili, mio figlio legge libri di narrativa solo se colto da illuminazione sulla via di Damasco, nel senso che ogni sei/otto mesi circa, camminando accanto a una libreria, trova un libro che riesce a catturare la sua attenzione, al punto di leggerne almeno metà.

Laddove non riesce la dislessia, però, è il tempo necessario ad arrivare “almeno a metà” che spesso, ahimè, rende raggiungere la fine un’utopia. Sappiamo accontentarci, in fondo metà es megl che nient, ma la questione si fa spessa se le letture sono imposte. Stimolo zero, voglia sotto la soglia del congelamento, ansia da prestazione a complicare il tutto (in realtà in mio figlio questo genere di ansia appare del tutto assente, ma so che può essere un problema per molti ragazzi e molte ragazze).

“Amore di mamma” esordisco un pomeriggio del primo quadrimestre della seconda media “ti ho preso due audiolibri bellissimi”.

Di audiolibri se ne trovano parecchi online e anche gratuiti, anche se l’offerta generale è ancora molto concentrata su libri fino alla pre-adolescenza e sui classici.
Io avevo esagerato: ne avevo acquistati due in libreria, insieme ai libri cartacei, nella speranza che ascoltare seguendo il testo fosse di aiuto. Niente. Il figliolo riusciva comunque ad addormentarsi entro le prime tre pagine.

I precedenti tentativi di tenersi sveglio durante l’ascolto avevano avuto successo per brevi periodi o erano anch’essi falliti. Aveva provato a dedicarsi ad altre attività mentre ascoltava, come disegnare o montare i mattoncini Lego. Questo però non si conciliava con la necessità, se la lettura era per la scuola, di appuntarsi i passaggi salienti al fine di produrre poi la famigerata scheda del libro. In definitiva, ad oggi, leggere un libro è ancora un’impresa che necessita di strategie, attenzioni e aiuto.

Sono dispiaciuta di questo, vorrei che mio figlio trovasse la chiave per conquistare il piacere di leggere, perché leggere arricchisce la mente, le esperienze, le conoscenze e la vita stessa. 

I LIBRI DIGITALI PARLANTI

Scorrendo le ricerche online con la chiave “DSA scuola novità 2018” (spero sempre di trovare qualche miglioria normativa o, in alternativa, un sito dove acquistare bacchette magiche) mi sono imbattuta in ADOV (Associazione Donatori di Voce) dove ho appreso che questa associazione mette a disposizione i Libri Digitali Parlanti: “uno strumento che affianca al testo scritto una lettura a voce altamente espressiva, sincronizzata con il testo, attivando un’esperienza multisensoriale piacevole che potenzi la comprensione del significato, l’attenzione, la memoria”.

Ma cos’è il libro digitale parlante? E che differenza c’è rispetto a un classico audiolibro?

Si tratta di un e-book in formato pdf aperto, accompagnato da una lettura espressiva del testo (realizzata dai donatori di voce ADOV). Il testo visibile sullo schermo è scritto con caratteri ad alta leggibilità, che dovrebbe rendere la lettura più agevole.
Leggere contemporaneamente con le orecchie e con gli occhi può aprire uno spiraglio nei complessi meccanismi della lettura.

Per scaricare i libri occorre registrarsi e inviare documentazione relativa alla diagnosi di dislessia.

Vi auguro di cuore un buon anno scolastico e spero possiate trovare un ulteriore aiuto in questa opportunità.

 

https://adovgenova.com

striscia fumetto di Piperitapatty

 

Ritratto di Lorenza Gervasoni

Posted by Lorenza Gervasoni

Lorenza, Lora per le amiche. Approdata su Mammeonline nel lontano 1998 in cerca di condivisione alla nascita di mia figlia, ho trovato appoggio, aiuto, consigli di sopravvivenza e una grande famiglia con cui confrontarsi.Adesso ho due figli che hanno, al momento in cui scrivo, 16 e 20 anni.

Ad entrambi sono stati certificati dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento: discalculia per la grande e l’en plein per il piccolo (dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia).
Non sono un’esperta, o forse sì, un’esperta sul campo: quell’esperienza che se non ti ammazza ti fortifica e che proverò a condividere con voi.
Parliamo di DSA, e dintorni anche nei forum di Mammeonline