Disamorex, salva vita per le donne a rischio di violenza. Una scatolina di 6 bustine contenenti principi attivi contro la violenza maschile sulle donne, una serie di informazioni e di domande su cui riflettere, con la n° 6 che indica a chi rivolgersi in caso di bisogno. Un percorso di presa di coscienza accompagnato da un vero e proprio “bugiardino”. Consapevolezza è il primo passo, saper conoscere e riconoscere le varie forme di violenza, con una particolare attenzione alle adolescenti, per aiutarle a capire che certi comportamenti non devono essere sottovalutati o confusi con segnali di amore, che amore non è.
Un bel progetto rivolto alle adolescenti e alle donne di tutte le età, da diffondere, perché è differente, efficace, curato e centra il punto. Spesso ci chiediamo come riuscire a comunicare in modo semplice e comprensibile cosa si intende per violenza, come possiamo riconoscerla, come possiamo affrontarla e superare questo ostacolo che imprigiona e soffoca le vite di tante donne.
“Il progetto nasce dal desiderio di realizzare una campagna innovativa di informazione e prevenzione sulla violenza contro le donne”. Questo strumento può essere utile per riuscire a veicolare le prime essenziali informazioni sul tema, un approccio efficace per aiutare a leggere la relazione che si sta vivendo. Perché il possesso, il controllo, la prevaricazione non fanno parte di un rapporto sano e paritario, basato sul rispetto. È fondamentale evidenziare questo aspetto, perché spesso quando si è molto giovani è facile confondere questo tipo di “attenzioni” forti e limitanti per amore.
È importante recepire il significato di certi gesti, che sono un campanello di allarme da non sottovalutare. Mai assuefarsi a questi sintomi. Mai sentirsi colpevoli e corresponsabili, gli uomini violenti spesso giocano sul senso di colpa e sul far ricadere la responsabilità sulla donna. Una relazione in cui non si è libere di uscire, di vestirsi, che ci soffoca non ci fa stare bene e dobbiamo prenderne atto e porvi rimedio.
Penso che attraverso questo semplice e geniale strumento si possa avviare un confronto e una riflessione sul tema, soprattutto in funzione preventiva, perché se iniziamo a parlarne nelle scuole, riusciamo a battere sul tempo la violenza di genere, permettendo alle nuove generazioni di crescere più consapevoli e in grado di aiutarsi a vicenda, tra pari, fornendo loro punti di riferimento facilmente adoperabili.
La violenza non è un destino per chi nasce donna. Relazioni con sbilanciamento di potere che diventano gabbie non sono da considerarsi normali. Oltre alla violenza fisica esistono forme più subdole, che riescono a schiacciare nel profondo e a scavare solchi permanenti di dolore, annullando la personalità delle donne.
Vorrei che si riuscisse a riconoscere i rapporti dai quali è meglio stare alla larga, senza doverci sbattere la testa e passare anni prima di riconoscere che quella roba lì non è amore, nemmeno la sua più pallida ombra. Tante di noi ci arrivano tardi, in totale solitudine, oppure finiscono col sopportare perché in quanto donne sono destinate a portare il fardello.
Ecco, fornire alle ragazze gli anticorpi è essenziale. Penso alla scarsità di momenti per affrontare questi temi a scuola, progetti rari e non sistematici. Ma la strada giusta è quella di portare riflessione e consapevolezza proprio nelle scuole.
Grazie a Donatella Caione di Matilda Editrice, Donne in Rete Foggia e tutti/e coloro che hanno contribuito a questo prezioso strumento per riconoscere la violenza e trovare informazioni utili per uscirne. Un grazie speciale a Donatella che me ne ha spedito una scatola. Una sorpresa molto gradita, un “dispositivo” per il contrasto alla violenza da diffondere il più possibile!