Ecco una bella idea per passare un pomeriggio delirante. Il cucciolo ha un anno, non ha mai tagliato i capelli e li ha lunghi e ricci, che si increspano e si elettrizzano come quelli di uno scienziato pazzo, o meglio, come quella pazza di sua madre, a dirla tutta.
Solo che in più, spesso, il “figliuolo” mangiando si pettina con la minestra, si “ingella” di pollo frullato, si accarezza con il pesce lessato. Così la capigliatura deve essere lavata e pettinata troppo spesso.
Ma ecco che nella calma di tutti i giorni (o nel casino ormai ordinario), il paparino un bel pomeriggio si fa cogliere da una forza di volontà che da tempo non aveva più, per essere precisi non aveva più un'iniziativa da quando mi chiese di fare un figlio. “oh: cominciamo, tanto ci metteremo due o tre anni. (Rimasi incinta subito, istantaneamente, ci siamo sposati di fretta) Si vede che da quella volta è rimasto zitto per non stressarsi ulteriormente.
“Idea!” Dice risvegliandosi da un torpore indolente e pesante: “Perchè non andare a tagliargli i capelli, oggi?”
Io che sono la madre capisco la portata ed il rischio di questa iniziativa, lui che è il papà e il maschio non capisce nulla come al solito, anzi, fa lo sportivo e il gradasso. Decide che condurrà personalmente la sortita
PAPA': “Tranquilla, ghè pensi mi!” , mi fa e poi si rivolge al neonato: “Sai che facciamo oggi? Oggi andiamo dal parrucchiere!”
BEBE' : “ghè uè... aaaaa ghiii” gli risponde lui, che sta a significare: che cosa cavolo è, padre, un parrucchiere?
E lui: Il parrucchiere è un personaggio inquietante, con un grande grembiulone, che impugna forbici e rasoio e ci impone di stare fermi, altrimenti ci fa a pezzettini, maneggia strumenti che vibrano, emettono vampate di aria caldissima e ci assordano.
Metterà la testa della mamma in un cocomero di vetro e le cambierà il cervello sostituendolo con quello di una creatura aliena.
Poi con questi rasoi affilati che vengono da una navicella spaziale, ti ruba i capelli e se li mangia!
Ottima premessa, esclamo ormai rassegnata.
Così avendo presentato al mio unenne il parrucchiere come un losco figuro degno di un racconto di Isaac di Asimov, il papà, molto convinto che il bimbo non abbia capito una parola, lo deride pure, ed evita il mio sguardo di dissenso. Prendiamo il passeggino e ci carichiamo il bambino festante. Ovviamente non ci accorgiamo, come al solito, che anche il gatto è nel passeggino, nel portapacchi sotto e ce lo trasciniamo dietro senza accorgercene. Qui bisogna dire che il felino è abituato a farsi scarrozzare per la casa in seconda classe da quando il pupo è fuoriuscito.
Ci avvicendiamo verso il moderno hair style dietro casa come una novella “Armata Brancaleone”.
Quando, ormai arrivati, sentiamo “Miao” iniziamo a insultarci.
PAPA' Stupido gatto, dovevi impedirle di dormire nel sotto passeggino.
MAMMA Scusa, ma potevi guardare se c'era il gatto prima di uscire, no?
Ovviamente chi si offre di riportare la bestiola a casa e di abbandonare il campo di battaglia? Chi in nome del bene del nostro amato gatto pulcioso se la dà a gambe? PROPRIO LUI! Il genio! L'eroe, il garibaldi della famiglia!
Rimango sola. Prego.
Il pargolo viene festeggiato con gioia da tutte le sciure: ma chebbelbambino, comesichiama, quantimesiha, glitagliateicapelli?
Ovviamente il pupo sorride a tutti e si fa vedere nella sua identità angelica, quella di prima della cacciata dal paradiso terrestre, quando gli esseri viventi erano tutti in armonia con il creato.
Si avvicina il parrucchiere, giovane e simpatico, offrendogli delle maracas, un seggiolino con il cavallo, facendogli vedere come è bello davanti allo specchio grande...
Un idillio. Per fortuna il racconto del papà non lo ha capito. Va tutto bene, mi dico, quand'ecco che dopo tante feste, improvvidamente, il giovane parrucchiere taglia la prima lunga ciocca di capelli.
UAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!
Inizia il bailamme, da lì tra saltare in piedi, rincorrersi, gattonare, tentiamo di distrarlo: “Guarda com'è bella l'acqua che esce dal doccino, guarda la signora che ha una torre di bigodini” e zack a tradimento!
“Guarda che bello il pavimento a pois (uno schifo) e zack! Dai, amore, è quasi finita, stai in braccio alla mamma!!! Terminiamo con la costrizione più violenta “signora lo tenga fermo, tenetegli la testa, abbassatelo, alzatelo...” e Zack! Zack!
Alla fine dopo aver tosato il nostro mostro della Tazmania, ci sembra di avere fatto a tutti una lezione di acquagim con Madonna.
Riporto il pargolo tosato a casa dopo aver pagato il parrucchiere che stremato sta ansimando sulla sedia.
Concludo convincendomi che fino ai due anni possa bastare.
A casa il suo papà sta guardando il telegiornale insieme al gatto. Mi guarda e mi fa: ma lo vedi che ho avuto una bellissima idea???
Mio figlio quando coglie la mela della conoscenza de bene e del male, prima dell'avventura col parrucchiere.
Se passate da Milano dal 3 all'8 dicembre e avete voglia di ridere per un'ora venite a vedere lo spettacolo che ho scritto PRIMIDIA al teatro della cooperativa, via hermada 8