Chi non ha sognato, almeno una volta nella vita, di andare a vivere su un'isola Caraibica? Una di quelle dove, non dico il piumone, ma neppure i maglioni di lana servono mai? Dove, quando va male, ti infili un golfino di cotone, una giacca leggera e un paio di snakers?

Io lo sogno da tutta una vita. Drammaticamente meteropatica, aspetto da decenni il miracolo. L'occasione di volare (per rimanerci!) in uno di quei meravigliosi e fortunati luoghi in cui il riscaldamento non esiste, perchè quando è freddo fuori ci sono 15°C.

Invece. Invece sono capitata (anche un po' per mia scelta, d'accordo) in uno di quei posti dove 15 gradi ci sono QUANDO E' CALDO. Oggi, per dire, è il 3 di giugno, c'è pure un pochino di sole, parecchio vento, e il termometro che segna 12°C. Per la media delle ultime settimane non è neppure tanto male, devo dire.

Nonostante i sogni e le velleità esotiche mi è toccato un Paese del nord. Che, poi, alla fine è a 300 km dal confine Italiano, mica in Alaska. Eppure.

Le guide turistiche e molti inguaribili romantici vi diranno che in Svizzera la primavera e l'estate sono bellissime. Tiepide, mai troppo calde, soleggiate. Si fanno i bagni nel lago, le passeggiate nei boschi infiniti.

Gli inverni sono uno splendore di neve, a un'ora dalle città ci sono le piste da sci migliori del mondo. E cieli azzurri che si specchiano sul ghiaccio perenne.

La realtà sembra un pochino diversa, per lo meno da come mi è stata raccontata da chi qui ci vive da un po'.

Premettiamo anche che, ormai, non ci sono più le stagioni di una volta. E, ahimè, questa primavera inesistente dimostra che non è solo un modo di dire. Di conseguenza le "regole" climatiche lasciano il tempo che trovano e magari, tra qualche anno, sul lungo lago di Zurigo cresceranno le palme.

In ogni caso la versione reale del meteo zurighese, situazioni eccezionali a parte, sembra essere la seguente. Autunno e inverno con grigio e grigio, pioggia e pioggia. Neve, tanta neve. Quando va male gelo e raffiche di vento a - 15 °C.

La primavera dovrebbe essere il periodo migliore: la natura si risveglia ed è un trionfo di verde e di fiori, l'aria si fa piu tiepida e magari si riesce anche ad abbronzarsi un po'. Quest'anno non c'è stata, è ancora inverno, a parte per gli alberi che han messo le foglie e i fiori davvero fioriti.

L'estate è breve, raramente caldissima, anche se le temperature possono toccare punte di più di 30°C. Gli ottimisti fanno il bagno nel lago e nei fiumi. Lungo il lago esistono diversi, bellissimi e attrezzatissimi, stabilimenti balneari che diventano anche il centro della vita sociale nella bella stagione. Di solito iniziano l'attività ai primi di maggio, quest'anno è ancora tutto chiuso.

E' evidente che chi, come me, auspicherebbe lidi esotici o, quantomeno, climi prettamente mediterranei, sia un po' (molto) in sofferenza. E la considerazione che, in questo periodo, anche in Italia la stagione sia per lo più disatrosa consola solo parzialmente.

C'è però da dire anche altro. Vedere pochissimo il sole fa si che, al primo raggio, tu ti senta obbligata a godertelo. A uscire, subito, anche fosse solo per dieci minuti, tra uno scrocio di pioggia e il successivo. E, poichè tutto davvero è relativo, dopo un po' i 15°C non ti sembreranno più così pochi per sederti su una panchina al parco, a guardare tuo figlio che si arrampica sullo scivolo o gioca nella onnipresente sabbiera.

Ah, dimenticavo. Da queste parti i bambini escono di casa, vanno a spasso e a giocare fuori con QUALSIASI TEMPO. E con qualsiasi tempo intendo esattamente qualsiasi tempo. Anche se diluvia, o se nevica, o se ci sono -15°C.

Tutte le scuole, tutti gli asili, richiedono idonee attrezzature di vestiario a seconda della stagione (tuta da sci in inverno, copri pantaloni e k-way impermeabili in estate), oltre che adeguate calzature, così da consentire ai bambini l'uscita quotidiana anche in caso di condizioni climatiche avverse.

Per una mamma italiana è un'abitudine un tantino traumatizzante, ma nel lungo periodo c'è il rischio che si cominci ad apprezzarla. Sarebbe impensabile, oltre che poco sano, passare sei-otto mesi all'anno in ambienti chiusi senza mai trascorrere qualche ora all'aria aperta. E se si aspetta il bel tempo, si arriva dritti all'età della pensione, senza neppure essersene accorti wink

Dal servizio #meteomamme e dalla vostra inviata Carlotta, da Zurigo.

 

Ritratto di Carlotta G

Posted by Carlotta G

Da sempre curiosa di altre culture e abitudini, mamma espatriata con famiglia a Zurigo dal (quasi) lontano 2013. Blogger a tempo perso, studentessa suo malgrado di lingua teutonica e insegnante di Yoga, dove finalmente è solo se stessa e prova ogni tanto a indicare anche agli altri la possibilità di essere solo se stessi.
Da secoli si ripromette di scrivere un libro, forse, prima o poi. Non sullo yoga, ma sulla capacità di "vivere altrove". Intanto scrivo della mia vita a nord delle Alpi anche sul mio blog personale La vita a modo mio