Non si può dire che il pianto dei bambini sia proprio come la musica tuttavia è sicuramente un suono, o un rumore, che si può imparare a decifrare quasi come fosse musica.

Il problema è che, quando piange un bambino, di solito ci si fa prendere dall’ansia di fare subito qualcosa … soprattutto se si tratta del proprio figlio.

Non fraintendetemi, non concordo rispetto a chi dice di lasciar piangere i bambini (soprattutto se piccoli) tuttavia credo fermamente che sia utilissimo lasciarli piangere per pochi istanti, giusto il tempo per trovare la calma necessaria per farvi fronte e capire di quale pianto si tratti.

Eh sì, perché di pianti ne esistono tanti.

Un neonato di solito piange per fame o per stanchezza o per “dolorini” alla pancia.

Quando piange per fame spesso sorprende per la puntualità, allo scadere delle tre ore tra una poppata e l’altra.

Quando piange per stanchezza di solito è stato troppo stimolato, ad esempio verso sera quando invece avrebbe bisogno di più contenimento e coccole.

Quando piange per i “dolorini” alla pancia spesso si tende a pensare che sia vittima delle coliche dei primi mesi ma il più delle volte si tratta solo di piccoli problemi di digestione o un po’ di reflusso o anche solo voglia di vicinanza fisica ed emotiva.

Non credo che i bambini piangano tutti allo stesso modo ma credo che i nostri figli abbiano un modo sempre piuttosto uguale di piangere per fame e un altro modo sempre piuttosto uguale di piangere per stanchezza, e così via.

E’ importante allenare l’orecchio a riconoscere i diversi tipi di pianto dei nostri figli. In musica è fortunato chi per natura possiede “l’orecchio assoluto” ovvero la capacità di riconoscere le note senza vederle. Per un genitore è fondamentale acquistare familiarità con le note dei pianti dei nostri figli.

La certezza dell’essere ascoltato e compreso farà sì che il nostro bimbo, quando vorrà catturare la nostra attenzione, non dico che non piangerà più ma perlomeno tenderà a piangere meno a lungo!

Ho registrato tre pianti del mio bimbo di pochi mesi. Un pianto per fame, un pianto per stanchezza e un pianto per i dolorini di pancia.

Buon ascolto!

Ritratto di Maria L Bellopede

Posted by Maria L Bellopede

Sposata, mamma di Giorgio e di Nicola, vivo in Romagna, dividendomi tra campagna e città. Un po’ “secchiona”, mi laureo con lode in Psicologia Clinica e mi diplomo a pieni voti in Pianoforte, studiando per anni canto lirico-moderno especializzandomi poi in Musicoterapia. Blogger da un po’, amo scrivere da sempre, soprattutto fiabe e filastrocche. Qui puoi vedere il mio sito e qui interagire con me nella mia pagina Facebook "Il cerchio delle mamme".