Il bambino possibile. Guida alla fecondazione assistita è un libro che ho letto con grande interesse, perfetto nel panorama dei libri dedicati all'infertilità e alla procreazione assistita. Nei forum di mammeonline, dedicati alla cicogna (fecondazione assistita o pma che dir si voglia) che si fa attendere, abbiamo imparato quanto sia importante essere informate su ciò che accade (o non accade) nel nostro corpo e su quale percorso intraprendere. Perché c'è bisogno di concretezza e idee chiare quando sembra che tutto tiri in direzione opposta ai nostri desideri. E se a farlo è una persona che sa cosa provi, perché l'ha vissuto in prima persona, è meglio.
Ed ecco quindi che, in questo bisogno, si inserisce la pubblicazione di questo libro, scritto da Adele Lapertosa che ho il piacere di incontrare oggi.
Adele, come è nata l'idea di scrivere Il bambino possibile. Guida alla fecondazione assistita?
L'idea è nata dalla mia esperienza personale. Io e mio marito ci siamo dovuti sottoporre a tre cicli di fecondazione assistita prima di riuscire ad avere nostra figlia. Un'esperienza difficile e logorante, come sanno tutti coloro che ci sono passati. Solo quando l'ho vissuta in prima persona però mi sono resa conto di non saperne abbastanza, pur essendomene occupata parecchio per lavoro. Quello che pensavo di conoscere non mi ha aiutato a capire, all'inizio, se ero seguita bene, se mi stavano facendo fare gli esami necessari.
Mi sembrava di camminare in un tunnel buio, cercando degli appigli in maniera casuale. Al primo tentativo non mi hanno fatto fare praticamente nessun esame, dando per scontato che avendo 34 anni ero una donna giovane ancora fertile. Solo al terzo tentativo (ogni ciclo è stato fatto in strutture di regioni diverse) mi hanno fatto gli esami giusti che hanno rivelato che il problema era mio e non di mio marito, e trovato la chiave che ha fatto affrontare la fecondazione in modo diverso dai due precedenti tentativi.
Così, mi sono ripromessa che se fossi riuscita ad avere un figlio (cosa che poi per fortuna è accaduta nel maggio 2013), avrei scritto un libro per cercare di aiutare tutti coloro che devono affrontare, o stanno prendendo in considerazione, la fecondazione assistita, perché si ritrovassero un po' meno soli e disorientati di quanto lo fossi stata io. Solo sapendo è infatti possibile capire se si è seguiti bene, se il centro che si è scelto è di qualità, se non stiamo perdendo il nostro tempo e investendo le nostre risorse fisiche ed emotive con il medico sbagliato.
Com'è strutturato il libro?
Il bambino possibile è una piccola “guida per l’uso”, un vademecum scritto in modo semplice e comprensibile, con la consulenza degli esperti del settore, per aiutare a orientarsi in questo labirinto. Di informazioni ce ne sono tante, soprattutto se si cerca su internet, ma trovare quelle giuste non è facile. Sull'argomento ci sono moltissimi libri, scritti soprattutto da medici e avvocati, che affrontano generalmente però solo un aspetto del “mondo fecondazione assistita”. La mia idea è stata quella di affrontare tutto il percorso nei suoi vari aspetti, dalle analisi da fare ai problemi psicologici da superare, dalle tecniche ai farmaci, spiegandoli come se li raccontassi ad un'amica. Il libro è organizzato in sette capitoli, ognuno dei quali affronta un tema specifico della fecondazione, dando tutte le informazioni necessarie a capire, con interviste a medici ed esperti. Al termine di ogni capitolo poi ci sono delle testimonianze, che raccontano quel preciso percorso, e alcuni articoli usciti sui giornali negli anni, per mostrare come sono stati raccontati dai media in Italia e come la pma abbia inciso sulla vita delle persone.
A chi si rivolge?
Il libro si rivolge a tutte le coppie che stanno valutando se intraprendere la fecondazione assistita o stanno affrontando questo percorso, per sapere cosa li aspetta e avere qualche 'arma' in più per orientarsi e capire se si è seguiti bene o meno, e anche per sentirsi compresi. Una delle principali difficoltà di quando si affronta la procreazione assistita è infatti quella di sentirsi spesso giudicati o incompresi, anche dagli stessi familiari e amici di sempre, che finiscono per darti consigli o farti domande molte volte inutili e irritanti.
E' come se si scavasse un baratro che fa vivere in due dimensioni parallele. Inoltre vorrei che questo libro aiutasse alle coppie che affrontano la fecondazione a non doversi vergognare di ciò che stanno facendo. L'infertilità è una patologia, che viene accertata dopo 12/24 mesi di rapporti mirati e non protetti senza alcun concepimento, e come tale curata, così come si fa per qualsiasi altra patologia che può colpirci. Desiderare un figlio non è un capriccio. Se i cittadini sono uguali di fronte alla legge, tutti devono allora essere messi nelle stesse condizioni di poter avere una famiglia.
Adele Lapertosa è una giornalista freelance che lavora per l'Ansa e il Fatto quotidiano. Prima a Roma, poi a Milano e oggi tra Italia e Cile. Scrive da oltre 13 anni di politica sanitaria, medicina, bioetica e scienza. E' madre di una figlia nata con tecniche di procreazione medicalmente assistita.