In occasione dell'edizione 2015 della Bologna Children's Book Fair i tre presidenti delle organizzazioni fondatrici del Programma Nati per Leggere (Paolo Siani, Associazione Culturale Pediatri, Enrica Manenti, Associazione Italiana Biblioteche e Giorgio Tamburlini, Centro per la Salute del Bambino - ONLUS) fanno appello con una lettera aperta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e ai Ministeri competenti in materia di Cultura, Istruzione, Salute e Famiglia, affinchè si consenta a Nati per Leggere di proseguire la sua strada.

L' organizzazione del Programma Nati per Leggere si trova in un momento di forte criticità dovuto alle scarse risorse disponibili, impiegate comunque con una altissima efficienza, grazie al lavoro volontario, alle competenze messe in campo e a modalità via via perfezionate di funzionamento del Programma, attraverso una rete capillare di operatori regionali e locali.

Va rilevato che i maggiori programmi analoghi su scala Europea (Regno Unito, Germania, Olanda, Belgio) possono usufruire di un appoggio pubblico ai Centri e alle Fondazioni, in Italia, manca qualsiasi contributo da parte del Governo, ed è anzi venuto a mancare qualche episodico sostegno ricevuto negli anni passati.

Di seguito il testo 

Bologna, 30 marzo 2015

Lettera aperta a:

Presidenza del Consiglio
MiBACT
MIUR
Ministero della Salute Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Nati per Leggere (NpL), il programma italiano di educazione alla lettura in famiglia sin dai primi mesi di vita, istituito per iniziativa dell’Associazione Culturale Pediatri, dell’Associazione Italiana Biblioteche e del Centro per la Salute del Bambino onlus, ha fatto molta strada in oltre 15 anni. È attivo in tutte le regioni, sia pure con notevoli differenze tra Sud e Centro-Nord, con circa 600 progetti locali.

Coinvolge diverse migliaia di operatori dei servizi sanitari, a partire da più di 1000 pediatri di famiglia, una buona parte delle 4000 biblioteche pubbliche, un numero crescente di servizi socio-educativi per l’infanzia, e mobilita circa 5000 volontari in tutta Italia, con un crescendo di interesse da parte di singoli, di enti pubblici e associazioni, quantificabile in circa cento nuove richieste di partecipazione al giorno.

Nati per Leggere si è affermato come uno dei maggiori programmi di questo tipo su scala globale, accanto a Reach Out and Read negli Stati Uniti, a Bookstart nel Regno Unito e a Lesestart in Germania. Rappresenta l’Italia in EliNet, il progetto europeo sulla literacy e nella rete EURead. Ha fornito supporto e sostegno tecnico alla creazione di analoghi progetti in molti paesi europei quali Bosnia, Croazia, Grecia, Lussemburgo, in regioni quali Svizzera Italiana e Catalogna e in paesi extraeuropei quali Brasile, Bolivia, Guatemala, Stati Uniti (Boston, San Francisco, Washington DC) e Messico.

Nati per Leggere si regge sul lavoro volontario, compreso quello degli operatori pubblici e privati che vi investono tempo e spesso anche risorse proprie, e sui contributi di Regioni, Comuni, Fondazioni e donatori.

Nati per Leggere ha modificato le conoscenze, le attitudini e la pratica in materia di lettura di un numero crescente di famiglie, attualmente stimabile, sulla base di rilevazioni compiute dal Programma stesso e da ricercatori indipendenti, in circa 1/3 delle famiglie italiane.

Ha prodotto una ricaduta evidente, anche grazie a una fattiva collaborazione con gli editori, sul mercato dei libri per l’infanzia, uno dei pochi settori che in questi ultimi anni ha conosciuto incrementi, sia del fatturato che dell’ampiezza della produzione. Nati per Leggere ha messo in rete operatori di diversi servizi, attraverso un’opera capillare di formazione che ha visto - in oltre centocinquanta eventi diretti a più di 4000 operatori e lettori volontari - i bibliotecari lavorare assieme a pediatri, ostetriche, educatori, genitori, volontari, arricchendone la professionalità e consentendo un’inedita acquisizione di linguaggi comuni e di consapevolezza del proprio ruolo. Nati per Leggere ha istituito, oltre a molte centinaia di iniziative locali, manifestazioni a carattere nazionale quali il Premio Nazionale NpL e la Settimana Nazionale NpL che sostiene il “diritto alle storie” di tutte le bambine e di tutti i bambini.

La comunità sostenente di Nati per Leggere coinvolge sui social oltre 200.000 persone, tra operatori e genitori, che entrano in contatto tra loro condividendo conoscenze ed esperienze e configurando quello che di fatto si caratterizza come un importante programma di sostegno alla genitorialità.
i tratta di un lavoro il cui significato culturale e civile va anche oltre l’educazione alla lettura, configurandosi come una delle maggiori imprese sociali degli ultimi anni, grazie alla sua capacità di mobilitare le risorse delle famiglie e delle comunità locali.

Nati per Leggere esercita inoltre una forte azione di prevenzione dello svantaggio socioculturale con ricadute lungo tutto il percorso scolastico, così come ampiamente documentato dalla letteratura internazionale e dagli stessi dati INVALSI. Questo lavoro è tuttavia lungi dall’essere compiuto. Molte aree del paese, in particolare al Sud, restano scoperte, proprio dove la necessità di un lavoro con le famiglie a supporto della lettura è più impellente e dove le biblioteche sono carenti, o mancano le sezioni ragazzi o, ancora, i servizi per la prima infanzia.

Nati per Leggere sta dando vita, con risorse che però restano molto inferiori al bisogno, ai Punti Lettura in aree prive di servizi pubblici.
Opportuna sarebbe anche l’estensione del Programma alle età successive, attraverso la partnership con altri soggetti, come recentemente definito nella regione Friuli Venezia Giulia grazie ad una delibera della Giunta che supporta la promozione della lettura da 0 a 18 anni.

Questa iniziativa, che coinvolge tre assessorati (Cultura, Istruzione, Salute e Politiche Sociali) può costituire un modello a cui ispirarsi. I fondi sono oggi largamente insufficienti a garantire il dono del libro, aspetto cruciale per una iniziale fidelizzazione alla lettura e per superare gli ostacoli economici che persistono, accanto a quelli culturali, per molte famiglie italiane. Va rilevato che i maggiori programmi analoghi su scala Europea (Regno Unito, Germania, Olanda, Belgio) possono usufruire di un appoggio pubblico ai Centri e alle Fondazioni che li reggono dell’ordine medio di un euro/anno/bambino nella fascia 0-6 (nel nostro paese corrisponderebbe a 3.300.000 euro).

In Italia, dove pure il volume di attività non è inferiore, manca qualsiasi contributo da parte del Governo, ed è anzi venuto a mancare qualche episodico sostegno ricevuto negli anni passati.
L’organizzazione del Programma Nati per Leggere si trova in un momento di forte criticità dovuto alle scarse risorse disponibili, che pure vengono utilizzate con una altissima efficienza grazie al lavoro volontario, alle competenze messe in campo, e a modalità via via perfezionate di funzionamento del programma, attraverso una rete capillare di referenti regionali e locali.

In occasione della Fiera del Libro per Ragazzi 2015, le organizzazioni fondatrici di Nati per Leggere, tramite i loro Presidenti, fanno quindi appello in primo luogo alla Presidenza del Consiglio, al MiBACT e ai Ministeri competenti in materia di istruzione, salute e famiglia (MIUR, Ministero della Salute, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali), affinché si consenta a Nati per Leggere, attraverso modalità di sostegno continuativo basate su obiettivi condivisi, di proseguire la sua strada. Ci dichiariamo naturalmente disponibili a esplorare congiuntamente le possibilità di un sostegno, su base nazionale, al Programma. 

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