Il termine ipertensione indica l’aumento della pressione del sangue. La pressione arteriosa è determinata dalla funzione di pompa del cuore e dal tono vascolare delle arterie. L’alterazione di una di tali componenti, o di entrambe, può portare ad un aumento dei valori pressori, definito appunto ipertensione arteriosa.
La sua valutazione viene indicata con due valori di riferimento; il primo, quello più alto, si riferisce alla pressione massima (pressione sistolica, nel gatto non deve essere superiore ai 160 mm Hg) che si sviluppa quando il cuore si contrae e pompa il sangue, il secondo a quella minima (diastolica, non deve superare, né essere inferiore ai 70/80 mm Hg.) che si verifica quando il cuore si rilassa e si riempie. La pressione non può essere né troppo bassa (non consentirebbe al sangue di circolare e raggiungere tutti i tessuti), né troppo alta perché provoca danni a livello di alcuni organi, oltre che danneggiare le pareti dei vasi.
Al contrario dell’ipertensione nell’uomo, che è quasi sempre primaria, negli animali viene più frequentemente associata ad una patologia concomitante che ne è la causa. Come si misura la pressione ad un gatto? Uno strumento tra i più utilizzati è l’apparecchio oscillometrico ad alta definizione (HDO) che la rileva indicandola su un display dopo aver posizionato il manicotto gonfiabile alla base della coda o su una zampa anteriore.
Circa l’80% dei felini ipertesi ne soffre perché provocata da altre patologie, mentre solo il 20% è senza causa apparente; per questo motivo viene definita ipertensione idiopatica o essenziale. Un classico sintomo, suggestivo di ipertensione, è la cecità improvvisa del micio; una delle cause principali che determina l’ipertensione nel gatto è l’insufficienza renale cronica, soprattutto nell’anziano.
Tra le altre patologie che la possono provocare ricordiamo: l’ipertiroidismo, il diabete mellito, l’obesità. Sono 4 gli organi bersaglio che vengono interessati in maggior misura dalla pressione alta: occhi (pupille dilatate), reni (con presenza di sete e urinazione aumentate), sistema nervoso centrale (i soggetti colpiti manifestano incoordinazione motoria ed eventuali crisi epilettiche), cuore (con presenza di difficoltà respiratoria e letargia).
Per quanto riguarda la terapia, è essenziale e personalizzata in relazione alle cause scatenanti. Spesso, il solo trattamento mirato è in grado di risolverla. La prognosi dipende dalla sua gravità, dalla serietà della patologia che l’ha provocata e dalla celerità di una visita di consulto dal proprio veterinario di fiducia all’evidenziarsi delle prime avvisaglie. Come prevenzione si consiglia di controllare la pressione sanguigna del vostro micio almeno 1 volta all’anno nei soggetti dai 7 anni in su e, come minimo, 2 volte all’anno nei soggetti sopra i 15 anni di età. Anche un’alimentazione di qualità, il controllo del peso corporeo e una costante attività fisica, possono essere utili.