Non è infrequente visitare d’urgenza cani e gatti che accidentalmente hanno ingerito esche per topi a base di composti che alterano le riserve organiche di vitamina K, cioè i rodenticidi.
Questi bocconi avvelenati, contro topi e ratti, sono venduti come prodotti da banco e vengono largamente impiegati negli ambienti domestici.
I principali rodenticidi ad azione anticoagulante sono: il warfarin (cumarinico di prima generazione), il pindone e il difacinone; queste sostanze non provocano la distruzione dei fattori della coagulazione, ma interferiscono con la normale sintesi epatica dei fattori II, VII, IX e X perché agiscono in maniera competitiva con la vitamina K la quale interviene nel fegato nella sintesi di questi fattori che, a questo punto, vengono liberati inattivi poiché non sono in grado di legare il calcio e quindi non possono partecipare alla formazione del coagulo.
E’ il loro meccanismo d’azione che li rende subdoli, perché danno origine ad episodi a preminente decorso cronico.
Piccole dosi ripetute nel tempo risultano più pericolose di un’unica elevata.
Sintomatologia: astenia, pallore delle mucose, dispnea (difficoltà respiratoria), tosse, perdita di sangue dal naso, dalla bocca, emissione di feci sanguinolente, presenza di emorragie sclerali (parte bianca dell’occhio), ematomi sottocutanei e intramuscolari, polso rapido e debole, zoppie se i sanguinamenti sono a livello articolare.
Può verificarsi anche morte improvvisa se l’emorragia si è verificata a livello del sistema nervoso centrale o del pericardio.
Diagnosi: l’entità dei fenomeni emorragici è generalmente sufficiente a farci sospettare un avvelenamento da anticoagulanti. La valutazione del profilo coagulativo (aumento del tempo di Protrombina e di quello di Tromboplastina parziale) confermerà la diagnosi.
Terapia: l’animale interessato è bene tenerlo chiuso in gabbia o in un luogo tranquillo; se gli esami del sangue lo richiedono, eseguire una trasfusione di sangue intero o di plasma. La vitamina K è disponibile in diverse forme ma la K1 è la più efficace.
E’ meglio utilizzare la via sottocutanea e l’orale poiché la somministrazione endovenosa può causare reazioni anafilattiche e quella muscolare ulteriori ematomi. Per maggiore sicurezza, la terapia va continuata per almeno 3 settimane.
Articolo di Diego Manca, Medico veterinario.
Autore dei libri: "Le fiabe per...giocare con il corpo imitando gli animali" edito da Franco Angeli nel 2008 di cui è coautore, "Benedetti animali!" edito da Armenia editore nel 2010 e "Il camaleonte Argonte" edito da Armando editore sempre nel 2010.
Immagine tratta dal sito 4ever.eu