Che bello allattare, vero?
Tutti magnificano l’esperienza, magari ti sei pure data un sacco da fare per avviarlo per bene, con qualche (o più di qualche) difficoltà, e ti godevi quel cuccioletto di mezzo metro accoccolato a te che poppava beatamente…
Poi sono passati i mesi, il cuccioletto ha iniziato a diventare più grandicello, è diventato uno stangone, ha preso ad afferrare gli oggetti, lanciarli, tirarti i capelli, martoriarti quel neo che hai in quel punto strategico, o a fare “ginnastica” con il tuo capezzolo in bocca.

Dato che le statistiche ci dicono che in Italia la durata media dell’allattamento è aumentata ma comunque ai dati ISTAT 2013 eravamo ancora ad otto mesi, è piuttosto probabile che una donna italiana oggi non abbia mai potuto vedere cosa significa allattare un bambino un po’ più grande di un neonato. Magari può aver incontrato una mamma che allattava a 9 o 12 mesi, ma facilmente è stata un’esperienza unica o rara. Sono davvero poche quelle di noi che hanno la fortuna di avere una parente o un’amica che allatta un bimbo ai primi passi, così’ che possa fare esperienza diretta e continuativa di com’è l’allattamento dopo i primi mesi.
Perché allattare un bimbo che gattona o cammina è molto ma molto diverso dall’allattamento di un neonato.

Purtroppo però oggi non lo abbiamo potuto apprendere, non ne abbiamo fatto esperienza quotidiana, come invece accadeva normalmente anche nella nostra Italia anche solo 70 o 80 anni fa. Se avete la fortuna di avere ancora vivi i vostri bisnonni (o nonni se vivevano in campagna), o un parente che ricorda la vita prima della Guerra Mondiale, vi racconterà di come era normale vedere le donne allattare i loro bambini grandicelli, anche di due o tre anni; allattare il nuovo nato e il fratello/sorella più grande; allattare il figlio della cugina, della sorella, o della vicina (i “fratelli di latte”). Allattare era normale, e condiviso culturalmente.

Dato che oggi abbiamo perso questa tradizione culturale, che non è niente di più che la nostra norma biologica, ecco che molte mamme che hanno scelto di allattare oltre i primi mesi, o semplicemente ci si sono trovate, a un certo punto si sentono stanche, e non ne possono più. Intorno hanno un coro di criticoni (eh sì, sempre i soliti…) che dicono loro: “Hai visto? Te lo avevo detto? Se non avessi dato il seno così tanto ora non ti ritroveresti in queste condizioni!”… e così magari le mamme si pentono delle scelte fatte e alcune si ripromettono che al figlio successivo piuttosto daranno il biberon.

Ma può essere che quella tenera e meravigliosa esperienza dei primi mesi si debba per forza trasformare in una fatica e un boomerang?
Davvero non c’è una soluzione tra smettere di forza tra pianti e urla, o dare il seno finché non diventeranno maggiorenni?

Beh, le cose non stanno così.

Allattare è una relazione, e come tale, evolve insieme a mamma e bimbo, che insieme “crescono”, non solo in grammi e centimetri.

Quello che oggi ci manca sono punti di riferimento, modelli, confronto quotidiano con altre donne. E in compenso abbiamo invece un surplus di critiche, obiezioni, “esperti” che in nome di una teoria psicologica x o y mai avvalorata dalla scienza, mettono in dubbio giorno per giorno la competenza della mamma, la sua capacità di valutazione, e soprattutto la relazione madre-bambino.

So che ora vi state chiedendo “ok Martina, però dicci come fare per smettere di allattare, perché io sto allattando da due anni e non ne posso più”…

Ma non posso darvi una risposta di 300 parole su un blog. Non posso perché ognuna di voi è una persona, e ognuno dei vostri bambini è una persona, unica, irripetibile.  Ogni storia è a sé e quindi il modo deve essere “tagliato su misura” come da un buon sarto di qualità.

Quello che io faccio è un lavoro di alta sartoria, perché rispetto ognuno di voi, uno per uno. Non c'è la soluzione univoca buona per tutti, perchè ognuno di voi, mammee bimbi, siete unici, e avete una vostra storia, vissuto, abitudini, preferenze, necessità, priorità, punti di riferimento... quando vedo una mamma di persona devo prendere tutte queste cose e metterle nel quadro, affinchè io possa davvero aiutare quella mamma, con quel bambino, a trovare la soluzione migliore per sè.

A rileggerci presto!!

Martina Carabetta, IBCLC

www.latteecoccole.it

 

 

Ritratto di Martina Carabetta

Posted by Martina Carabetta

Martina Carabetta, mamma di due ragazzi ormai ex-adolescenti, ed IBCLC (International Board Certified Lactation Consultant), cioè Consulente Professionale in Allattamento Materno, da quasi 20 anni aiuto le mamme in allattamento a Roma (e non solo!).