Possono le storie, risolvere i problemi e guarire la malattia? Accanto al dialogo e all’affetto di chi ama i bambini e alle necessarie cure mediche, le storie aiutano a sorreggere, a coccolare, a dare fiducia, a colorare lo spazio asettico di quasi tutti gli ospedali, a curare in modo impercettibile, inavvertibile, etereo.
Forse non tutti sanno che esiste una Carta dei Diritti del Bambino in Ospedale redatta nel 1988 dalla European Association for Children in Hospital, che ha recepito una Risoluzione del Parlamento Europeo del 1986. Questo testo rappresenta il manifesto al quale si ispirano tutte le associazioni che negli ospedali svolgono attività per sostenere i bambini e le loro famiglie.
Partendo da questo presupposto e volendo accudire con affetto e amore i nostri bambini, in uno dei momenti più difficili della loro vita, la malattia e l’ospedale, ancora una volta ci vengono in soccorso i libri, le storie, le immagini, le filastrocche.
Guai a chi mi chiama passerotto! I diritti dei bambini in ospedale
Illustratrice Sophie Fatus
Età di lettura da 5 anni
«... mi chiamo ASAD, e "un leone" mi sento
mi chiamo BRIGIT, "la forte", stai attento! Mi chiamo CARMELA, che vuol dire "giardino"
Mi chiamo LUCIANA, "nata al mattino"
Mi chiamo WEFO, "cavallo", ti piace?
Io KEMIREMBE, "che porto la pace"
E se mi chiamassi VATTELAPESCACOME...
IO DEVO ESSERE CHIAMATO PER NOME!»
«È mio diritto ricevere affetto, cure amorose e pieno rispetto. E non trattatemi da bambolotto. Guai a chi mi chiama “bel passerotto!”».
I quattordici principi della Carta dei diritti del bambino in ospedale, riscritti con il linguaggio allegro delle filastrocche, da Anna Sarfatti, in un libro voluto dalla Fondazione dell’Ospedale Pediatrico Meyer. Illustrazioni suggestive e fantasiose dell’artista di origine francese, Sophie Fatus.
Bruno Lo Zozzo in ospedale
Piemme 2011
Età di lettura da 3 anni
«Per far guarire il braccio ci vuole un’operazione – concluse il dottore alla fine della visita. -Ma prima devi decidere quante papere mettere nella vasca da bagno.
- 247, - rispose Bruno – così non vedrò l’acqua.
- Mamma, dov’è finito Giovanni? – domandò Bruno, sommerso dalle paperelle.
- È nel reparto amici invisibili...
- Esiste un reparto del genere?! – si stupì Bruno.
- Be’, che c’è di strano, se ci sono gli ospedali per le bambole... - spiegò la mamma».
Il Meyer, l’Ospedale che parla ai bambini, ha voluto creare anche uno spazio virtuale fatto con i bambini e per i bambini. Così è nata
La Presa della Pastiglia, per informare con una grafica adatta, in modo animato e interattivo, i bambini e i giovani. Un mondo “online” diventato campo d’azione del mitico e simpaticissimo personaggio creato da Simone Frasca,
Bruno lo Zozzo: in questo libro ne combina di tutti i colori, e va finire all’ospedale, ovviamente con il maialino Giovanni, suo amico invisibile.
E anche Bruno lo Zozzo ha voluto sottolineare i suoi diritti in ospedale sul
sito del Meyer.
Filastrocche contro la fifa. Dalla a di aerosol alla zeta
Libro + cd
Illustrazioni Giulia Forino
Età di lettura da 3 anni
Come scrive Janna Carioli:
le filastrocche confinano:
a nord con i proverbi
a sud con la magia
a est col gioco
a ovest con la poesia…
e hanno delle funzioni specifiche, in questo caso:
funzione magica
funzione taumaturgica.
«Ehi, non sono mica un quadro da attaccare! Col martelletto c’è poco da scherzare/ Se mi dai un colpetto sul ginocchio, ti tiro un calcio che ti ceco un occhio».
Questo libricino è un pronto soccorso allegro e colorato, dalla parte dei bambini, soprattutto quelli che odiano i dottori, le medicine e tutta la loro attrezzatura (quasi tutti in verità!). Per affrontare le paure di una visita in ambulatorio, ma adatto, soprattutto, ai tanti bimbi che devono “soggiornare” in ospedale. Deliziose, colorate, ironiche ed irriverenti le illustrazioni di Giulia Forino. È proprio il caso di dire: «Una filastrocca al giorno, toglie il medico (o almeno la paura) di torno!».
Ahi + giochi - male hai
Età di lettura da 5 anni
«Il raffreddore è una bolla di sapone: soffia, soffia e vola via».
Superfluo parlare della bravura di Emanuela Nava e delle sempre sorprendenti illustrazioni di Chiara Carrer. Scriverò solo le avvertenze del “bugiardino” contenuto nel libro.
Indicazioni: Consigliato anche a chi bela, raglia o miagola.
Posologia: Da leggere a voce alta tre volte prima dei pasti. Da leggere a bocca chiusa due volte dopo i pasti. Da leggere bisbigliando, almeno una volta, tutte le sere prima di andare a dormire.
Controindicazioni: Nessuna.
Avvertenze speciali: Raccomandato ai Grandi Lettori che sanno leggere ai Bambini.
Sovraddosaggio: Le storie curano ogni male. Esagerare fa molto bene, + storie = meno malattie.
Effetti desiderati: Si guarisce giocando.
Data di scadenza: Nessuna.
Mal di pancia Calabrone. Formule magiche per tutti i giorni
Editore Nord-Sud 2009
Età di lettura da 5 anni
Contro il mal di pancia
Mal di pancia calabrone
Porta via il tuo pungiglione
Mal di pancia moscerino
Finirai dentro il vasino
Contro il mal d’orecchi
Fate invisibili dentro gli specchi
Fate incantesimi al mio mal d'orecchi
Mi fanno piangere queste zanzare
Dodici lacrime amare
Un antipatico mal di pancia? Un insopportabile mal d’orecchi? La febbre che non passa? La tosse che non fa dormire? Provate col potere magico di una filastrocca, meglio se cantata, scrive nella quarta di copertina, Donatella Ziliotto nel 1995.
Bruno Tognolini non deve mancare mai nelle vostre librerie, per ogni evenienza, per ogni occasione, triste o felice: le sue parole, le sue filastrocche sono unguenti per il cuore, sono balsami contro i brutti pensieri, scacciano le malinconie, le paure, i brutti sentimenti.
Che strizza!
Autrice Erica Pontalti
Illustrazioni Pierluigi Balducci
Franco Panini Ragazzi 2001
Età di lettura da 3 anni
I fifoni, si sa, hanno paura di tutti e di tutto, figuriamoci quando vedono un dottore! Strizza si spaventa così tanto che diventa blu e il dottore pensa che per curarla ci vuole una punturona: che strizza! Piano piano, però, la paura si può superare, si possono organizzare dei corsi di coraggio e, alla fine, resistere anche un’ora al buio per guardare le stelle.
Molto accattivante la ricerca dei colori, con una predilezione di giallo e viola, nelle immagini di Pierluigi Baldacci, stilizzate ma di forte impatto emotivo.
Il gatto che aveva perso la coda
Autrice Emanuela Nava
Carthusia 2010
Età di lettura da 3 anni
«C’era una volta un gatto. Un piccolo gatto tigrato che aveva perso la coda. “Senza coda non posso miagolare al chiaro di luna. Non posso arrabbiarmi e neppure innamorarmi” disse. “Andrò al negozio dove vendono code nuove”».
La storia nasce dall'idea di due tecnici di radioterapia pediatrica dell'Istituto Tumori di Milano, per parlare di un viaggio lungo, complicato e molto faticoso, come quello della malattia e della radioterapia. Il viaggio del gatto è anche un po’ snervante, ma lo porterà a conquistare una coda da tigre e un cuore da leone! Non è una fiaba triste, non parla mai della malattia, ma solo di coraggio e speranza.
Nelle illustrazioni, dolcissime e rassicuranti, l'astronave è uguale al macchinario usato per la radioterapia, mentre il gatto indossa un casco, che riproduce la maschera che i bambini indossano durante la cura.
Il libro è dedicato a tutti i bambini coraggiosi, anche a quelli che non sanno di essere coraggiosi.
Angela Articoni