Apprendere è una cosa meravigliosa ed innata nell’uomo. Fin da bambini la curiosità e la necessità di scoprire il mondo ci portano ad attivare attenzione ed intelligenza al fine di imparare molto in  poco tempo.

Durante la crescita spesso si perde questa capacità e la gioia di scoprire, imparare, ragionare e sviluppare idee viene meno.
Perché ciò accade?

Principalmente perché cala la motivazione all’apprendimento.
Un bambino è naturalmente spinto ad imparare perché ciò è necessario per la sua sopravvivenza.
Crescendo, invece, è chiamato a studiare nozioni utili per la sua crescita intellettuale e per il suo sviluppo cognitivo.

Queste competenze non sono immediatamente evidenti e spendibili a livello pratico, pertanto risultano di scarso interesse per un giovane che quindi è portato a considerarle con superficialità.
A ciò a volte si aggiunge un sistema scolastico costituito da docenti che non sempre trovano modi per motivare i ragazzi e per far vedere loro il collegamento tra lo studio di una materia e la sua possibile applicazione pratica.

E’ facile comprendere dunque per quale motivo i risultati scolastici degli ultimi anni continuino ad abbassarsi vertiginosamente.

Limitarsi a dire  che i ragazzi non hanno un metodo oppure che sono dei lazzaroni è la via più semplice per liquidare il problema dell’elevato numero di studenti che al termine dell’anno vengono rimandati o il cui giudizio viene sospeso a causa della presenza di una o più insufficienze.

La prima cosa da fare invece è comprendere se è vero che il problema è la mancanza di un metodo. In realtà nella maggior parte dei casi si scopre che il problema non è quello, bensì la assoluta assenza di motivazione. Il problema è che dire che manca il metodo è la strada più semplice per archiviare il problema che però di fatto così non viene risolto.

Nel caso in cui effettivamente si riscontri che il problema è il metodo allora si possono usare alcune semplici strategie: insegnare a prendere appunti, guidare nella costruzione di mappe e sintesi dei concetti, spingere a ripetere i concetti chiave ascoltati la mattina subito al rientro a casa, ecc.

Se invece a mancare è la motivazione allo studio si deve  cercare di capire se  il problema è legato ad una materia specifica o alla scuola in generale. In entrambi i casi comunque è necessario che il ragazzo comprenda e intraveda l’utilità di ciò che apprende per lo sviluppo della sua persona e della sua vita

Sappiamo che uno dei grandi malati dei nostri tempi è la scuola, però si può ripartire, si può costruire un luogo migliore dove i nostri ragazzi possano essere felici di andare perché saranno accompagnati alla scoperta del mondo da persone appassionate e motivate.
Però dobbiamo crederci, insieme ai nostri ragazzi dobbiamo incamminarci verso una nuova idea di apprendimento.

C’è un detto cinese che dice che se un uomo ha fame non bisogna dargli da mangiare ma insegnargli a procurarsi il cibo.
Così dobbiamo fare con i ragazzi: non è necessario dare loro tante informazioni.
Dobbiamo trasmettere passione e voglia di imparare e fornire loro gli strumenti e quindi il metodo per farlo.

Articolo della Dott.ssa Ely Galante
www.elygalantecreazioni.it

Foto di Susanna Albertini

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