Tutti noi genitori aspettiamo con trepidazione e allo stesso tempo timore le varie tappe della crescita dei nostri figli, perché sappiamo che la loro maturazione sarà un periodo di transizione e di cambiamento, molto impegnativo per l’intera famiglia. Ma possiamo davvero aiutare i nostri ragazzi o non ci resta che stare alla finestra mentre loro sviluppano?

Ovviamente la risposta è sì!
Abbiamo la possibilità veramente di avere un ruolo cruciale per la buona riuscita della loro evoluzione. Infatti come li abbiamo seguiti sin dai loro primi passi ,così possiamo fare man mano che la loro maturazione si fa più complessa.

Sicuramente la prima tappa esistenziale importante e da non sottovalutare mai nella vita dei nostri figli è la pubertà poi l’adolescenza, età di profondi sconvolgimenti fisici e psicologici.

È infatti questo il momento in cui i nostri ragazzi saluteranno la prima infanzia per affacciarsi alla giovinezza.

In questa fase maturerà il loro sistema endocrino, riproduttivo e il sistema nervoso centrale.

Si assisterà quindi a cambiamenti non solo fisici e biologici del loro corpo, ma ad una maturazione vera e propria del pensiero logico.

I tempi variano tra maschi e femmine, ma si tratterà certamente  di un’ epoca di grande sconvolgimento emotivo per l’intera famiglia.

Infatti se i genitori anche i più elastici e comprensivi, faranno fatica ad adattarsi al loro piccolo, che ogni giorno cambia umore e comportamento e che non ascolta più soltanto mamma e papà ,i figli a loro volta vivranno conflitti interiori e vere e proprie crisi di identità di non facile gestione.

Adolescenza. I nostri figli crescono ma noi sappiamo accompagnare i loro passi?

Come sopravvivere a questa marea chiamata adolescenza ed accompagnare i nostri ragazzi fino al porto dell’età adulta senza affondare?

ECCO I 15 PRATICI ED UTILI CONSIGLI PER LA VITA QUOTIDIANA

1) NON PENSIAMO CHE I PROBLEMI SIANO SOLO DEI RAGAZZI

L’errore più grande che possiamo commettere in questo momento è di lasciarli soli a gestire le loro emozioni e i loro forti conflitti. Succede spesso che vedendoli desiderosi di fare da sé (atteggiamento tipico di ogni adolescente) ed essere autonomi, per dargli spazio ci mettiamo da parte come per non disturbare la loro crescita , senza sapere che in realtà i ragazzi necessitano della nostra presenza .

La nostra guida servirà loro per gestire tutte le nuove sensazioni ed esperienze che li investono.

2) NON SMETTIAMO DI CERCARE IL DIALOGO

Questa è l’età dei musi lunghi all’improvviso, delle scenate per un niente, del pianto inaspettato, come della risata dopo un litigio e delle porte chiuse in faccia a mamma e papà.

Non fermiamoci dietro a quella porta, non arrendiamoci di fronte ai nostri figli che non riconosciamo più ; piuttosto ricordiamoci noi di quanto stavamo male alla loro età e quanto avevamo bisogno di parlare e sfogarci e magari piangere.

Non cessiamo mai di chiedere, anche nei momenti peggiori : “Come va? Vuoi parlare un po’?” Basterà tenere la nostra porta sempre aperta e dialogare costantemente, anche con semplici frasi.
Il segreto sarà far capire ai nostri figli che se anche la tempesta li travolge, noi siamo il faro in mezzo al mare, una presenza su cui potranno sempre contare.

3) I LIMITI E I CONFLITTI

La pubertà è il momento in cui si inizia a diventare insofferenti alle regole imposte dai genitori e lo sbaglio che potremmo fare è quello di diventare permissivi per evitare scontri, conflitti, urla ecc. perché temiamo di perdere l’affetto dei nostri figli e magari quelle poche ore di pace che abbiamo faticosamente conquistato.

E se invece scoprissimo che i conflitti sono proprio l’elemento essenziale per una sana ed equilibrata crescita dei nostri ragazzi?

A quest’età infatti loro assomigliano ad un fiume in piena, tra emozioni e voglia di fare e se un fiume non ha argini cosa accade? Straripa e invade tutto intorno a sé!

Ecco noi dobbiamo ricordarci sempre che abbiamo la funzione importantissima di veri e propri argini  nei confronti dei nostri figli.
Infatti cercheranno sempre di trasgredire le regole ma sarà bene che ci siano regole e limiti ben precisi perché possano scontrarsi contro chi li contiene, chi sa ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, cioè i loro genitori.

4) OGNI FAMIGLIA  E’ DIVERSA

Questa è la fase in cui per i nostri figli l’erba del vicino sarà sempre più verde; infatti se prima il centro del mondo era la loro casa adesso inizieranno a tenere in grande considerazione i loro amici e le famiglie altrui.

Ecco che di lì a poco inizieranno a paragonare il nostro sistema educativo con quello dei vicini e a farci notare che in quella famiglia piuttosto che nell’altra i ragazzi fanno quello che vogliono. Dovremmo essere bravi noi a mantenere salde le nostre posizioni e i nostri valori, ricordandoci quali sono i messaggi educativi essenziali che teniamo a trasmettere loro.

5) TRASGRESSIONE E RISPOSTACCE

Questo è il momento in cui non dobbiamo farci sorprendere dai cambiamenti anche vistosi dei nostri figli che possono diventare diversi da un giorno all’altro. Dobbiamo semplicemente mettere in conto i loro cattivi comportamenti ricordandoci che la chiave per rispondere nel modo giusto è sempre la pazienza e la comprensione.

Questo non vuol dire permettergli qualsiasi atteggiamento o brutta azione; piuttosto  dobbiamo avere la pazienza per ragionare con loro e scoprire perché si sono comportati in un determinato modo, senza far  mancare anche il giusto rimprovero o la punizione simbolica ,che serve a mettere l’accento su ciò che non devono fare perché scorretto.

In questa fase di smarrimento conta prima di tutto,per i nostri figli sentirsi capiti; ecco perché dobbiamo sempre far prevalere comprensione e dialogo, qualsiasi sbaglio commettano.

6) OSSERVAZIONE

Come quando erano più piccini osservavamo ogni  cambiamento e atteggiamento per assicurarci che la loro crescita fosse sana e fisiologica, anche in questo momento non dobbiamo smettere di essere attenti ad ogni mutamento.

Questo servirà a scorgere segnali che magari potrebbero, se trascurati, trasformarsi in patologie. Quindi guardiamo il loro rapporto con il cibo, con il loro corpo ,con gli altri, per assicurarci che abbiano una crescita armoniosa e se riscontriamo qualche criticità non esitiamo a chiedere l’aiuto di insegnanti e medici all’occorrenza: meglio prevenire ora che dover curare poi!

7) AUTOREVOLEZZA NON AUTORITARISMO

In questo momento in cui i nostri ragazzi hanno la necessità fisiologica di esprimersi e acquisire nuove libertà; è si necessario essere autorevoli e porre loro ragionevoli limiti anche per la loro sicurezza ma diventa controproducente essere autoritari: la rigidità li allontana da noi.

Bisognerebbe cercare di essere indulgenti e passargli magari qualche rispostaccia o un comportamento  non sempre educato.

Insomma, se non vanno contro i valori per noi importanti cerchiamo di non essere troppo severi; permettiamo loro qualche sgarro, non imponiamo troppe regole rigide da rispettare: meglio poche ed essenziali; questo aiuterà molto a migliorare il rapporto con loro.

8) EMPATIA

Questo è l’ingrediente fondamentale da adoperare con dei figli che attraversano la pubertà: basterà pensare a come ci sentivamo noi alla loro età a come ci sarebbe piaciuto che qualcuno capisse i nostri sentimenti da montagne russe. Proviamo a tornare indietro con i nostri ricordi e sforziamoci ogni giorno di metterci nei loro panni.

A questo proposito servirà molto raccontare loro la nostra adolescenza, magari ricordando episodi simpatici o complessi e insicurezze e sentimenti che avevamo alla loro età.
Questa condivisione rafforzerà il rapporto con i nostri figli e li farà sentire meno soli.

9) SEGRETI E PRIVACY

Questa è l’età dei segreti tra amici, delle frasi sussurrate alle amiche, delle pagine di diario interminabili e se prima i nostri figli ci dicevano tutto, ora hanno la bocca cucita e sarebbe un errore forzarli a  vuotare il sacco, perché hanno diritto a coltivare i loro spazi privati e ad avere un loro mondo interiore da tenere ben custodito.

Questo servirà alla formazione della loro identità.
In questa fase della loro vita l’approccio migliore sarà restare loro accanto ,far parte della loro quotidianità senza pretendere di avere il resoconto della giornata ;piuttosto accogliendo, consolando sostenendo dove necessario.

10) APRIRE LA NOSTRA CASA

Questo è il momento in cui gli amici diventano importanti: ecco perché è fondamentale che i nostri figli possano liberamente portarli a casa per cena o per un pomeriggio insieme; conosciamo i loro amici, così sarà anche più facile per noi vigilare e assicurarci che si tratti di buone compagnie.

11) IL CORPO CAMBIA , AIUTO!

Non dimentichiamoci mai di quanto sia difficile per i nostri ragazzi accettare e gestire i cambiamenti del loro corpo e assumere nuove consapevolezze.
Invece di nasconderci dietro a tabù di altri tempi ,cerchiamo di affrontare con loro i dubbi e le incertezze che hanno.

Rendiamoci disponibili alle loro domande, magari rompiamo noi il ghiaccio su certi temi più scottanti e imbarazzanti ,ma non aspettiamo troppo tempo!
Iniziamo a parlare con loro prima che arrivino i cambiamenti fisici e le curiosità sull’altro sesso, sullo sviluppo,sulla sessualità.

Non dobbiamo illuderci che la scuola o altri ambienti che frequentano possano aiutarli a crescere.
La nostra funzione è insostituibile ,sia per evitare che i nostri figli imparino lezioni sbagliate fuori casa dai loro coetanei inesperti ma anche per non lasciarli soli ad affrontare nuove emozioni e sensazioni ,spesso più grandi di loro.

12) L’ASPETTO SI MODIFICA, MA IL CERVELLO NON E’ PRONTO

I nostri figli crescono così velocemente da sembrarci  ben presto dei piccoli adulti: basta guardare quanti vestiti nuovi  dobbiamo comprare ogni settimana o quasi, per stare dietro ai loro rapidi cambiamenti.

Ma quello che vale per il corpo non vale per il cervello che è si in fase di evoluzione ed è sottoposto ad un rapido cambiamento ma non ha raggiunto la completa maturazione.

E’ infatti questa l’età in cui si conquista la capacità di ragionare in modo astratto, migliora l’efficienza di elaborazione delle informazioni e la velocità di comunicazione dei neuroni ma questo processo è  molto lungo e raggiungerà il compimento solamente ai vent’anni d’età, e così tra i 20 e i 25 anni i nostri ragazzi  finalmente avranno il cervello di un adulto.

Ora proprio perché il cervello è sottoposto ad una vera e propria rivoluzione  nella pubertà, esso risulta più fragile e vulnerabile, anche perché le intense emozioni provate dagli adolescenti non trovano delle funzioni esecutive (poste nella corteccia prefrontale ancora in via di sviluppo)che riescano a frenare a regolare e gestire le onde emotive che vivono.

Ciò  porta i nostri ragazzi ad agire di impulso, molto spesso correndo rischi e pericoli.

Ecco perché è importante che noi genitori aiutiamo i nostri figli a metabolizzare e decodificare ciò che provano, proponendogli anche diverse prospettive più razionali per risolvere i problemi.

13) UN BICCHIERE DI BIRRA O UNA SIGARETTA

A questa età può succedere che i nostri figli per sentirsi grandi possano chiederci di assaggiare un bicchiere di vino a tavola, o magari è tra gli amici che nasce la loro  curiosità ,la voglia di  provare alcol e fumo, se non altro anche solo per sentirsi grandi e più disinvolti come gli altri. Ma è davvero privo di conseguenze avvicinarsi a queste sostanze nell’adolescenza?

La pubertà  in realtà è tra le età più delicate per un individuo e introdurre nell’organismo sostanze tossiche può avere conseguenze irreparabili.
Il fumo nell’adolescente provoca una ridotta ossigenazione del sangue, con pesanti ripercussioni al livello celebrale,sessuale e danni a vari organi tra cui  polmoni, fegato ecc.

Il consumo di alcol, che purtroppo nella nostra società è culturalmente e socialmente accettato, è ancora più dannoso.

Nel nostro paese infatti, non esiste un’ età giusta per iniziare a bere e spesso accade in famiglia con il consenso e l’approvazione dei genitori, che si assaggi la birra o il vino, come fosse un rituale da compiere per diventare grandi.
Ma fino ai 16 anni l’alcol non può essere assimilato dall’organismo e metabolizzato; ciò avverrà solo dopo i 21 anni.

Ecco perché assumerlo in giovane età causa il rallentamento della sintesi della materia bianca nel cervello ,responsabile della protezione e del miglioramento della comunicazione tra neuroni.
Inoltre l’alcol provoca  numerosi altri danni agli organi interni, tra cui stomaco e fegato.

Noi genitori possiamo fare molto per evitare che i nostri figli diventino consumatori abituali di alcol e fumo; con la nostra presenza, con il dialogo costante, con l’osservazione, anche ricorrendo se necessario all’aiuto degli insegnanti, del pediatra, dello psicologo.

L’errore più grande sarebbe quello di lasciarli soli, perché non sono ancora in grado di fare scelte sensate e mature: hanno bisogno di noi!

14) IL GRUPPO E LA SUA INFLUENZA

Questo è il momento in cui i nostri ragazzi iniziano a legarsi profondamente ai loro coetanei per condividere le sensazioni dell’adolescenza; le prime esperienze e i loro amici fanno loro da specchio e allo stesso tempo li aiutano a sentirsi meno spaventati.

Tutto ciò ha risvolti molto positivi ,ma anche potenzialmente pericolosi, perché i nostri figli tenderanno a seguire l’esempio dei coetanei e non sarà sempre costruttivo.

Per questo non smettiamo mai di vigilare e stare attenti alle compagnie dei nostri ragazzi Cerchiamo di conoscere i loro amici, di sapere dove vanno e cosa fanno ,senza avere paura di risultare oppressivi e non facciamo l’errore di cedere su tutta la linea alle loro richieste di indipendenza.

Ricordiamoci  sempre che vogliono essere liberi ma non sono ancora pronti per esserlo del tutto non sono adulti; questo è un dato di fatto!
Assomigliano a una pianta appena germogliata e come quest’ultima avranno  bisogno di un sostegno solido per crescere, e quel sostegno siamo noi, non gli amici!

15) IL NOSTRO COMPITO INIZIA ORA

E’ arrivato il momento di rimboccarsi le maniche e sostenere e guidare i nostri figli con ogni mezzo; il dialogo, l’ascolto, la comprensione, la pazienza e molto altro ancora.
E’  questa l’occasione per tirare fuori il meglio delle nostre risorse per i nostri figli, ricordandoci che il nostro compito non è finito con l’infanzia; anzi deve ancora iniziare .

Quindi non sediamoci in panchina rassegnati a guardare ,ma diventiamo protagonisti: possiamo fare molto per i nostri figli e il loro futuro dipende da noi .
Buona crescita e Buon viaggio sulle montagne russe a tutti i genitori e ragazzi che iniziano questa splendida avventura chiamata adolescenza!

Ilaria Sacchetti

 

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Ritratto di Ilaria Sacchetti

Posted by Ilaria Sacchetti

Sono Ilaria, una mamma come tante; credo molto in quello, che possono fare i genitori per i propri figli e in generale in chi accudisce tutti i giorni i bimbi con amore e dedizione.
Nel mio piccolo, come mamma alle prime armi, cerco, tra esperimenti  a volte riusciti, letture di psicologia infantile e consigli chiesti ad esperti, di risolvere i piccoli e grandi problemi giornalieri. 
Tra le fasi più dure per me, come madre, c’è stata quella del famigerato “spannolinamento”; quando sono uscita dal tunnel, mi sono ritrovata  piena di appunti, presi dai libri e consigli utili, ricevuti dagli esperti nei momenti di panico e allora ho pensato:  “Perché non aiutare anche altre mamme o papà che non sanno che pesci prendere?”