E sapete bene come stiamo messe... i diritti, la libertà e l'autodeterminazione delle donne sono sempre sotto attacco, ci vogliono silenziose, sottomesse, piegate a implorare per i nostri diritti.
Vogliono dirci per forza e non per convinzione che i figli non desiderati, non voluti, non cercati li dobbiamo fare perché non c'è quasi nessuno che può darci una mano, così come previsto da una legge dello Stato.
E noi che facciamo? Almeno firmiamo questa petizione al Ministro Beatrice Lorenzin affinché attivi tutte le politiche necessarie per far sì che i diritti di tutte, anche quelli delle nostre figlie, sanciti per Legge, siano rispettati.
Facciamo girare questa petizione il più possibile, lo dobbiamo a chi ha lottato per darcela questa legge e lo dobbiamo per tutelare il futuro di libertà delle nostre figlie.
Quindi mi spingerei a dire che anche chi di noi pensa "io non abortirei mai" o "sono contrario all'aborto" dovrebbe dire "ma lotterò fino alla fine perché tu possa scegliere in libertà"
Poi la questione di coscienza è una cosa riservata ad ognuno di noi, gli altri non possono ergersi e giudici e sentenze sulle nostre motivazioni e sulle nostre vite.
Non lo fa Dio, volete farlo voi?
#Apply194 ora e sempre #nuoveResistenze
Per una reale applicazione della legge 194 #apply194 www.change.org/apply194
Questo il testo della petizione.
Nel 36esimo anniversario dell’entrata in vigore della legge 194/78 che legalizza e regolamenta l’interruzione volontaria della gravidanza, legge che ha contribuito alla riduzione del numero degli aborti in Italia e drasticamente ridotto il numero degli aborti clandestini e le morti per aborto, ci rivolgiamo al Ministro della Salute fortemente preoccupati dalla serietà di quanto emerso dai dati del Ministero stesso sull’applicazione della legge. In particolare la gravità dell’aumento dell’obiezione di coscienza tra i medici e il personale paramedico.
In alcune zone della penisola infatti la percentuale di ginecologi obiettori è intorno all'80 per cento, come in Molise, Campania, Sicilia, mentre in Basilicata si raggiunge addirittura l'85,2 per cento del personale ospedaliero.
A fronte di questa situazione di patente disapplicazione della legge, e con l’obiettivo di proporre soluzioni semplici e immediate volte a garantire la piena attuazione della legge 194/78 per garantire il diritto delle donne a interrompere la gravidanza e quello dei medici ad obiettare, chiediamo al Ministro della Salute che vengano adottate le seguenti misure:
• operare affinché le strutture sanitarie bandiscano concorsi riservati a medici non obiettori per la gestione dei servizi di IVG;
• creare un albo pubblico regionale dei medici obiettori di coscienza per consentire ai cittadini la piena cognizione delle scelte operate in tal senso del personale sanitario con cui interagiscono;
• promuovere l’utilizzo dei medici “gettonati” per sopperire nell’immediato alle carenze dei medici non obiettori;
• affidare la direzione dei presidi nei quali si effettua l'interruzione di gravidanza a chi non è obiettore, prevedendo quindi incentivi per il personale che effettua le interruzioni di gravidanza;
• introdurre il requisito della non obiezione per chi deve essere assunto o trasferito in presidi con oltre il 50% di obiettori, superando le limitazioni derivanti dal blocco del turnover;
• attuare l'istituto della mobilità, previsto dalla stessa legge 194/78, per coprire le carenze di medici ed infermieri non obiettori;
• promuovere un più ampio ricorso all’aborto farmacologico, metodica che permetterebbe di ridurre i tempi di attesa e i rischi di complicazioni, la cui incidenza aumenta con l’aumentare dell’età gestazionale;
• valorizzare e ridare piena centralità ai consultori familiari, quale servizio fondamentale per attuare vere politiche di informazione e prevenzione essenziali per l'attivazione del percorso per l'interruzione volontaria della gravidanza.