I primi mille giorni del bebè, dai 9 mesi della gravidanza fino ai 2 anni, sono importantissimi anche e soprattutto per il suo benessere futuro. E’ oramai noto che il periodo che va dal concepimento ai primi tre anni di vita di una persona rappresenta un’epoca di grande sensibilità.
David Barker, epidemiologo inglese scomparso pochi anni fa, è stato il primo a proporre, sulla base di numerose evidenze scientifiche, la teoria del Nutritional Programming, ovvero di quella fase durante la quale uno stimolo precoce può imprimere effetti permanenti sulla salute del futuro adulto.
Immaginate che ognuno di noi ha un codice (DNA) in cui è scritto il suo destino potenziale. Ricordate il progetto Genoma Umano? Avevamo pensato che sequenziando tutto il nostro DNA avremmo capito:
E invece non abbiamo capito nulla, o meglio abbiamo capito che solo una piccola parte del nostro DNA codifica per geni, mentre il resto ha una delicatissima funzione regolatoria.
In altre parole il nostro DNA-codificante è subordinato ad altro DNA-regolatorio che decide se quel codice si può esprimere o meno. Facciamo un esempio: diciamo che io potrei avere una mutazione sul mio codice che mi farebbe ammalare di una tal patologia, ma se il mio DNA-regolatore tiene spenta questa mutazione, io quella malattia non l’avrò mai.
Ora, la fase che va dal concepimento ai primi 1000 giorni di vita del bambino è caratterizzata da finestre di suscettibilità durante le quali l’ambiente può modificare l’accensione o lo spegnimento del codice DNA del bambino.
Il DNA del feto quindi determina intrinsecamente la prescita potenziale in utero, perché proprio nel codice è scritto quanto può crescere, ma questa informazione è subordinata all’azione dell’ambiente in questa fase critica. Infatti, se la domanda nutrizionale del feto non è soddisfatta, si assiste ad un adattamento e ad una variazione del ritmo e della crescita del feto, con alterazioni permanenti nella sua struttura fisica e nel metabolismo.
Con la teoria del Nutritional Programming, quindi Barker ha dimostrato una correlazione tra le modifiche ambientali e adattative nei primi mille giorni e l’aumento dell’incidenza della malattia cardiovascolare, dell’ipertensione e del diabete non insulino-dipendente.
Quindi siccome in questa fase tutti gli organi del bambino sono tanto sensibili ad insulti da parte dell’ambiente, è necessario prestare attenzione ad un sano e corretto stile di vita dei genitori e della gestante proprio per ridurre il rischio di insorgenza di patologie croniche da adulto.
Dal momento che i genitori vorranno sapere come ottimizzare l’ambiente intrauterino per il loro bambino, sono necessari però altri passi avanti della ricerca per indicare in che modo la crescita dei genitori in utero, la loro composizione corporea, la dieta della madre, giochino un ruolo nella programmazione della futura salute del loro figlio.
Per adesso individuate un serio professionista che vi guidi nel percorso verso un corretto stile di vita fin dal momento in cui decidete di concepire il vostro bambino.
Referenze:
Fetal nutrition and cardiovascular disease in adult life
D.J.P Barker, K.M Godfrey
et al Volume 341, Issue 8850, 10 April 1993, Pages 938–941
Fetal nutrition and adult disease
Keith M Godfrey and David JP Barker
Am J Clin Nutr May 2000 vol. 71 no. 5 1344s-1352s
Introduction to supplement on: The David Barker Commemorative Meeting, September 2014; The Future of the Science he Inspired
Caroline HD Fall and Cyrus Cooper
J Dev Orig Health Dis. 2015 Oct; 6(5): 364–365.