The Nurture & Care Project

Il mio nome è Valeria Alves da Florencia. Nata in Argentina, con antenati portoghesi e spagnoli. Laureata in Designo d’Immagine e Suono (Universidad de Buenos Aires · AR), Fotografa professionale (AFPRA), Master in Studi della differenza sessuale (Universitat de Bercelona · ES) in corso. Sono inoltre viaggiatrice per lavoro e per amore della diversità. Infine sono vegana (e amante dei gatti!).

Valeria, cosa ti ha ispirata e qual è il tuo obiettivo?

Viaggiando da sola in Europa nel 2011/2012, ho avuto la possibilità di incontrare alcune donne con i loro bambini, che raccontavano le motivazioni per cui avrebbero dovuto svezzarli a 6 o 8 mesi. Alcune di queste ragioni consistevano nella mancanza di sostegno da parte delle loro famiglie, il ritorno al lavoro e il dover affrontare il pregiudizio della società; tutto ciò rendeva loro difficile imporsi e fare resistenza a queste pressioni.

Tornata in Argentina, ho riflettuto molto e ho sentito che qualcosa s’è perso nella nostra società, e ho iniziato a pensare questo progetto: The Nurture & Care Project.

Immagine di mamma che allatta - The Nurture & Care Project

L'obiettivo è quello di aiutare a normalizzare l'allattamento al seno anche oltre i 10 mesi negli spazi pubblici, creando consapevolezza sulle sfide che le donne subiscono, confrontando persone che giudicano e criticano la loro scelta di nutrire ovunque e su richiesta.

Attraverso le mie immagini cerco di mostrare che l'allattamento al seno è un atto naturale, sostenibile e ancestrale, e che ogni donna ha il diritto di essere rispettata e sostenuta nei suoi modi di nutrire il suo bambino/a, sia che allatti o meno.

Finora ho fotografato più di 120 donne di 10 paesi diversi. Ho ascoltato le loro storie, le loro sofferenze, le loro lotte quotidiane. E più ascolto, più arrivo alla conclusione che noi donne affrontiamo le stesse lotte interne, indipendentemente dal paese in cui viviamo.

Nelle nostre società tecniche, dobbiamo tornare ai cicli naturali della vita, ai modi naturali di nutrire. E noi, donne, siamo le attrici principali di quel cambiamento.

 

Come si è sviluppato il tuo progetto?

Ho iniziato questo progetto a gennaio 2015, e ho lavorato completamente su di esso per 12 mesi. Questo periodo è stato autofinanziato e talvolta è diventato veramente difficile affrontare le spese di viaggio.

Ho continuato con i miei piccoli risparmi e piccoli contributi delle donne, fotografando tantissime di loro per questo progetto.

La mia macchina fotografica è il mio strumento. Un'immagine è il modo migliore per comunicare ciò che voglio dire, ciò che è importante per me e per quello che ritengo importante in una visione globale.

Immagine di mamma che allatta - The Nurture & Care Project

La prima mostra è stata inaugurata in Sirmione (IT) a Ottobre 2016.

Fui invitata a parlare di questo progetto nella 12º Conferenza Internazionale sul Allattamento al seno e Femminismo in Carolina del Nord (USA), a marzo 2017.

E dopo si sono replicate altre presentazioni negli Stati Uniti per la Settimana Mondiale dell’Allattamento (agosto 2017).

Immagine di mamma che allatta - The Nurture & Care Project

 

Quali sono i progetti per il futuro?

Ora è molto importante continuare.

Penso arrivare ai 5 continenti e pubblicare un libro contenendo ogni singola immagine che scatto per questo progetto, insieme alle esperienze delle donne fotografate, nella loro lingua madre.

Ognuna di queste donne è il volto e la voce di coloro che si sentono silenziate e oppresse.

Ecco perché è importante mostrarle: perché non sappiamo mai quando daremo speranza e sostegno ad un'altra donna che si sente sola nel suo percorso di allattamento.

Immagine di mamma che allatta - The Nurture & Care Project

 

Ritratto di Redazione

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