La ECHA (l'agenzia chimica europea) non sembra impegnarsi troppo: ha elaborato una proposta che è molto indulgente nei confronti dell'approvvigionamento e delle tecnologie di produzione di particelle solide solubili e insolubili per cosmetici e detergenti.

Qual è proposta dell’ECHA riguardo la Biodegradazione delle Microplastiche?

Vi riporto l'introduzione ai Commenti dei partecipanti alle soluzioni sulle microplastiche sulla proposta dell’ECHA riguardante la Biodegradazione delle Microplastiche  

<<Questi commenti riflettono le preoccupazioni sullo stato dell’ambiente globale, più specificamente sul sistema acquatico mondiale, da parte di piccole-medie imprese, organizzazioni in tutta Europa e oltre, consulenti scientifici di diverse discipline e cittadini informati.

Essi tengono conto delle ultime scoperte e degli ultimi rapporti supportati scientificamente sulla difficile situazione attuale, in cui l’ambiente globale si è modificato a rapida velocità negli ultimi decenni.

Nella nostra visione, la società umana non può accettare ulteriormente e in alcun modo il continuo rilascio di microparticelle “aggiunte intenzionalmente” nell’ambiente globale, specie nel sistema acquatico, nella forma di rifiuti solidi o in qualunque altra forma, quando queste microparticelle non rispondono a rigorosi standard. L’attuale difficile situazione dei mari e degli oceani impone misure drastiche sulle scelte di tutti i materiali intenzionalmente introdotti nel metabolismo del pianeta, più specificamente nel sistema acquatico.

Microfibre de plastic identificate in mediul marin

Non aver considerato questo in passato ha portato all’inaccettabile situazione attuale. Il livello mondiale di inquinamento causato dalle microparticelle è così grave e onnipresente che né i processi abiotici né quelli biotici, né una combinazione di entrambi sono in grado di disattivare questo inquinamento e consentire un’inversione di rotta nel breve periodo.

Tuttavia, ECHA ha redatto una proposta che è molto clemente verso le fonti e le tecnologie di produzione di particelle solide solubili e non solubili per cosmetici e detergenti, come pure sui tempi di transizione verso soluzioni migliori.

La nostra convinzione è che questo rallenterà soltanto i cambiamenti, per quanto possibile, al fine di proteggere gli investimenti finanziari secondo una nozione di “rischio accettabile”. Questo non è quel che è necessario fare per migliorare e risolvere la difficile situazione ambientale e non sarà ben accetto dal pubblico. >>

Gli autori di queste osservazioni non sono contrari all’uso di microparticelle solide solubili o non solubili “intenzionalmente aggiunte” in cosmetici e detergenti, se tali microparticelle offrono funzionalità e/o convenienza. 

Essi sono però convinti che è certamente possibile sostituire i materiali esistenti che costituiscono un peso per l’ambiente con altri che facilmente si adattino alle logiche degli ecosistemi. Comunque, per trovare reali soluzioni alla difficile situazione attuale, il metabolismo sofferente della natura vivente dovrebbe essere preso come punto di partenza e da lì si dovrebbero dedurre le tipologie di materiali, le forme e le quantità che possiamo impegnarci ad introdurre nei processi biotici e abiotici del pianeta. 

E' vero che dovrebbe essere un periodo di transizione per soluzioni migliori. Ma le soluzioni ci sono edovrebbero essere più drastici.
Inoltre si discute anche sul fatto che molti metodi di analisi per valutare la biodegradabilità di un certo prodotto, non sono adatti alle microplastiche (così sfuggenti dai filtri, spesso insolubili) e c'è anche differenza di definizione di questi composti.

Altre richieste importanti presenti nel testo sono di evitare il più possibile l'uso e quindi l'emissione in ambiente di queste sostanze e che ci sia grande chiarezza sui prodotti nello scaffale, scrivendo in etichetta se un prodotto si avvale di queste sostanze non sostenibili.

Il testo completo si trova nel magazine, sia in inglese che  in italiano

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Ecobiocontrol (https://www.ecobiocontrol.bio/) è il portale di Fabrizio Zago, che quasi due decenni ha un ruolo di orientamento verso acquisti di detergenti e di cosmetici rispettosi del principio di sostenibilità, un vero proprio punto di riferimento (su base scientifica ovviamente). E' un luogo di discussione e con il quale confrontare le formulazioni di detergenti per la casa e cosmetici, tramite l'Ecobiocontrol dizionario.

 

 

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