Un volume di grande formato che porta alla luce il diario del viaggio fotografico del maestro padovano nella New York del 1985, la cui straordinarietà sta anche – ma non solo – nella scelta del medium. Come afferma Paolo Coltro nel saggio introduttivo “La scelta della Polaroid è estrema e difficile. Vuol dire che c’è un unico originale, non esiste negativo. Non è solo «o la va o la spacca» – con Umicini va praticamente sempre – significa che quell’immagine non avrà copie, che è un delicato tesoro come individualità, che dev’essere salvata pena la scomparsa definitiva.”
100 immagini scattate con i piedi per terra, frammenti di vita comune, che non inseguono un’ossessione estetica fine a se stessa, ma raccontano un luogo e un artista senza infingimenti, di un testimone attento e curioso che vuole mostrare e non dimostrare.
E vogliamo condividere con voi l'entusiasmo che ci ha trasmesso la nascita di questo libro meraviglioso, per chi è appassionato di fotografia, per chi ama New York, per chi guarda con amore curioso, l'umanità che scorre davanti ai suoi occhi.
Giovanni Umicini ha 87 anni, aveva lasciato queste foto abbandonate, dimenticate in fondo ad un armadio.
La sua assistente le ha rinvenute e ne ha colto l'essenza preziosa: un autentico tesoro a cui dare finalmente “il bacio” che lo riportasse alla realtà.
Realtà che nel frattempo, a distanza di più di trent'anni, potrà essere confrontata con struggente nostalgia nelle immagini di New York che tutti abbiamo in mente, ma con il fascino di colori che sembrano ottenuti con sapienti lavorazioni e invece sono frutto dell'immediatezza, dell'artigianalità e della sorte.
Umicini partì senza apparecchiature fotografiche, decise che avrebbe comprato qualcosa lì.
Scovò una vecchia macchina di produzione cinese, fuori standard, pesante e per nulla pratica, praticamente una sfida, ma in questi fogli di Polaroid 20x25 che così sarebbero stati impressi e così sarebbero rimasti dopo lo sviluppo, possiamo ammirare immagini tra le più belle che New York possa desiderare nel suo corredo iconografico.
E quel che è costato questo lavoro bizzarro e capriccioso, quasi un puntiglio, lo potrebbe raccontare Barbara Samuels, giovane tassista di colore che accompagnava con pazienza il Maestro per ore e ore a zonzo per la città, nel bagagliaio lo sviluppatore, altro pesante compagno di avventura, 15 chili necessari per dar luce immediatamente alle foto.
In 25 giorni sono venute così alla luce 117 fotografie che senza l'amore che circonda Giovanni Umicini forse non sarebbero mai giunte a noi.
Nessun ritocco, filtro, artifizio, nessun passaggio in Photoshop, quel che si vede è stato. Un attimo imperdibile.
L'edizione del volume racchiude con la raffinatezza del formato 30x30, copertina cartonata, 124 pagine con 100 foto a colori verniciate.
Luccicano ancora di giovinezza le belle addormentate di Giovanni Umicini. Risvegliate dallo sguardo di un principe più che ottantenne e dalla lieve carezza di una madrina nei suoi anni migliori. Sono fotografie: intatte come alla nascita, trentatré anni dopo, mai sfiorate dalla luce, mai viste da alcuno, mai disturbate nelle loro due scatole azzurre in fondo al buio di un armadio. Come un buon vino coccolato dall’essenza del rovere, e loro avvolte in un leggerissimo profumo, quasi inavvertibile, di acidi d’antan. Ma con una differenza fondamentale rispetto al vino: non sono invecchiate, perché la fotografia – ogni fotografia – nasce per fermarsi magicamente nel suo atto di nascita, l’attimo è contemporaneamente attuale ed eterno. Quindi il tempo, da quel lontano 1985 ad oggi, scorre fuori dalle foto, attorno ad esse, magari cambia la realtà ma non incide su quell’attimo.
Le fotografie sono nel loro tempo e se lo portano dietro. Queste, poi, sono nate per scelta in un modo speciale, un parto immediato, veloce, quasi d’urgenza: sono Polaroid. […]
Le belle addormentate si risvegliano dopo trent’anni. L’unica e irripetibile New York in Polaroid, testo in catalogo di Paolo Coltro
Testo introduttivo di Paolo Coltro ITA/ENG
Curatore Ermes Turato per Grafiche Turato