L'omeopatia in gravidanza. Con il concepimento inizia questo incredibile viaggio di nove mesi, che porterà alla realizzazione del miracolo più bello: la VITA. In questo periodo, nell’organismo della donna, avvengono diversi cambiamenti ormonali, emotivi e fisici e si potrebbero manifestare disturbi che traggono beneficio dall’omeopatia.
Nei primi mesi di gestazione può presentarsi l’insonnia aggravando, così, la spossatezza della mamma che già, grazie all’aumento del progesterone, avverte maggior stanchezza. Il rimedio omeopatico viene prescritto in base a come la persona descrive il “disagio” di questo cambiamento; infatti se prevale ansia un ottimo rimedio sarà ignatia; se non si riesce a dormir, perché la mente continua ad essere iperattiva anche nelle ore notturne, utile sarà coffea cruda; se ci si sente sfinite, con sonnolenza diurna senza però riuscire a riposare bene durante la notte e di conseguenza essere stanche già al risveglio, allora si potrà beneficiare di phosphoricum acidum. Ci sono, inoltre, piante come la melissa o la tilia tomentosa che contribuiscono al rilassamento e che quindi possono apportare un ulteriore aiuto.
Altra problematica che riguarda quasi esclusivamente i primi mesi di gestazione, è la nausea più o meno accompagnata da vomito. I rimedi più utilizzati per questo sintomo sono: nux vomica, se c’è nausea mattutina che migliora dopo vomito e/o breve sonno.
Cocculus, per nausea solo alla vista o odore del cibo, aggravata dagli spostamenti in macchina.
Ipeca, quando la nausea perdura tutta la giornata anche a stomaco vuoto, non migliora con il vomito, la salivazione è abbondante.
Bryonia, se la nausea è mattutina e migliora con il riposo.
Nei mesi successivi, quando il feto cresce, possono insorgere problematiche circolatorie come le emorroidi che rispondono bene a pomate a base, per esempio, di ratanhia o paeonia, mentre per bocca, si possono assumere rimedi come aesculus hippocastanum o hamamelis virginiana a basse diluizioni, utili anche per aiutare la circolazione degli arti inferiori.
Un altro disturbo di questa ultima fase della gravidanza è la cistite, la cui presenza è agevolata sia dall’aumento del progesterone che riduce la peristalsi intestinale favorendo la stitichezza e il conseguente ristagno fecale, sia dalla compressione meccanica dell’utero in crescita sull’uretere che non consente un completo svuotamento della vescica.
Rimedi utili sono:
cantharis, se c’è bruciore durante la minzione e stimolo costante.
Berberis, utile come drenante e quando sono presenti anche sintomi crampoidi o tipo fitte a livello addominale che si irradiano anche alle cosce.
Staphysagria, quando il bruciore è presente alla fine della minzione e durante gli intervalli tra una minzione e l’altra. Se è presente anche ematuria è bene associare rimedi come mercuris corrosivus o arsenicum album.
Un ultimo aspetto che vorrei sottolineare, forse quello di maggior importanza, è che nelle varie fasi della gravidanza la donna vive, inevitabilmente, a livello emotivo dei cambiamenti e talvolta la fragilità associata anche agli sbalzi d’umore, porta a percepire con maggior sensibilità gli accadimenti esterni.
Proprio per mantenere un equilibrio psicofisico che giovi “in primis” alla mamma e di conseguenza anche al piccolo, sia durante la gravidanza che dopo, bisogna sempre ascoltare se ci sono paure, ansie, dubbi etc. che vanno accolti e supportati!
E a proposito di ciò, per tutte voi future mamme, che vi state preparando all’arrivo del vostro pargoletto, per affrontare emotivamente la “paura” del parto, tenetevi a portata di mano Gelsemium 30 ch che vi aiuterà sicuramente!