Se tutti noi ci fermassimo un attimo a pensare al nostro stile di vita quotidiano ci accorgeremmo che molto si può fare per cominciare a migliorare la nostra qualità di vita. Però rendersene conto è solo il primo passo, poi ci vuole l’aiuto di professionisti che credono in questo e che diano il giusto ascolto e l’aiuto necessario al cambiamento.
Le recenti conoscenze su un recente ramo della Genetica chiamata Nutrigenetica, che si basano sull’analisi dei polimorfismi genetici, permettono oggi di valutare le predisposizioni individuali verso varie patologie multifattoriali come cardiopatie, diabete, sindromi metaboliche e degenerative rendendo possibile la prevenzione e il controllo della malattia.
Con la collaborazione tra diversi specialisti (ginecologi, endocrinologi, andrologi, genetisti, nutrizionisti, psicologi) è possibile migliorare lo stato di benessere della persona sia fisico che emotivo, operando sulle diverse e specifiche necessità della singola persona, per attuare quella che è la medicina integrata.
Il grado in cui una dieta può influenzare il bilancio salute-malattia dipende dal corredo genetico di ciascun individuo e dal tipo di sostanze introdotte con essa. Quindi un intervento basato sulla conoscenza del genotipo e dello stato nutrizionale della persona può essere usato per prevenire o curare molte patologie.
La Nutrigenetica, in particolare, analizza le capacità delle caratteristiche del DNA individuali di interagire con i nutrienti e di cambiare il metabolismo degli alimenti, cioè l’insieme di processi che avvengono nell’organismo per trasformare le proteine, i grassi e gli zuccheri contenuti nel cibo assunto in altre sostanze più semplici allo scopo di ricavare energia o materiale utile al ricambio delle cellule dell’organismo.
Nei paesi industrializzati si sta assistendo ad un aumento delle malattie cronico-degenerative come patologie cardiovascolari, diabete, obesità, osteoporosi, disfunzioni del comportamento alimentare, infiammazioni intestinali, infertilità di coppia.
Lo stile alimentare quindi ha un ruolo importante nell’equilibrio tra fattori di rischio e fattori protettivi e le nuove conoscenze evidenziano che il concetto di dieta non va più considerata solo come il bisogno di dimagrire o seguire una moda estetica ma va visto come uno strumento molto più importante con il quale , in base alle proprie caratteristiche genetiche, è’ possibile ritardare i processi biologici degenerativi e la progressione delle patologie croniche.
Tra i molti fattori che incidono negativamente sull’ottenimento e il proseguimento di una gravidanza, contribuendo a ridurre la fertilità di una coppia, vi sono i fattori ambientali esterni ed interni alla persona, noti oggi come stile di vita, a cui tutti siamo costantemente esposti.
Esempi sono il fumo, l’alcool, alcuni farmaci di largo impiego, gli interferenti endocrini, le diete poco equilibrate con relativa carenza di micronutrienti, le infiammazioni pelviche, alcune intolleranze, l’esposizione a smog e ai metalli pesanti, oltre a stress psicofisico, e non ultimi gli interferenti endocrini, che sono quelle sostanze con cui si entra in contatto soprattutto con il ciclo alimentare e sono capaci di simulare e o bloccare i nostri ormoni alterandone il meccanismo e creando disfunzioni del sistema endocrino con relativa alterazione in particolare della fertilità sia maschile che femminile.
Le sostanze con cui si viene in contatto possono produrre effetti diversi sulle persone a causa delle diverse caratteristiche genetiche di ognuno di noi.
Infatti esistono delle variazioni piccolissime nella composizione del DNA, dette polimorfismi a singolo nucleotide- SNPs, che rendono individuale il nostro profilo genetico e, in base a questa composizione, ognuno risponde in modo diverso alle sostanze interne ed esterne con cui interagisce.
E’ ormai noto che le alterazioni legate al metabolismo come il sovrappeso, i grassi alimentari, i carboidrati e gli additivi alimentari (es. Interferenti endocrini), l’abuso di alcool e fumo di sigaretta pregiudicano la fertilità.
Una dieta equilibrata è il primo passo per migliorare il proprio stato di benessere e la Dieta Mediterranea, caratterizzata da un elevato consumo di pesce, carni bianche, verdura e frutta , legumi e cereali (sempre che questi non siano manipolati dall’industria alimentare), utilizzati in modo tale che i loro componenti nutrienti rimangano il più possibili integri.
La dieta mediterranea è considerata dai nutrizionisti una dieta che aiuta il concepimento e anche molto utile a gravidanza ottenuta perché si è visto che si associa a un rischio minore di diabete gestazionale, minore rischio di parto pretermine e miglior peso del bambino alla nascita.
E’ di particolare importanza per la fertilità l’utilizzo di alimenti contenenti acidi grassi insaturi (es. omega-3) , che l’organismo umano non è in grado di produrre , quindi vanno assunti necessariamente dall’esterno. Gli acidi grassi insaturi sono fondamentali per molti processi biologici, in particolare entrano nella composizione delle membrane cellulari che rivestono tutte le nostre cellule e sono particolarmente importanti per la fertilità maschile in quanto lo spermatozoo per essere capace di fecondare l’ovocita deve avere una membrana di rivestimento perfetta durante il contatto con la membrana dell’ovocita.
Nelle donne che soffrono di sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) gli acidi grassi insaturi migliorano i parametri ormonali aiutando ad aumentare la probabilità di gravidanza.
Anche i radicali liberi – ROS che vengono attivati da vari fattori come radiazioni ionizzanti, smog, raggi UV, uso di fumo di sigaretta, patologie infiammatorie e dal metabolismo, provocano il fenomeno dello “stress ossidativo” alterando le normali funzioni biologiche e la respirazione cellulare tramite i mitocondri e, in particolare, alterando la fertilità con danni sulle membrane cellulari, sul DNA degli spermatozoi, sulle proteine funzionali e sul DNA in generale.
Il nostro DNA non è modificabile, ma è possibile cambiare la nostra risposta all’ambiente che lo può alterare facendo attenzione alle sostanze con cui si viene a contatto. Attualmente è possibile tramite analisi di nutrigenetica e farmacogenetica dei polimorfismi genetici poter fare un lavoro di prevenzione verso l’insorgenza di patologie o di bloccarne l’evoluzione.
Agire sulla nutrizione e sullo stile di vita con consapevolezza è oggi uno degli interventi più promettenti per preservare la salute in generale ,ma non ultima la nostra fertilità, che sappiamo essere in calo nella società industrializzata e questa è la sfida più affascinante per i professionisti della salute che si possa affrontare.