Ogni volta che una mamma deve decidere a chi affidare il proprio bambino al termine della maternità (o anche solo per ritagliarsi qualche momento di libertà), deve confrontarsi con ansie e paure.
Come farà il bambino senza di me? Riusciranno a supplire all’amore di una madre?
In realtà, prima di tutto, bisogna pensare che nessuno può sostituire la mamma ma i nonni o la baby sitter possono diventare figure importanti per il sostegno alla famiglia e per la crescita del bambino.
Certo i timori di una mamma aumentano quando si ha per le mani un neonato. La maternità in Italia prevede il rientro al massimo dopo 4 mesi dalla nascita, a meno che non si opti per la facoltativa. E 4 mesi sono davvero pochi!
Per chi non dispone di nonni efficienti e volenterosi, il consiglio è di selezionare una baby sitter di cui ci si fidi completamente e iniziare in modo graduale. Passare dalla simbiosi 24 ore al giorno al distacco di 8 ore non fa bene a nessuno: meglio cominciare con qualche ora, magari mentre la mamma è in casa, anche per mostrare abitudini, ritmi, rituali.
Si può anche approfittare per fare un riposino. Dopodiché la mamma potrà iniziare ad allontanarsi per un po’. Allattando i tempi saranno meno scanditi e anche più ristretti, ma l’opzione biberon di latte materno è apprezzata da molte mamme. I pediatri consigliano comunque di aspettare almeno 6 settimane perché l’allattamento sia ben avviato e il bambino non resti confuso dalle due diverse suzioni. A poco a poco l’assenza potrà essere prolungata e mamma e bambino sapranno trovare il loro equilibrio.
Si diceva di scegliere con cura una baby sitter per neonati. Ma cosa significa questo?
Per accudire un neonato forse è meglio una tata con esperienza: aver già avuto modo di accudire un neonato sul campo è spesso meglio della formazione teorica. Pensiamo a cambiare il pannolino, a fare il bagnetto, a gestire le coliche o i pianti disperati. Non necessariamente deve aver seguito un corso da puericultrice; piuttosto è bene che abbia seguito un bimbo fin dai primi mesi di vita.
Pertanto è preferibile una persona matura: servono, intuito, pazienza, spirito di iniziativa, sicurezza ed equilibrio. Le ragazze giovani sono perfette quando i bambini hanno dai 2 anni in su quando hanno bisogno di essere seguiti da persone con grande energia.
Il corso di pronto soccorso pediatrico non è indispensabile ma può essere un elemento da prendere in considerazione al momento della selezione.
Fondamentale è anche l’empatia con i genitori: pensiamo a quando la baby sitter dovrà seguire lo svezzamento. Ci deve essere forte collaborazione tra le due parti. Deve poi essere una brava organizzatrice, che sappia pianificare pappa, nanna e gioco (sì perché, anche dalle prime settimane, si può iniziare a ‘giocare’ e la tata deve sapere come).
L’ideale sarebbe poi stabilire un contatto duraturo con la persona, in modo da non dover ricominciare la formazione da capo.
Tendenzialmente, infine, i non fumatori sono preferibili considerando i rischi del fumo sui bambini. Allo stesso tempo unghie lunghe, molti anelli, molto profumo non vanno d'accordo con la cura del neonato.
Le famiglie italiane poi stanno sempre più prestando attenzione alle lingue parlate della baby sitter in modo da iniziare un percorso di formazione linguistica.