#DIVERSIEINSIEME. Ricostruire sui generis è il progetto vincitore del contest lanciato da Aied Roma e Cocoon Project e le vincitrici sono Nicolina Capuano e Veronica Valerio. Le incontriamo oggi per sapere qualcosa di più di loro, della loro vita, dei loro progetti in una città che abbiamo nel cuore: L'Aquila.
Chi siete e di dove siete? Qual é la vostra professione?
Siamo due Psicologhe, consulenti ed educatrici sessuali di 28 e 26 anni; inoltre stiamo frequentando l’ultimo anno di un corso di specializzazione in Psicosessuologia.
Lavoriamo sul territorio Aquilano successivamente all’evento sismico del 6 Aprile 2009. Siamo impegnate attivamente nella ricostruzione dell’identità personale e collettiva della comunità, in particolare siamo a stretto contatto con disabili, preadolescenti e adolescenti, con i quali svolgiamo un lavoro di supporto, sostegno e potenziamento delle risorse individuali e di gruppo.
Da sempre nel nostro lavoro dedichiamo un vasto spazio all’espressione creativa di se stessi attraverso attività quali teatro, disegno e musicoterapia; in quanto crediamo che l’arte e la creatività siano il primo canale di riflessione ed evoluzione dell’umanità. Siamo due personalità molto giocose e dinamiche sia nella vita e sia nella nostra professione, tanto che sosteniamo la filosofia Montessoriana “dell’imparare giocando”.
Perché avete deciso di partecipare al Contest?
Sentivamo l'esigenza di metterci in gioco in prima persona per cambiare le cose attivamente, guardando con occhio attento qualcosa che già è insito nelle persone, qualcosa da potenziare, da addomesticare e da far uscir fuori come la forza della vita che viene alla luce, la passione di due giovani innamorati, la violenza di un terremoto, il desiderio di rinascita e di riavere un posto nel mondo. Non serve cercare altrove, ma dentro ognuno di noi, tutti abbiamo tanto da dare e da esprimere!
Qual é il vostro concetto di diversi e insieme?
Ognuno di noi é diverso, a prescindere dal genere sessuale, dall'etnia o religione; bisogna valorizzare le diversità di ogni individuo e non omologarle. É necessario formare i giovani al rispetto di ogni peculiare diversità, così da utilizzarle come risorse in un contesto condiviso, perché diversi e insieme é più bello.
In che consiste il vostro progetto?
Il nostro progetto oltre a prefiggersi come obiettivo quello di combattere la discriminazione, attraverso la formazione, l’informazione e l’educazione all’identità sessuale e di genere, vuole mettere in luce tramite l’arte e la creatività, le peculiari differenze all’interno di ogni singolo individuo a prescindere dal sesso di appartenenza. Tale progetto è rivolto ad un target di giovani tra i 14 e i 19 anni, frequentanti la scuola superiore. Le principali attività saranno:
Focus Group con la modalità del circle time, in cui si creeranno gruppi di discussione e informazione/formazione sul tema dell’identità e discriminazione di genere, sull’evoluzione dei ruoli legati ai generi nel corso delle epoche storiche e sulle differenze all’interno dello stesso genere sessuale. Inoltre verranno approfonditi i temi della sessualità e affettività nei diversi generi e del loro impatto sull’identità. È previsto un incontro al mese della durata di due ore per quattro mesi.
Gruppi di crescita e potenziamento personale “alla scoperta della propria identità”, attraverso giochi di ruolo, role-playng, training sull’assertività e la comunicazione, gruppi di peer education e brain storming. È previsto un incontro al mese della durata di due ore per quattro mesi.
I ragazzi successivamente verranno suddivisi in piccoli gruppi, ad ogni gruppo verrà assegnato un tema: ovvero un ambito diverso in cui avviene la discriminazione di genere. Ogni gruppo ha il compito di realizzare un video su tale tema, con la prescrizione che i maschi recitino ruoli femminili e viceversa. È previsto un incontro al mese di un’ora per tre mesi, così da supervisionare il lavoro.
Nello stesso periodo della realizzazione dei video verranno effettuate, dai gruppi di ragazzi, una serie di interviste rivolte a uomini e donne di diverse generazioni, così da sensibilizzare i giovani alle differenze culturali di genere nel corso della storia.
Realizzazione di foto “in genere”: ogni ragazzo effettuerà una foto che raffigura la sua idea di identità di genere maschile o femminile, così da dimostrare che le diversità non esistono solo tra generi ma anche all’interno dello stesso.
Mostra finale della durata di una settimana relativa all’esposizione e divulgazione del materiale realizzato.
Creazione di una piattaforma online sulla quale divulgare i corti, le interviste e le foto realizzate.
Le emozioni post premiazione e i progetti per il futuro?
Quando il presidente dell'Aied ha pronunciato le prime due lettere del progetto vincitore, si è fermato il tempo è quel "ri" é riecheggiato nella nostra mente; siamo esplose in un pianto di gioia che non riuscivamo neanche ad alzarci!
Come si può ben capire, la nostra vittoria è stata del tutto inaspettata, ma non perché non credevamo nel progetto ma semplicemente perché sapevamo di gareggiare con team altrettanto validi e quindi la nostra sicurezza era bilanciata dalla possibilità di non raggiungere il primo posto.
E invece, eccoci qui, ad intraprendere un’avventura nuova in una città che abbiamo deciso di “trasformare”, considerando questa vittoria non solo nostra, ma di tutti quelli che decidono di mettersi in gioco per realizzare un sogno.
Grazie a tutti!