Le mille fontane di Zurigo

Ci sono cose che in Italia diamo per scontate, come le bellezze del paesaggio, l’arte, il buon cibo, e…l’acqua minerale!

E’ noto che l’Italia sia in assoluto uno dei luoghi del mondo in cui l’acqua in bottiglia costa meno. Pochi centesimi di Euro al supermercato e decisamente qualcosa in più al bar e al ristorante, ma certamente senza mai raggiungere i livelli a cui sono abituati in altri paesi europei.

In Svizzera (quasi) tutto è carissimo, si sa, e l’acqua minerale non fa eccezione. Sulla tavola è considerata un vero e proprio lusso, si paga quanto, se non di più, di una bibita o di una birra. Per dare un’idea, una bottiglietta da mezzo litro al bar, o anche in un “Kiosk” (edicole che vendono anche bevande, caramelle e piccoli snack, sparse per tutta Zurigo), arriva a costare anche 4 o 5 Franchi – l’equivalente di tre o quattro Euro – e al ristorante è assolutamente normale pagare una bottiglia da un litro 10 Franchi. Al supermercato i prezzi sono, evidentemente, più bassi, ma sicuramente mai super-economici.

Per noi italiani, abituati ad altri standard, una vera follia! Ma anche per la popolazione indigena che, infatti, normalmente consuma l’acqua del rubinetto: anche molti locali, infatti, offrono gratuitamente, a richiesta, una caraffa o un bicchiere d’acqua dell’acquedotto al posto della minerale.

Inoltre, Zurigo offre ai suoi cittadini, e a tutti coloro che si trovano a visitarla, una grandissima comodità che io ho imparato ad apprezzare molto: più di 1.200 fontane (è una delle città col maggior numero di fontane al mondo!) sparse ovunque nelle sue strade e nelle sue piazze e che, quasi ad ogni angolo, compaiono magicamente con la loro acqua freschissima in estate (e gelida d’inverno ;-)) a dissetare i viandanti. Tra l’altro la qualità dell’acqua è ottima e non fa rimpiangere troppo l’amata (e costosa) bottiglia!

 

(Immagine tratta dal sito: www.zuerich.com)

Ritratto di Carlotta G

Posted by Carlotta G

Da sempre curiosa di altre culture e abitudini, mamma espatriata con famiglia a Zurigo dal (quasi) lontano 2013. Blogger a tempo perso, studentessa suo malgrado di lingua teutonica e insegnante di Yoga, dove finalmente è solo se stessa e prova ogni tanto a indicare anche agli altri la possibilità di essere solo se stessi.
Da secoli si ripromette di scrivere un libro, forse, prima o poi. Non sullo yoga, ma sulla capacità di "vivere altrove". Intanto scrivo della mia vita a nord delle Alpi anche sul mio blog personale La vita a modo mio