Febbraio, tempo di pagelle, ora chiamate schede di valutazione; è finito il primo quadrimestre e, dopo mesi passati sui libri, ecco arrivare i primi giudizi in merito al lavoro e all’impegno dei nostri figli.

Nessun problema, se i voti rispecchieranno le aspettative, che nutriamo; se invece i piccoli dovessero portare a casa pessimi risultati? Come reagire?

Rimproverarli, o cercare di capirli?

Per  prima cosa dovremmo ricordarci che i nostri bambini saranno in prima persona frustrati dai loro insuccessi e proveranno nel loro intimo un forte senso di disagio, che verrà poi acuito dall’inevitabile confronto con i compagni; tenderanno inoltre a considerare i voti bassi ricevuti come definitivi e non crederanno mai nella possibilità di migliorare.

Ecco perché il ruolo di noi genitori diverrà  cruciale;  in questa fase  sarà fondamentale che mamma e papà mantengano la calma; come fare?:

  1. Quando in casa arriva la brutta pagella, il primo istinto è  quello di urlare, rimproverare, punire….non lo fate, altrimenti i figli vi ubbidiranno, ma solo per paura e terranno per sé i loro disagi più intimi.
  2. Non coltivate delle aspettative esagerate sui vostri bambini e, se le avete già coltivate, ridimensionatele; non sono perfetti, possono fallire; ma questo non farà dei genitori meno  bravi ed assennati.
  3. Non preoccupatevi eccessivamente del rendimento scolastico dei piccoli; non sarà qualche brutto voto a renderli più o meno fortunati e capaci nella vita.
  4. Cercate di ascoltarli,  soprattutto in questo delicato momento, perché attraverso quella brutta pagella stanno disperatamente cercando di attirare la vostra attenzione; infatti hanno un disagio da comunicarvi.
  5. Cercate di dedicare loro del tempo esclusivo da passare insieme a voi, perché abbiano il modo e il tempo di esprimervi con chiarezza i loro problemi.
  6. Una volta compresa, attraverso un dialogo sereno, la causa dei brutti voti, cercate l’aiuto delle maestre, che conoscono molto del vostro bambino e sapranno aiutarvi con prontezza e competenza; spesso noi genitori non vogliamo sentire alcune verità fastidiose e non crediamo che nostro figlio a scuola possa essere diverso da come lo conosciamo; ma forse è il caso di iniziare ad affidarsi alle insegnanti, che vedono ciò che noi non possiamo vedere.
  7. Non drammatizzate l’evento: una brutta pagella non è un qualcosa di irrimediabile; fate capire al piccolo che potrà  migliorare impegnandosi e promettetegli di sostenerlo e incoraggiarlo, non solo a parole; dategli la certezza che tutto si sistemerà.
  8. Non dovete dimenticare che il vostro ruolo è fondamentale; dovrete sostenere e incoraggiare i piccoli evidenziando le loro potenzialità e la possibilità di un miglioramento delle loro prestazioni scolastiche; solo così supereranno l’ostacolo.
  9. Mettetevi in una posizione di ascolto nei confronti dei vostri figli e ricordatevi: dietro ad una pagella mediocre si cela sempre un disagio del bambino, che, attraverso i voti, esprime il suo malessere; infatti una scheda di valutazione non è mai un semplice pezzo di carta, con dei  voti; e’ lo specchio dello stato interiore di vostro figlio.

Il più delle volte, se ha un  malessere,  è legato alla difficoltà, che prova nel passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola elementare, che comporta numerose novità, a cui adattarsi: lo studio, i nuovi compagni, l’ intero difficile processo di scolarizzazione; non tutti i bambini si adattano velocemente e facilmente ad un nuovo contesto scolastico; necessitano magari di maggior tempo, per legare con i compagni, per concentrarsi sull’apprendimento e così via.

Il bambino può avere anche disagi dovuti al suo contesto familiare, ad una  separazione dei genitori in corso, a malattie in famiglia, alla nascita di un fratellino, ad un trasloco.

Allora, qualora dovesse arrivare una brutta pagella,  favorite il più possibile il dialogo, accogliete gli sfoghi di vostro figlio e insieme trovate le soluzioni.

Soprattutto insegnategli che sbagliando si impara e che  egli potrà trarre grandi insegnamenti dai fallimenti.

Questi accorgimenti permetteranno al vostro piccolo di ritrovare la serenità, base necessaria e imprescindibile  per il suo  cambiamento in positivo.

Qualora poi le difficoltà persistessero e divenissero più serie, il consiglio è quello di collaborare in modo costruttivo con le maestre, per porvi rimedio e per adattare i ritmi del bambino a quelli dell’apprendimento scolastico, con l’aiuto non solo delle insegnanti del piccolo, ma anche magari  di un logopedista, o di altra figura professionale.

Comunque evolvano le cose, il segreto resta quello di infondere tranquillità e fiducia a vostro figlio, mantenendo la certezza interiore, che grazie alle sue risorse, il bambino potrà certamente migliorare il suo profitto.

 

 

Ilaria Sacchetti

http://ilariasacchetti.jimdo.com/

 

Ritratto di Ilaria Sacchetti

Posted by Ilaria Sacchetti

Sono Ilaria, una mamma come tante; credo molto in quello, che possono fare i genitori per i propri figli e in generale in chi accudisce tutti i giorni i bimbi con amore e dedizione.
Nel mio piccolo, come mamma alle prime armi, cerco, tra esperimenti  a volte riusciti, letture di psicologia infantile e consigli chiesti ad esperti, di risolvere i piccoli e grandi problemi giornalieri. 
Tra le fasi più dure per me, come madre, c’è stata quella del famigerato “spannolinamento”; quando sono uscita dal tunnel, mi sono ritrovata  piena di appunti, presi dai libri e consigli utili, ricevuti dagli esperti nei momenti di panico e allora ho pensato:  “Perché non aiutare anche altre mamme o papà che non sanno che pesci prendere?”