Non aprite quella pappa! Manuale di autodifesa per genitori e bimbi, l'ho aperto e una delle prime frasi che mi ha colpito forte è stata:
L'omogeinizzato: la fiducia nel progresso, la sicurezza e l'emancipazione della donna, tutto in un vasetto.
Siamo negli anni '60, anche l'Italia è in pieno boom economico e i messaggi lanciati dagli esperti del marketing sono: sei all'avanguardia, sei un bravo genitore se nutri i tuoi figli con il latte artificiale prima e gli omogeneizzati, di verdure, di carne, di frutta poi.
I messaggi sono forti: "il cibo industriale è più digeribile, più sano, più nutriente" e colpevolizzanti per quei genitori e soprattutto quelle mamme che non possono permettersi di nutrire i figli "il cibo industriale è più digeribile, più sano, più nutriente di quello preparato in casa"
Sono anche gli anni dell'emancipazione femminile e sicuramente in questo l'industria del baby food ha creato una facilitazione alle donne e mamme lavoratrici.
La stoccata finale arriva quando l'industria cercando in ogni modo di arrivare ai genitori, comprende che i punti di riferimento sono i pediatri e i medici di famiglia.
E così le industrie del baby food e del latte artificiale partono alla loro conquista.
"L'approvazione dei prodotti da parte di medici, ospedali e professionisti della sanità può esercitare una enorme influenza sui genitori. Poiché spesso sono queste le figure autorevoli a far conoscere per la prima volta ai genitori gli alimenti per i bambini/il latte in polvere"
Quindi, il medico, il consigliere fidato, viene conquistato finanziando ricerche scientifiche, acquistando pagine pubblicitarie, fornendo gratuitamente latte artificiale agli ospedali, finanziando e ospitando seminari, convegni, e associazioni di medici pediatri.
Inoltre vi è una spietata concorrenza per la conquista dello spazio nello stomaco, ovvero il SOS Share of Stomach. Un bimbo piccolo non potrà contenere che una piccola quantità di cibo e le industrie se lo contendono ferocemente
Quindi è fondamentale la conquista delle mamme. Come ben sappiamo siamo noi donne che decidiamo per il 80% gli acquisti in famiglia e sicuramente al 100% gli acquisti del cibo per i nostri figli.
Il mercato ci studia, vuole sapere come ci muoviamo, come la pensiamo, come comunichiamo, vuole sapere come conquistarci, sia che siamo mamme e lo fa attraverso le mamme blogger che creano post apparentemente discorsivi ma che all'interno comunicano un messaggio pubblicitario.
E studia i nostri figli, comunicando direttamente con loro in modo spietato e insaziabile.
Come? Attraverso i social network, trasformando la pubblicità in modo sostanziale, utilizzando video, giochi, concorsi, musica etc, affidandosi al passaparola, all'apparente innocuo post di una mamma blogger le industrie fortificano il brand (ovvero il proprio marchio) senza bisogno di pubblicizzare il singolo prodotto. E tu, consumatore, diventi a tua volta sponsor dell'azienda in modo totalmente gratuito.
Le fan page di industrie come Mellin o Coca-cola contano centinaia di migliaia di fan che sono in crescita esponenziale.
Volete saperne di più? Vi ho incuriosite?
Non vi resta che leggere questa piccola bibbia di Laura Bruzzanti che vi svelerà ogni trucco aziendale per la conquista della nostra fiducia di mamme e la pancia (e la salute) dei nostri bambini.
Per approfondire:
Protecting children from the harmful effects of food and drink marketing