Per riagganciarci all’alimentazione, tema trattato lo scorso mese, ma anche per dare alcuni spunti per un uso ragionato e sostenibile di tutto quel cioccolato che ci è arrivato con le uova di Pasqua, vi suggeriremo alcune alcune idee simpatiche e ricette facilmente realizzabili.
Partiamo dal “Segnaposto con… cucchiaino di cioccolata”
Tempo di preparazione: 30 minuti.
Ingredienti: cucchiaini di plastica colorati, cioccolato bianco, cioccolato nero, decorazioni dolci (diavoletti, praline, gocce di cioccolato, ecc.).
Strumenti: cucchiaini di plastica, pentolino.
Istruzioni: sciogliere il cioccolato a bagnomaria e versarlo poi nella parte concava dei cucchiaini facendo attenzione che non si capovolgano; appoggiare a piacere le decorazioni sul cioccolato ancora fluido e mettere in frigo per far solidificare. Quando il tutto sarà solido, si potranno avvolgere i cucchiaini con carta trasparente da chiudere con un fiocchetto colorato ed ecco che i segnaposti sono pronti per un’allegra tavolata!
Fonte: http://ricetteperbambini.crescebene.com/ricette-per-pasqua-un-cucchiaino...
Barrette di riso soffiato (con cioccolato al latte)
Ingredienti per 8 barrette: 70 g di riso soffiato, 350 g di cioccolato al latte, 20 g di burro.
Strumenti: pentolino.
Preparazione: sciogliere in un pentolino dal fondo piuttosto spesso il burro e il cioccolato, rimescolando finché il tutto non si è fuso. Se il cioccolato risultasse troppo duro, aggiungere del latte. Spegnere il fuoco, aggiungere il riso soffiato e rimescolare fino a quando il riso non si è ben distribuito. Versare il contenuto in uno stampo rettangolare ricoperto da carta da forno, livellare leggermente mantenendo uno spessore di circa 2 cm. Far raffreddare e riporre in frigorifero per almeno un’oretta prima di tagliare le barrette a piacere (si otterrano circa 8 barrette).
Fonte: http://www.ricettedalmondo.it/barrette-di-riso-soffiato-e-cioccolato.html
Biscotti al cioccolato fondente
Ingredienti per 20 biscotti: 125 g di cioccolato fondente, 1 uovo (tuorlo), 130 g di farina 00, 50 g di zucchero, 50 g di burro, 1 bustina di vanillina, 1 pizzico di lievito per dolci.
Strumenti: pentolino, terrina, formine per biscotti.
Preparazione: fondere in un pentolino dal fondo piuttosto spesso il burro e il cioccolato fondente e lasciare poi intiepidire. Riunire in una terrina, la farina, il tuorlo d’uovo, lo zucchero, la vanillina, il lievito e aggiungere il cioccolato fuso. Amalgamare il tutto con un cucchiaio di legno e quando è stato raggiunto un impasto consistente, porlo su di una superficie (spianatoia), lavorarlo con le mani per compattarlo e ottenere un panetto. Avvolgere in una pellicola per alimenti e lasciare riposare in frigorifero per una mezz’oretta. Dopo di che, spianare il panetto con un mattarello fino ad ottenere uno spessore di 4 mm circa. Poi con un tagliabiscotti dalla forma che si preferisce, ricavare le formine desiderate. Sistemare man mano i biscotti in una teglia rivestita con carta forno, passarli ancora 10 minuti in frigorifero, perché mantengano la forma, ed infornarli in forno preriscaldato a 180°per circa 15 minuti in forno statico o per 6/7 minuti in forno ventilato.
Fonte: http://www.ricettedalmondo.it/biscotti-al-cioccolato.html
LA PIANTA DEL CACAO
Infine, visto che abbiamo parlato di cacao, lo sapete da che cosa si ricava questo prelibato alimento, tanto gradito a grandi e piccini?
Il cacao si ricava da una pianta (Theobroma cacao è il nome scientifico) che è originaria dell’America meridionale. È arrivata in Europa, come altre piante del Nuovo Mondo (es. patata, pomodoro, peperone, ecc.), dopo la scoperta dell’America. Si presenta sottoforma di albero sempreverde, altro 5-10 m.
In base alle ricostruzioni storiche, sembra che i Maya siano stati gli scopritori e i primi coltivatori del cacao; secondo una leggenda azteca, la pianta fu donata dal dio Quetzalcoatl per alleviare gli esseri umani dalla fatica. Gli europei scoprirono i semi del cacao quando Cristoforo Colombo li ricevette in dono, durante il suo quarto viaggio, presso l'isola di Guanaja. Nella civiltà azteca erano considerati un bene di lusso, e venivano importati per il fatto che la pianta non cresceva sul territorio dell'impero.
Il cacao si ricava dai semi e la pianta viene coltivata in America, Asia, Africa. La coltivazione richiede elevate spese d'impianto e comincia a produrre dal quinto anno, mentre la fruttificazione dura per una trentina d'anni.
La pianta teme l'insolazione diretta e quindi cresce all'ombra di alberi più alti quali palme e banani.
La fruttificazione è continua, ma durante l'anno si hanno due periodi di massima produzione.
Lavorazione
Ogni pianta fornisce 1–2 kg di semi secchi. Il cacao secco mercantile, che ha una resa del 50% rispetto al seme raccolto, si ottiene mediante lieve fermentazione, essiccamento e macinazione dei semi stessi. Possono essere sottoposti a tostatura, triturazione, separazione dal grasso (da cui si ottiene il burro di cacao), macinazione, solubilizzazione.
Raccolta
Il frutto della pianta (definito cabossa), si raccoglie un paio di volte all'anno, viene schiacciato e lo si fa riposare per circa una settimana, per poi estrarne la polpa ed i semi. Un albero produce dai 20 ai 50 frutti maturi all'anno della dimensione di una barbabietola da zucchero (lunghezza 15/25 cm; diametro 7/10 cm; peso 500 g).
Articolo a cura di Alessandra Gentile www.studio.ag.it
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