Una delle mie "erbacce" predilette e quella che consiglio a ciascuno di voi di imparare a riconoscere, è la Piantaggine. Ci sono due specie più diffuse, comunemente identificate dallo stesso nome, Plantago lanceolata e Plantago major. Vi servirà come rimedio di primo soccorso per piccole ferite, abrasioni, ustioni, per estrarre spine e schegge. Dal punto di vista botanico esistono decine di specie di Plantago in tutto il mondo ed una trentina in Italia. Facilmente vi troverete a cospetto anche di Plantago media, dagli stami rosati e vistosi.
Mi è capitato di essere punta da un'ape durante una passagiata nei prati: un dolore improvviso e lancinante, e per fortuna non sono allergica. Il dolore e il gonfiore mi tormentavano e i miei occhi si sono posati su una pianta di piantaggine: l'ho semprte utilizzata come rimedio di emergenza in caso di sbucciature, taglietti e puntore di insetti fastidiose, e ho deciso di provare anche in quel caso, disperata. Ho preso alcune foglie giovani, le ho masticate in modo da far uscire il succo e ho applicato la poltigia sul ponfo, tenedola ben frema con una bandana.
Dieci minuti dopo, con mio grande stupore, l'alone rosso che circondava la puntura si era attenuato e anche il dolore. Quando ho sentito di nuovo la puntura pulsare e far male, ho riapplicato lo stesso impiastro: prima ogni dieci minuti, poi a distanza di mezz'ora, e poi dormendo tutta la notte con la poltiglia applicata al braccio: 24 ore dopo e senza aver utilizzato cortisonici, era tutto passato.
Spero che non viviate mai la stessa esperienza, ma se ha funzionato con una tremenda puntura d'ape, pensate quanto sia facile utilizzare questo regalo della natura quando siamo in giro e non abbiamo rimedi per le piccole ferite e i tagli che spesso si fanno i bambini, per le punture di insetto e le irritazioni della pelle. La piantaggine si trova in ogni prato, dalla pianura alla montagna ed è sempre disponibile ad aiutarci con le sue proprietà antibatteriche, lenitive e cicatrizzanti.
La poltiglia che si ottiene schiacciando le foglie (masticarle leggermente è il metodo più efficace se non si è a casa e non si ha un pestello disponibile), si mette sulla parte lesa e si tiene ferma con una garza o con un cerotto. Se siete in casa potete anche frullare le foglie con poca acqua ed utilizzare subito il preparato.
Tutte le parti della pianta, compresi i semi, sono commestibili, se avete uccellini in casa, portategli quanche capolino, vi saranno grati.
Con le foglie di piantaggine si possono creare unguenti e oli curativi, tutte preparazioni che insegno durante i corsi che tengo in giro per l'Italia.
Trovate qui alcune date, mentre se volete organizzarne uno più vicino a voi, non esitate a contattarmi.
Buona raccolta!
Isy