E’ una malattia genetica ereditaria che interessa alcune razze di gatti, detta anche PDK (polycystic kidney disease); sono soprattutto i gatti Persiani, gli Exotic shorthair, l’Himalaya, il British shorthair, Maine Coon e Ragdoll quelli più colpiti.
Il rene policistico provoca la presenza di cisti all’interno e sulla superficie dei reni del gatto e può interessare uno o entrambi gli organi.
Nei primi anni di vita del micio, questa patologia progredisce in maniera lenta e spesso asintomatica e le cisti sono di dimensioni ridotte; se i soggetti giovani colpiti da PDK manifestano già importanti sintomi della malattia, questi hanno un’aspettativa di vita minore.
Col trascorrere del tempo le cisti tendono ad aumentare di volume e di conseguenza anche la funzionalità renale sarà compromessa.
La trasmissione ereditaria del rene policistico è di tipo autosomico dominante. Ciò significa che le possibilità che la prole contragga questa patologia sono 1 su 2.
Se un animale malato si accoppia con uno sano, il 50% dei gattini svilupperà la patologia. In caso di entrambi i genitori affetti da rene policistico, il 67% della cucciolata risulterà portatore della malattia.
La diagnosi emessa sulla base della visita clinica, degli esami del sangue e delle urine si può confermare principalmente con: esame ecografico che nelle razze a rischio è consigliabile effettuare precocemente fra i 6 mesi e l’anno di vita.
Esiste anche un test genetico che si esegue prelevando delle cellule della mucosa orale del gatto con una piccolissima spazzola che viene inviata al laboratorio per ricercare il gene mutato (PKD1).
Il test serve solo a conoscere la predisposizione genetica, non per valutare la gravità del problema e la sua evoluzione.
I sintomi del rene policistico sono gli stessi dell’insufficienza renale e cioè: nausea, scarso appetito, aumento della sete, dimagrimento, vomito, alitosi, disidratazione. Le cisti molto grandi possono provocare dolore e il gatto colpito sarà restio a muoversi, inoltre possono anche infettarsi, provocando febbre.
La prognosi, purtroppo, è infausta, soprattutto nel lungo termine, in quanto la distruzione del parenchima renale è irreversibile.
Non esiste, quindi, una terapia risolutiva ma solo sintomatica che, se intrapresa nelle fasi iniziali, può rallentare il processo degenerativo causato dall’avanzare della malattia. Di solito si consiglia una dieta specifica per l’insufficienza renale (ce ne sono parecchie nei negozi specializzati), la fluidoterapia, farmaci anti vomito e altri di supporto.
Ultimo suggerimento: si consiglia vivamente, negli allevamenti delle razze sopra elencate, di testare sempre i riproduttori ed escludere obbligatoriamente i gatti portatori o malati di rene policistico dalla riproduzione.