Osservare il proprio cane che mangia con gusto è sempre piacevole, ma Fido non è per niente un buongustaio, anzi. Scopriamo il perché, ma prima di tutto facciamo un piccolo ripasso di anatomia.
All’interno della bocca del tuo beniamino troviamo un organo molto importante e cioè la lingua, alla quale spettano parecchi compiti: muovere il cibo, contribuire alla modulazione della “voce”, e ospitare gli organi del gusto, il senso che permette di distinguere il sapore delle sostanze che introdurrà in bocca.
La superficie della lingua è ricoperta da tante piccole sporgenze formate da cellule che hanno la funzione di riconoscere i sapori: le papille gustative.
Le papille perdono sensibilità se vengono a contatto con cibi molto caldi o molto freddi o se vengono ingerite sostanze corrosive. Il loro compito è quello di analizzare la natura delle diverse sostanze presenti nel cibo dopo che sono state disciolte nella saliva la quale, nei cani, non contiene enzimi digestivi, in particolare manca di amilasi (quindi la prima digestione di Fido non avviene propriamente in bocca).
I cani mangerebbero di tutto. Parlare di gusto in un cane non ha senso, perché per noi significa qualcosa di buono e appagante per il palato. Il cane gradisce il riso o la pasta stracotti, le ossa imputridite o gli escrementi di altri animali.
La maggior parte delle sue papille gustative sono disposte sulla punta e sui bordi della lingua. Il cane usa la lingua come una sorta di cucchiaio con cui raccogliere acqua o altri liquidi per poi portarli alla bocca.
Fido compensa la mancanza di gusto con l'olfatto.
Se il suo naso gli dice che un alimento è buono, lui lo mangerà. Il cane riesce a catalogare: il dolce, l’amaro, l’acido e il salato.
I pasti quotidiani ti consiglio di somministrarglieli
1) almeno 3 volte al giorno fino ai 6 mesi di età, dopodiché si potranno ridurre a 1 – 2 al giorno;
2) proponiglieli a orari fissi, nello stesso luogo e nella stessa ciotola.
3) Lasciagli sempre a disposizione una ciotola di acqua fresca e pulita.
Molto importante è farlo mangiare dopo che tu hai terminato; questo gli servirà a capire chi è il capo branco.
Evita di dargli avanzi dalla tavola o del tuo cibo poiché non adeguato alla sua nutrizione. Se lui temporeggia a mangiare, dopo una decina di minuti dovresti togliere la ciotola e riproporgliela il pasto successivo. L’alimentazione da adulto varierà in base alla taglia del cane.
L’importante è alimentarlo con specifiche formulazioni. Sono 3 i principali tipi: quella casalinga, il secco preconfezionato e l’umido preconfezionato. Ti consiglio di utilizzare diete già pronte poiché complete di tutti i suoi bisogni nutrizionali. Ovviamente le esigenze alimentari saranno differenti da cane a cane, stato di salute, attività, età.
In commercio esistono molte case produttrici di alimenti; per una scelta sicura è sufficiente farti consigliare dal tuo veterinario di fiducia.
Diego Manca, Medico veterinario.
Già Autore dei libri: "Le fiabe per...giocare con il corpo imitando gli animali" edito da Franco Angeli nel 2008 di cui è coautore, "Il camaleonte Argonte" edito da Armando editore nel 2010, "Favolario: le favole del veterinario" Ed. Buk, "Storie con la coda" edito da Castelvecchi, 2014, collana Ultra, La salute del cane in 4 e 4'otto e La salute del cane in 4 e 4'otto, editi da Gremese Editore, 2014, "Altro che animali!" edito da Castelvecchi Editore, 2015 e Benedetti Animali! edito da Castelvecchi Editore, 2016
immagine di copertina dal sito petmd.com